Cosa vuol dire? 1. Andare a tutta birra. 2. Cadere dalla padella nella brace. 3. Darsi la zappa sui piedi. 4. Essere al verde. 5. Gettare la spugna. 6. Lavarsene le mani. 7. Partire in quarta. 8. Passare una notte in bianco. 9. Prendere in contropiede. 10. Prendere due piccioni con una fava. 11. Salvarsi in corner. 12. Seguire a ruota. Vuol dire „andare a grande velocità“. L’espressione, nata nell’ambiente delle corse automobilistiche, è poi entrata nella lingua parlata. A tutta birra è una deformazione di a tutta briglia, che fa riferimento al correre del cavallo: nella nuova espressione il cavallo è idealmente sostituito dalla machina, e la birra è associata alla benzina. Vuol dire „cambiare una situazione in peggio“, trovare un rimedio peggiore del male. All’origine del modo di dire c’è il racconto di un pesce che, per fuggire dalla padella in cui era stato messo, finì nel fuoco che la scaldava, accelerando la sua brutta fine. Vuol dire „portare involontariamente argomenti contro il proprio punto di vista“ nuocere involontariamente a sé stessi“, come farebbe chi , scavando, si desse una zappa sui piedi. Vuol dire „non avere più soldi“. All’origine della metafora c’è il fatto che anticamente il fondo delle candele (dunque la parte che si consumava per ultima) era tinto di verde. Vuol dire „rinunciare a fare qualcosa“ riconoscendosi vinto o incapace. Nel pugilato, per evitare a un pugile l’umiliazione di una brutta sconfitta, il suo secondo può gettare sul ring l’asciugamano (che una volta era la spugna) dichiarando così il ritiro del pugile dal combattimento. Vuol dire „disinteressarsi completamente di una facenda“ lasciando che segua il suo corso, allontanando sa sé ogni responsabilità. Il modo di dire allude al famoso gesto di Pilato che, lavandosi le mani davanti al popolo, dichiarò la propria totale estraneità alla futura morte di Cristo. Vuol dire „cominciare subito“,“ affrontare immediatamente un lavoro con la massima energia e la massima prontezza“. Quando è nato questo modo di dire, la quarta era la marcia più veloce di un’automobile (oggi esistono la quinta e perfino la sesta). L’espressione nasce dalla persuasione errata che una macchina possa iniziare la sua corsa con la marcia più veloce. Vuol dire „passare una notte senza dormire“. Nel Medioevo il futuro cavaliere trascorreva la notte che precedeva l’investitura sveglio e vestito di bianco in segno di purezza: questa era la sua „veglia d’armi“. Vuol dire „prendere alla sprovista qualcuno che non se l’aspetta“. È una metafora tratta dal linguaggio sportivo: nel calcio l’azione del contropiede consiste nel rovesciare improvvisamente il gioco passando dalla difesa nella propria metà campo della squadra avversaria, in modo da raggiungerne la porta quando è quasi completamente indifesa. Vuol dire „ottenere due vantaggi con un solo sforzo“. L’espressione si usa perché un tempo nelle trappole per la caccia ai colombi selvatici si mettevano le fave. Vuol dire „salvarsi all’ultimo momento“, con l’ultimo mezzo disponibile. Nel gioco del calcio il corner, abbreviazione di corner kick, è il calcio d’angolo, cioè la rimesa in gioco della pala contro la squadra che l’ha mandata oltre la propria linea di fondo. Per evitare di subire un gol, un difensore può mandare intenzionalmente la palla oltre la propria linea di fondo. In tal caso l’arbitro assegnerà un calcio d’angolo (o corner) alla squadra avversaria, ma intanto quella in difesa si è salvata in corner. Vuol dire „essere vicinissimo a chi precede o arriva primo“, „essere preceduto di pochissimo nel conseguire un risultato“. È un’espressione propria delle gare ciclistiche, in cui un corridore segue a ruota un avversario anche di proposito, per farsi tirare, e giunge a ruota sul traguardo: la ruota anteriore della seconda bicicletta non supera quella posteriore della prima.