Ancora esercizi sulle figure retoriche 1. Quali figure retoriche riconoscete in questa stanza tratta da Gerusalemme liberata di Torquato Tasso? Esce allor de la selva un suon repente che par rimbombo di terren che treme, e 'l mormorar de gli austri in lui si sente e 'l pianto d'onda che fra gli scogli geme. Come rugge il leon, fischia il serpente, come urla il lupo e come l'orso freme v'odi, e v'odi le trombe, e v'odi il tuono: tanti e sì fatti suoni esprime un suono. 2. Con le seguenti parole si possono formare delle METONIMIE che sono di uso comune. Provate a scriverle. pennello, penna, bottiglia, Ferrari, (la) mente, Bordeaux, azzurri, la Casa Bianca Per esempio: - Questo quadro di Andrea è proprio bello. – Hai ragione. Andrea è proprio un buon pennello. ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ _________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ _________ 3. Provate a creare delle RIME utilizzando le seguenti parole (per esempio, due versi per ciascuna parola): cuore, patate, lontano/a, perdono ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ 4. Completate le seguenti frasi inserendo l’ONOMATOPEA (il sostantivo o il verbo onomatopeico) più efficace. 1. Si sentivano ___________ incredibili. Erano i tuoni del temporale. 2. Parlano a voce bassissima. Si può dire che loro _____________ oppure che _______________ . 3. Ho sentito qualcosa _______________ . Solo dopo ho capito che era il vetro che si stava rompendo. 4. Questa legna brucia benissimo. Guarda che bel fuoco! E senti come __________. 5. Il ghiaccio sta per rompersi. Non senti come ____________? 6. È mezzogiorno. Senti come ____________ le campane! 7. Mentre camminava le monete ___________ nella sua tasca. 8. Sei proprio un pigrone! Per piacere, smettila di _______________ e aiutami. 5. Quali sono i relativi sostantivi dei verbi utilizzati per completare le frasi 2-8? 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Torniamo ora a Esercizi di stile di Raymond Queneau nella traduzione di Umberto Eco. Abbiamo detto che in questi esercizi si sfruttano le figure retoriche (abbiamo visto le litoti, le metafore ecc), i registri della lingua (per es. il volgare), gli stili (per es. il giornalistico). Qui, oggi, ci contriamo sul modo. Partiamo dalla versione base e cioè neutra del testo. Un giorno verso mezzogiorno sopra la piattaforma posteriore di un autobus della linea S vidi un giovane dal collo troppo lungo che portava un cappello circondato d’una cordicella intrecciata. Egli tosto apostrofò il suo vicino pre-tendendo che costui faceva apposta a pestargli i piedi ad ogni fermata. Poi rapidamente egli abbandonò la discussione per gettarsi su di un posto libero. Lo rividi qualche ora piú tardi davanti alla Gare Saint-Lazare in gran conversazione con un compagno che gli suggeriva di far risalire un poco il bottone del suo soprabito. 5 Retrogrado Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l’amico. L’incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno. Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l’amico. L’incontrai in mezzo alla Cour de Rome dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno. 7 Sogno Mi pareva che tutto intorno fosse brumoso e biancastro tra presenze multiple e indistinte, tra le quali si stagliava tuttavia abbastanza netta la figura di un uomo giovane, il cui collo troppo lungo sembrava manifestarne da solo il carattere vile e astioso. Il nastro del suo cappello era sostituito da una cordicella intrecciata. Poco dopo ecco che discuteva con un individuo che intravvedevo in modo impreciso e poi come colto da súbita paura si gettava nell’ombra di un corridoio. Un altro momento del sogno me lo mostra mentre procede in pieno sole davanti alla Gare Saint-Lazare. P, con un amico che gli dice: «Dovresti fare aggiungere un bottone al tuo soprabito». A questo punto mi sono svegliato. Provate ora voi a raccontare un sogno.