1.Lavorate in coppia L’articolo che segue porta un titoletto per ogni paragrafo: per alcuni l’ho eliminato. Provate a riscriverlo voi e poi confrontate il vostro risultato con l’originale. È stato anche oscurato il testo di un paragrafo: provate a scriverlo voi aiutandovi con la foto allegata. Ricordate, come al solito, che occorre variare l’esposizione e evitare le ripetizioni. _______________________________________________________________________________________ SALUTE - Da www.corriere.it del 10 giugno 2015 I più sani nascono a maggio: la data del compleanno predice le malattie Una vasta ricerca ha analizzato con un algoritmo 1,7 milioni di persone e la presenza di 1700 malattie. I meno fortunati nati ad ottobre, ma non è astrologia di Redazione Salute online La data di nascita predice il nostro stato di salute negli anni: la stagione in particolare avrebbe un’influenza predittiva sul rischio o meno di contrarre malattie. Ad esempio i soggetti più sani sembrerebbero nati a maggio, i meno fortunati, ad ottobre. _______________________________________ Un vasto studio della Columbia University di New York ha identificato notevoli coincidenze tra il mese dell’anno in cui si nasce e la predisposizione a una serie di malattie. Pubblicato sul Journal of American Medical Informatics Association, lo studio ha usato un algoritmo che ha calcolato le coincidenze tra le nascite di 1.7 milioni di persone in un arco di 28 anni e la presenza di quasi 1.700 malattie. «All’inizio tutti erano scettici, o ridevano», racconta uno degli autori dello studio, Nicholas Tatonetti, ricercatore presso il Columbia University Medical Center: «Ma questa non è astrologia: la stagionalità veicola i fattori ambientali variabili presenti al momento della nascita», dice Tatonetti, «e stiamo imparando di più sul grande ruolo che l’ambiente, e le interazioni gene-ambiente, giocano nel nostro sviluppo. Questo potrebbe essere un modo per iniziare a mappare gli effetti dell’ambiente sulla nostra genetica». I mesi e i risultati della ricerca ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ________ _____________________________________________________________________ Certo, i meccanismi alla base di questo fenomeno sono poco conosciuti. Cambiamenti nella dieta e le ondate annuali di infezioni potrebbero influenzare la crescita dello sviluppo del bambino, con un effetto persistente sulla sua salute lungo i decenni successivi. Si può anche essere esposti a diversi tipi di allergeni durante le diverse stagioni. Quando si tratta di vista, per esempio, alcuni studi hanno dimostrato che i periodi di oscurità aiutano a regolare la crescita del bulbo oculare. Così i bambini nati in inverno hanno meno probabilità di portare gli occhiali. Poi c’è la vitamina D, che viene prodotta quando la pelle è esposta al sole. ______________________________________________________ Verso la fine degli anni ‘90, ad esempio, Leonid Gavrilov dell’Università di Chicago aveva scoperto che le persone nate in autunno tendevano a vivere più a lungo. Da allora ha confermato la sua tesi con molti studi differenti, riguardo ai centenari; la sua ultima ricerca ha evidenziato che i bambini nati in autunno hanno circa il 40% in più di probabilità di arrivare a 100 anni rispetto alle persone nate in marzo. Sreeram Ramagopalan, dell’Università di Oxford, ha esaminato le cartelle cliniche di quasi 60mila pazienti in Inghilterra, dimostrando che i bambini nati in inverno e primavera bambini sono in genere più a rischio di schizofrenia, depressione e disturbo bipolare. 2.Lavorate in coppia: completate l’articolo con i verbi dati tra parentesi e opportunamente coniugati. _________________________________________________________________________________ [da www.repubblica.it] Il nome? Suggerisce anche l'aspetto della nostra faccia Secondo una ricerca pubblicata su Journal of Personality and Social Psychology il nome che ci portiamo dietro inconsapevolmente ci spinge a plasmare il nostro aspetto, facendolo somigliare a quello degli stereotipi associati a quel nome nella nostra cultura di ANNA LISA BONFRANCESCHI 10 marzo 2017 QUANTO di quello che siamo ci portiamo scritto in faccia? Forse il nome, che ci portiamo appresso da quando siamo nati e che, senza che ne siamo coscienti, (plasmare) ___________________ (in piccola parte) il nostro aspetto. Secondo canoni dettati dagli stereotipi legati al nome tipici del paese in cui si è cresciuti. A ipotizzarlo è oggi un curioso studio (pubblicare) ___________________ su “Journal of Personality and Social Psychology” che (scoprire) _________________ come le persone (riuscire) ______________ ad abbinare facce a nomi in maniera alquanto sorprendente, o perlomeno meglio di quanto (fare) ____________________ in modo del tutto casuale. Per capire se esiste un qualche tipo di correlazione tra nome e aspetto, il team di Yonat Zwebner della Hebrew University di Gerusalemme (condurre) _______________ una serie di esperimenti con alcuni partecipanti in Francia e in Israele, mostrando loro le fotografie di alcune persone e (chiedere) _______________ di abbinarle a un nome scelto da una lista con 4-5 possibilità. In media i partecipanti riuscivano ad abbinare il nome corretto alle fotografie meglio di quanto possibile solo sulla base del caso. In particolare l'accuratezza delle scelte dei partecipati era intorno al 25-40% rispetto al 20-25% che (aversi) ____________________ con scelte fatte completamente a caso. Percentuali piccole, ma comunque significative secondo gli autori che (osservare) _______________ anche come questo effetto (essere) ______________ in qualche modo legato alla cultura. Nel caso infatti in cui le foto da abbinare al nome (essere) _____________ miste, cioè di persone sia francesi che israeliane, i ricercatori (osservare) _________________ che la capacità di abbinare il nome al volto (mantenere) ____________ solo per facce della stessa nazione del partecipante chiamato a scegliere. In altre parole: i francesi (essere) _______________ più bravi solo ad abbinare nomi a facce francesi, gli israeliani solo ad abbinare nomi a volti israeliani. Gli scienziati a capo dello studio per ora azzardano solo alcune ipotesi, chiamando in causa soprattutto il ruolo svolto dagli stereotipi. "Alcune ricerche in passato hanno mostrato che gli stereotipi culturali si attaccano ai nomi, anche per quel che riguarda l'aspetto", ha spiegato Zwebner, "Per esempio le persone sono più propense a immaginarsi qualcuno che si chiama Bob con una faccia tonda rispetto a qualcuno che si chiami Tom". Stereotipi che potrebbero auto-influenzare le persone, per esempio, portandole, in maniera non cosciente, ad alterare il proprio aspetto - per quel che possibile, per esempio con un taglio di capelli piuttosto che un altro - per conformarsi all'idea generalmente associata con quel nome, spiegano gli scienziati. Così che, nel tempo, una faccia si plasmi per assomigliare a quello che gli altri si aspettano assomigli. La possibilità che il nostro nome (influenzare) ____________ il nostro aspetto, anche se in piccola parte, è piuttosto intrigante e (suggerire) _______________ l'importanza che caratteristiche come il nome possano avere nelle complesse interazioni tra l'individuo e il mondo, concludono gli autori: "Siamo soggetti all'influenza dei ruoli sociali dal primo minuto in cui veniamo al mondo, non solo per mezzo del genere, dell'etnia, e dello stato socioeconomico, ma anche dalla semplice scelta che fanno gli altri nel darci il nome che abbiamo". ******************************************************************************* C'è chi impiega mesi di discussioni in famiglia, chi pesca nell'albero genealogico, chi si affida alle mode del momento. La scelta del nome è un passo importante, e rimarrà "attaccata" per sempre alla persona, o magari solo per qualche breve periodo, nel caso in cui il nome sia solo quello di username per app o giochi online. Ma al di là delle etimologie e dei significati, più o meno personali, i nomi possono dirci qualcos'altro? La scienza si interessa da tempo al tema, sfornando ricerche bizzarre, improbabili, a volte imprevedibili. Eccone alcune. Aspetto Uno studio pubblicato su Journal of Personality and Social Psychology suggerisce che, almeno in minima parte, il nostro aspetto sia influenzato dal nome che portiamo, in virtù dell'influenza degli stereotipi sociali su ogni individuo Autostima Smentendo luoghi comuni, uno studio condotto dai ricercatori della Sapienza Università di Roma conferma che il destino non è scritto nel nome, in particolare mostrando che non esiste nessuna correlazione tra nome proprio e autostima (foto: via Pixabay) Credibilit Un bizzarro studio del 2014 pubblicato su Plos One ha suggerito che mediamente i nomi più facili da pronunciare sono associati a una maggiore credibilità, o meglio sarebbero più credibili le affermazioni fatte da chi ha un nome più semplice da pronunciare. Razzismo Nel 2015 un team di scienziati ha chiesto ad alcuni volontari di descrivere le loro aspettative relativamente ad alcuni personaggi immaginari, con nomi tipicamente associati ai bianchi o ai neri. I risultati hanno mostrato che i nomi più caratteristici dei neri erano solitamente associati a persone piuttosto grandi, più inclini alla violenza e di più basso stato sociale, rispetto a nomi più tipicamente associati ai bianchi. Simili risultati si avevano per i nomi latino-ispanici rispetto a quelli asiatici. Risultati che hanno disgustato i ricercatori, per loro stessa ammissione. Online In rete, in modo particolare per giochi e applicazioni, spesso si scelgono dei nickname, in modo tutt'altro che casuale. Infatti, una ricerca sul tema ha mostrato, forse con poca sorpresa, che chi sceglie nomi antisociali nei giochi online ha interazioni più negative rispetto a chi sceglie nomi inoffensivi, che ha relazioni più positive con i compagni in rete. Sonno Il sonno aiuta a ricordare meglio. Anche quando si tratta di ricordare la faccia e il nome di qualcuno. Un piccolo studio pubblicato nel 2015 mostra infatti che un buon sonno ristoratore di otto ore aiuta a ricordare correttamente nomi e facce di qualcuno che si è appena conosciuto. Memoria Sarà capitato a tutti: stringere la mano a qualcuno presentandosi e dimenticare il nome dell'altro subito dopo. Una difficoltà, sembrano suggerire gli esperti, dovuta non tanto a problemi di memoria quanto al livello di interesse mostrato: più ci interessa stringere relazioni e conoscere qualcuno più sarà facile ricordarne il nome.