Corno inglese Ě questa una delle piú antiche poesie del libro, composta probabilmente Ira il 1916 c il 1920 e pubblicata sulla gobet-tiana «Primo tempo» insieme ad altre sei (poi scartate met-tendo insieme gli Ossi) con il titolo complessivo di Accordi. Serisi e fafitasmi di una adolescente. Si trova qui raffigurata nei suoi tratti essenziali la condizione dertata dal simboli-smo per la relazione tra individuo e paesaggio naturale: ogni particolare sembra alludere a un significato nascosto e convergere verso il suo disvelarsi, mentre il dato naturale ě pascolianamente e dannunzianamente letto attraverso la leňte deHartiricio (il vento, anťropornorfizzato, suona gli al-beri come strumenti musicali). Tuttavia le coordinate sim-bolistiche sono poi incrinate e ostacolate daH'impossibilitá frustrante del poeta di trovare un accordo con la nátura cir-costante: 1'unico strumento insensibile alla grande opera unificante del vento ě il cuore del poeta. II giovane Montale riscrive cosi, appropriandosene e problematizzandola con la estraneitá deU'io, La pioggia nel pineto di D'Annunzio. METRICA Versi di varia lunghezza, con molti endecasilla-bi (w. 1,2,3, 5, 6, 8) intercalati da settenari (w. 4 e 7) e da un quinario (v. 9) nella prima parte, e alternanza invece di parísillabi e imparisillabi nella seconda parte. II vento che stasera suona attento - ricorda un forte scotere di lame - 1 // vento: con funzione vivificatrice e unificante, come altrove in Montale (cfr. almeno Yincipit di In limine: «Godi, se il vento ch'entra nel pomario»). suona: fa risuonare. 2. lame: lamiere, gli strumenti dei fitti alberi e spazza l'orizzonte di rame dove strisce di luce si protendono come aquiloni al cielo che rimbomba (Nuvole in viaggio, chiari reami di lassu! D'alti Eldoradi malchiuse porte!) e il mare che scaglia a scaglia, livido, muta colore, lancia a terra una tromba di schiume intorte; il vento che nasce e muore neli'ora che lenta s'annera suonasse te pure stasera scordato strumento, cuore. 15 3. gli strumenti dei fitti alberi: gli alberi folti, paragonati a strumenti musicali; metonimia. 4. di rame: colore del rame, per 1'awicinarsi del tramonto (cfr. v. 15). 5-6. dove... rimbomba: effetto realistico: i raggi solan, filtrando fra le nuvole, assomigliano a «strisce di luce» che salgano come aquiloni verso il cielo che rimbomba per i tuoni. 7-9. (Nuvole... porte!): le nuvole sono guardate come regni luminosi del cielo e quali porte non senate di una dimensione favolosa. L'El-dorado e propriamente il paese dell'oro dei conquistalori dell'Ame-rica. Le «malchiuse porte» richiamano il «malchiuso portone» di / Umoni (v. 43). 10. scaglia a scaglia: ě l'effetto della luce riflessa sulle onde. «Scaglie di mare» si legge in un "osso" cronologicamente non lontano: «Meriggiare pallida e assorto...» (v. 10), mentre lo scambio analogico tra il mare e il corpo di un pesce gigantesco ě nel Quader-no genovese («11 sole freccia di luce verdina, un mare bigerogno, che si dibatte sulla riva fangosa e trema e splende in tutte le scaglie come un pesce gigantesco»: p. 33). 12-13. lancia... intorte: ě l'abbat-tersi sulla costa di una tromba marina, cioě una tromba d'aria che passando sul mare solleva in alto una certa quantitá d'acqua («schiume intorte», cioě "acque che ruotano su se stesse"; «intorte» ě aggettivo dannunziano). 15. s'annera: diventa buia; altro aggetti-vo dannunziano. 16. suonasse: desiderativo. te pure: anche te, ri-volto al cuore. 17. scordato: non accordato, e dunque incapace di risuonare con la realtá naturale, rendendo di conseguenza im-possibile l'adempimento delle correspondances simbolistiche.