la giardinetta davanti al bar, si toglieva la tuta, si lavava le mani alla fontána, e poi si sedeva. Alle otto e dodici minuti era giä serenamente ubriaco. In tre giorni, tutto quello che aveva guadagnato nella settimana veniva in-vestito in vino. Per tre giorni non era possibile comuni-care con lui, né parlargli. Tutťal piů, si poteva cantarci insieme. Quando il bar chiudeva, andava in giro per la cittä. Girava tutta notte sorridendo soddisfatto. II lu-nedi mattina, alle otto, perfettamente sobrio, riprende-va il lavoro. Aecadde una volta che di sabato notte scoppiasse il tubo del lavandino in casa di Lasagna. Lasagna, che era di la a giocare a poker con la moglie e due morti, si trovö con l'acqua al ginocchio e i bambini che galleggia-vano attaccati al comodino. "Aiuto," urlö, e svegliö tutto il palazzo. Cominciarono le scene di panico. Quando la situazione fu chiarita, Lasagna, in pigiama nel corri-doio, disse: "Chiamate Bovinelli". Andarono in due al bar. Bovinelli era seduto al suo angolo, con davanti uno schieramento di bottiglie vuote come i birilli del bowling, e cantava a bassa voce la rum-ba delle noccioline. "Bovinelli, c'ě un allagamento," disse Ferrari tirando-lo per un braccio. "Devi venire subito." Bovinelli sorrise e gli offri da bere. "Bovinelli, i bimbi annegano! Il palazzo ě pieno ďac-qua! Le fondamenta scricchiolano!" incalzö Muzzi tiran-dolo per la giacca. "II dottor Bovinelli non ě in ufficio," strascicö Bovinelli, e riprese a bere. Fini che lo portarono di peso sul luogo del disastro. Un metro ďacqua dappertutto. C'erano giä i pompieri con un tubo di sei metri e le pompě idrovore. "Arriva Bovinelli," disse il capo dei pompieri. Fermö le operazioni, e fece mettere tutti da parte. Bovinelli fece un rutto e si sdraiö per terra. Lo tirarono su, ma non ne voleva sapere. Disse che era fuori orario. Allora Lasagna ebbe un'idea e disse: "Bovinelli, 1'acqua sta riempiendo la cantina!". Bovinelli ebbe un guizzo nell'occhio spento e disse: "Va acqua nel vino?". "Si," dissero tutti. "Si mescolano insieme?" "Si, Bovinelli, proprio cosi." Allora Bovinelli si alzó, fece a zig-zag in tre chilome-tri i venti metri fino alla giardinetta posteggiata davanti al bar e torno con un tampone di gomma misura doppio elefante. "Cosa fai?" chiese Lasagna. "II bacio di Bovinelli," disse lui, si turó il naso con le dita e scomparve in apnea sotto 1'acqua. Passarono dieci minuti. Erano tutti molto preoccupa-ti, quando si udi un plop gigantesco. Il bacio di Bovinelli, owero la ventosa del tampone che colpiva. Lacqua, per incanto, scomparve, e sparí ordinatamente nella fo-gna. Bovinelli la guidava con larghi cenni della mano, come un vigile urbano. "Bravo Bovinelli," dissero i presenti, stringendosi in-torno. "Lho fatto solo per il vino," precisó lui, e torno al bar, a riprendere da dove aveva interrotto. 38 39