Lezione n. 9 (12 aprile 2022) Giovanni Pascoli - la vita: centralità nella sua opera (allievo di Carducci, amico di Severino Ferrari uno degli studiosi degli Inni alle Grazie di Ugo Foscolo) lutti (padre, madre, sorelle) temi ricorrenti nella sua poesia: morte, lutti, infanzia come regressione e come serenità, nido ripetitività di temi, motivi, situazioni revisione sincronica dei singoli testi all’interno delle diverse raccolte poetiche oggetto associato al simbolo sperimentalismo linguistico Myricae (1891): epigrafe, incipit Bucolica IV = oggetto poetico umile (Montale, “I LIMONI”, in “Ossi di Seppia”) oggetto associato al simbolo attraverso una lingua i cui valori fonici (sonori) e ritmici vengono sfruttati in chiave simbolica Canti di Castelvecchio (1903) maggiore narratività rispetto a Myricae raccolta organizzata secondo il ciclo delle stagioni sperimentalismo linguistico: esattezza nomenclatoria lessico specialistico uso di termini dialettali fonosimbolismo - Pascoli ritiene che il poeta debba scoprire le relazioni nascoste tra le cose, il mistero - la poesia esprime dunque l’inconscio: la parola ha dunque proprietà conoscitive; è il anche luogo dove può sopravvivere il mito - fiducia nella rispondenza tra parola e cosa DIVERSAMENTE da Montale (cfr. NON CHIEDERCI LA PAROLA, in “Ossi di seppia”) per Gianfranco Contini: lingua pre-grammaticale post-grammaticale LETTURA e ANALISI (pdf “Pascoli, testi tratti dal Guglielmino”): - L’assiuolo leggere anche l’analisi del testo - Temporale