Come é ingiusta la parita Unitä Progetto itaíiano 3 Per cominciare... 1 A ehe cosa vi fa pensare il termine "parita"? 2 Secondo voi, esiste parita tra uomo e donna in tutti i settori della vita? Scambiatevi idee. 3 Lavorate in coppia. Osservate nel těsto le parole in biu e dividetele in 3 gruppi secondo un nesso logico. Di ehe cosa tratta ľarticolo, secondo voi? Come ě ingiusta la parita Tre italiane su dieci hanno un lavoro. Pochissi-me in confronto agli uomini e alle altre donne eu-ropee. Cosa impedisce alle italiane di farsi largo nel lavoro? Le leggi che dovrebbero garantire le 5 cosiddette pari opportunitá non hanno forse spianato il cammino? A qualcuno ě addirittura venuto il sospetto che lo abbiano ostacolato. In-somma, che čerte regole siano un pericoloso boomerang. Sentite qui. "II rischio ě che il siste-10 ma che ci dovrebbe tutelare, penso per esempio al periodo di maternita o alle assenze per la ma-lattia di un figlio, sia cosi rigido da non far venir voglia di assumere una donna" dice Antonella Maiolo, presidente del Comitato pari opportunitá 15 del Comune di Milano. Ad ascoltare čerte esperienze verrebbe da pensare che il sospetto sia piů che giustificato. Quante storie sentite tra una chiacchiera e l'altra nascondono in realtá episodi gravissimi. Come 20 questa. "Appena laureáta ho perso due occasio-ni di lavoro perché ero giá sposata e, quindi, un giorno avrei fatto un figlio" racconta Lucia Pic-cini. "Durante uno di questi colloqui mi ě stato detto che la gravidanza ě considerata il male 25 peggiore per l'azienda. Mettetevi nei miei panni." In alcuni casi ci si trova di fronte a un ricatto di-sumano: un bambino o il posto. La gravidanza resta un tabu Storie ancora piů clamorose se finiscono sulle 30 cronache dei giornali. Come quelle di imprese che sottopongono a test di gravidanza le donne che si presentano al colloquio. Due anni fa un 86 magistrato di Torino apri un'inchiesta contro un medico che aveva eseguito gli esami per conto delle aziende. II medico ha dovuto pagare cin- 35 quemila euro di multa per aver violato la legge sulle pari opportunitá. Insomma, malgrado le donne italiane mettano al mondo solo un figlio a testa, per le imprese la gravidanza resta un tabu. E continua a far paura 40 la legge 1204. Quella che obbliga la lavoratrice a stare a casa due mesi prima e tre mesi dopo il parto con un'indennita pari all'80 per cento dello stipendio. E concede alle neo mamme il diritto ad altri sei mesi di aspettativa facoltativa per al- 45 levare il bambino, anche se col 30 per cento del-la retribuzione. Ma non ě una questione di soldi. L'indennita di maternita non ě un costo in piu: viene pagata attraverso i contributi che I'imprenditore versa 50 per tutti i dipendenti, uomini e donne. E allora perché, come denuncia Anna Maria Parente, re-sponsabile del Coordinamento femminile della CISL, "a molte durante il colloquio d'assunzione vengono poste domande assolutamente illegali 55 come: Avete intenzione di sposarvi e fare figli?". La veritá ě che il datore di lavoro mal sopporta di rimpiazzare la lavoratrice e addestrare un sosti-tuto. "Per una piccola impresa ě un guaio" dice Maurizio Riccardi, titolare di una ditta edile di 60 Napoli. "Quando su dieci dipendenti una va in maternita scombussola tutto". tratto da Donna Moderna