Italia piccola Una sera il professor Grammaticus correggeva i compiti dei suoi Scolari. La domestica gli stava vicino e lavorava ininterrotta-mente a far la punta alle matite rosse, perche il professore ne con-sumava moltissime. A un certo punto Grammaticus dette un grido altissimo e balzö in piedi con le mani nei capelli gridando: - Bollati! Bollati! - Che cosa ha fatto ancora il signorino Bollati? - domandö la domestica. Essa ormai conosceva tutti gli allievi per nome e cogno-me, sapeva quali fossero gli errori preferiti di ciascuno, e non igno-rava che gli errori di Bollati erano sempre terribili. - Ha scritto «italia» con la lettera minuscola. Ah! Ma questa volta lo denuncio ai carabinieri. Posso perdonare tutto a tutti, ma non una simile mancanza di rispetto per il proprio paese. - Giä, - disse la domestica con un sospiro. - Che cosa vorresti insinuare con quel «giä»? - Signor professore, una povera domestica come me, cosa vuo- j le che sappia insinuare. E giä tanto se so temperare le matite. - Perö hai sospirato. - Da un certo punto di vista si. A guardar bene... - Sicuro! - urlö il professore. - Ora starb qui a guardare questa minuscola, e a forza di guardarla diventerä maiuscola da sola. Dammi quella matita, ci voglio fare tre fregacci rossi di quelli sto-rici. - Dicevo, - riprese con pazienza la domestica, - che forse il signorino Bollati ha voluto alludere... - Sentiamo, sentiamo. Siamo alle allusioni, adesso. Presto sare-mo alle lettere anonime. A questo punto la domestica, che aveva il suo orgoglio, si alzö, si scosse dal grembiale i truciolini della matita e disse: - Lei non ha bisogno del mio parere. Buonasera. - No, aspetta, parla. Sono tutťorecchi. Ma parla, di' chiara-mente il tuo pensiero. - Insomma, non si offenda. Forse che non c'ě un'Italia piccola, minore, dimenticata da tutti? Čerti paesini dove non c'ě il dottore, non arriva il telefono... Čerte stradine dove possono passare sola-menteimuli... Čerte povere case dove bambini, galline eporcellini dormono tutti insieme per terra... - Ma che cosa vai dicendo? - Mi lasci finire. Io dico che c'ě, quesťltalia minuscola: quella dei vecchi a cui nessuno pensa, dei ragazzi che vorrebbero studiare ma non possono, dei villaggi dove sono rimaste solo le donne per-ché gli uomini sono emigrati tutti... II professore, stavolta, ascoltava in silenzio. - Ěcco, forse il signorino Bollati pensava a queste cose, a questa gente, e non se Pě sentita di dare la maiuscola a... - Ma ě proprio questo 1'errore! - sbottó Grammaticus. - C'ě, c'ě ancora questa italia piccola, ma io trovo che sarebbe ora final-mente di dare la maiuscola anche a lei. La domestica sorrise: - E allora faccia cosi: ci metta la maiuscola. Ma non ci faccia i tre fregacci. Apprezzi le buone intenzioni del signorino Bollati. - Chissá poi se le aveva, queste buone intenzioni... La domestica torno a sedersi, sorridendo. Era sicura ormai di aver salvato un bravo ragazzo da un brutto voto e, chissá, dagli sca-paccioni di un babbo nervoso. E riprese tranquillamente a far la punta alle matite.