NOZIONI DI EDITING 1.Uso del corsivo 1.1.Titoli In generale, possiamo dire che si usa il corsivo per tutti i nomi propri di un’opera dell’ingegno dell’uomo che sia letteraria, artistica, tecnica ecc. Ricordiamo tra questi i seguenti: o i titoli di romanzi – Ho finito di leggere I Malavoglia. o saggi e loro singoli capitoli o opere teatrali – Ieri sono andata a teatro a vedere La sposa venduta di Smetana. o film - Kolja o quadri (L’ultima cena di Leonardo) , statue, canzoni, brani musicali o nomi di navi , aeroplani, veicoli spaziali (il tondo invece per la serie o il modello): il Titanic, l’Apollo. N.B. Osservate questi due titoli citati all’interno di una frase: 1. Ho appena terminato la lettura della Divina Commedia di Dante. 2. Ieri ho comprato un CD con la registrazione de La Traviata di Verdi con la direzione di Riccardo Muti. 3. Ieri ho comprato un CD con la registrazione della Traviata di Verdi con la direzione di Riccardo Muti. 1.2 Parole straniere In corsivo vanno le parole straniere o le parole dialettali che non sono entrate nell’uso comune della lingua italiana. Attenzione: generalmente le parole straniere (entrate ormai nel lessico italiano e quindi non corsivizzate) non prendono la forma del plurale. Una ragazza très charmante un bellissimo haiku Ho fatto goal! un best-seller; tre film; lo sport; un albergo ricco di charme e dotato di ogni comfort… 2.Maiuscole e minuscole Non è facile orientarsi nell’uso delle maiuscole in Italiano: ogni testata giornalistica e ogni casa editrice ha il proprio criterio! Ciascuno poi ha la propria sensibilità e preferisce dare una maiuscola lì dove sarebbe comunque corretto l’uso della minuscola. Vale comunque una regola che è quella di “darsi delle regole” e seguirle dall’inizio alla fine. Vediamo le regole che comunque risultano essere le più comuni. Si usa la maiuscola nei seguenti casi: 1. dopo il punto fermo, il punto esclamativo e interrogativo (se la frase che li precede è conclusa); 2. dopo i puntini di sospensione, quando la frase che li precede è una frase compiuta: È un pazzo… Sogna di essere Dio! MA Il rischio è… inevitabile. 3. dopo i due punti seguiti da virgolette (discorso diretto): Mario disse: «Vado a casa.» 4. per tutti i nomi propri: Gabriele d’Annunzio, Leonardo da Vinci, Valeria De Tommaso, Carlo Della Casa, Antoine Van Dyck, Ludwig van Beethoven ecc. Attenzione: verificate sempre con un’enciclopedia se le preposizioni o gli articoli presenti nei nomi propri richiedano la maiuscola oppure no! 5. per gli appellativi e i soprannomi: Lorenzo il Magnifico, la Serenissima; 6. per nomi di personaggi immaginari: la Befana, Babbo Natale; 7. per nomi ufficiali di enti, banche, istituti: la Banca d’Inghilterra MA vado in banca; Sono iscritto all’Università degli Studi di Milano MA Frequento l’università di Milano. 8. per nomi di paesi e regioni storiche, tutte le parole costituenti vanno in maiuscolo: la Repubblica Popolare Cinese, gli Stati Uniti, il Sacro Romano Impero, la Repubblica Italiana, la Repubblica Ceca 9. per i nomi geografici di vie, piazze, locali pubblici, palazzi, suddivisioni amministrative ecc. -il Nordamerica, l’America Latina, la Valtellina, il Milanese, il Medio Oriente -l’oceano Atlantico, il fiume Po, il lago Trasimeno, il Lago Maggiore, il Mar Rosso (l’iperonimo va in maiuscolo quando il nome proprio è di fatto un aggettivo e da solo non basta a capire di cosa si stia parlando) -via Roma, piazza Castello, Via Larga, Ponte Vecchio, Ponte Carlo -per i nomi stranieri, attenersi sempre alla modalità di scrittura vigente nel rispettivo paese, per esempio la Fifth Avenue, la Rive Gauche… 10. per «san, santo, santa» quando fanno parte dei nomi di chiese: chiesa di San Domenico, basilica di San Pietro (l’appellativo «santo» va in maiuscolo) MA Oggi 19 marzo è san Giuseppe. 11. per le festività e le ricorrenze: la Pasqua, la Quaresima, il Primo Maggio 12. per le manifestazioni organizzate: le Olimpiadi, il Giro d’Italia, il Tour de France, il Palio di Siena 13. per premi, decorazioni, riconoscimenti: ha vinto l’Oscar; il premio Nobel Il nobel per la letteratura nel 1934 è stato Luigi Pirandello, vissuto a… MA Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura, ha vissuto… 14. per i numeri relativi agli anni e ai secoli: il Trecento, negli anni Venti del Novecento 15. per i popoli storici, intesi come civiltà: i Romani, i Galli, gli Egizi 16. per le guerre mondiali: Prima guerra mondiale, Seconda guerra mondiale, guerra dei Trent’anni ESERCIZIO Il brano che segue è stato ricopiato dal romanzo Tornatrás di Bianca Pitzorno (ed. Mondadori 2011, p. 18). Esso contiene però un po’ di refusi (errori di battitura); anche la punteggiatura e l’editing non sempre sono stati correttamente riportati. Correggetelo al meglio! Poi verificate con l’originale. Mi sembra di tradire il papà, ma col farcasso del televisore acceso non riesco nemmeno a sentire il metronomo. A mamma adesso non gliene importa niente se continuo a studiare musica oppure nò. Qualche volta penso cosa succederebbe se un attore o un giornalista là dallo schermo, si rivolgesse a mia madre come nel film La rosa purpurea del Cairo e le dicesse: «Gentile signora Toscani», oppure «Cara Evelina, si è accorta per caso che Leo ha le scarpe sfondate e che bisogna comprargliene un paio nuovo?» Oppure: «Ha visto che è finito il detersivo? Il frigorifero è quasi vuoto. Bisogna pagare l’affitto…» Se glielo dico io, mi sento rispondere: «Sì, amore (mi dice sempre “amore” e “tesoro”, soprattutto quando non vuole drmi retta). Ne parliamo dopo, quando finisce il telefilm.» Odio dovermene stare lì come un cane da guardia di fianco alla poltrona ad aspettare il momento di passaggio tra una trasmissione e l’altra. Solo surante le sigle, che ha già visto mille volte mia madre accetta di essere distratta. E anche allora mi ascolta solo a metà, con gli occhi e le orecchie tesi a captare l’inizio del nuovo programma. «Pensaci tu tesoro» mi risponde il più delle volte per tagliar corto. «I soldi sono nel primo cassetto del comò.» 3.Date e numeri Generalmente in un testo discorsivo (saggio, tema, tesi ecc.) i numeri vanno scritti in lettere tranne quando si riferiscono a orari, tabelle, dati percentuali ecc. Gli anni Venti Mi hanno regalato tremila euro. La produzione è aumentata del 15%. Il treno parte alle 14:45. Per i numeri cardinali, osservare: 1500 - 15.000 - 121.555,03 I numeri ordinali possono essere espressi in cifre romane: Giovanni XXIII (si legge: Giovanni ventitreesimo). Attenzione: i numeri romani non richiedono l’esponente ^a oppure ^o. I numeri romani, oltre che per i papi e i re, si usano per indicare i secoli: re Luigi XVI, papa Giovanni Paolo II, il XV secolo Anna frequenta la 2^ a A della scuola elementare Gianni Rodari. 1° classificato: Renzo Piano; 2° classificato: Massimo Fuksas; 3^° classificato: Gae Aulenti Le date richiedono il numero cardinale, a eccezione del primo del mese: il 1^ o maggio l’8 di aprile il 14 febbraio 2015 E attenzione all’articolo per i numeri che iniziano per vocale (l’1, l’8, l’11)! Nelle abbreviazioni del tipo 1915-18 o nelle date di nascita e di morte, solitamente si indicano le ultime due cifre per il secondo numero. Non c’è abbreviazione se c’è cambiamento di secolo o per le date antecedenti la nascita di Cristo. 1815-18; 1815-1915; 753-26 a.C. Per la data di nascita e morte: … Petrarca (n.1304); … Machiavelli (m.1527) Per le date approssimative, si userà l’abbreviazione ca. (circa). 1469-1527 ca.