130 LE OCCASIONI Accelerato Fu cosl, com'e il brivido pungente che trascorre i sobborghi e solleva alle aste delle torri la cenere del giorno, com'e il sofEo piovorno cbe ripete tra le sbarre 1'assalto ai salici reclini - fu cosl e fu tumulto nella dura oscurita che rompe qualche foro d'azzurro finche lenta appaia la ninf ale Entella che sommessa rifluisce dai cieli dell'infanzia oltre il futuro - poi vennero altri liti, muto il vento, crebbe il bucato ai fili, uomini ancora uscirono all'aperto, nuovi nidi turbarotio le gronde -fu cosl, rispondi? II Mottetti Sobte el volcan la flor. G. A. BECQUEK Lo sai: debbo riperderti e non posso. Come un tiro aggiustato mi sommuove ogni opera, ogni grido e anche lo spiro salino ehe straripa dai moli e fa ľoseura primavera di Sottoripa. Paese di ferrame e alberature a selva nella polvere del vespro. Un ronzlo lungo viene dall'aperto, strážia com'unghia ai vetri. Cerco il segno smarrito, il pegno solo ch'ebbi in grazia da te. E ľinferno ě certo. 37 E Ed eC O L. Ú D Q a: Pc 134 LE OCCASIONI Molti anni, e uno piu duro sopra il Iago straniero su cui ardono i tramonti. Poi scendesti dai monti a riportarmi San Giorgio e il Drago. Imprimerli potessi sul palvese che s'agita alia frusta del grecale in cuore... E per te scendere in un gorgo di fedelta, immortale. PARTE II MOTTETTI 135 Brina sui vetri; uniti sempře e sempre in disparte gl'infermi; e sopra i tavoli i lunghi soliloqui sulle carte. Fu il tuo esilio. Ripenso anche al mio, alia mattina quando udii tra gli scogli crepitare la bomba ballerina. E durarono a lungo i notturni giuochi di Bengala: come in una festa. Ě scorsa un'ala rude, t'ha sfiorato le mani, ma invano: la tua carta non ě questa. 136 LE OCCASIONI PARTE II MOTTETTI t L L Si D c A Q P. Lontano, ero con te quando tuo padre entro nelPombra e ti lascio il suo addio. Che seppi fino allora? II logorlo di prima ml salvo solo per questo: chc t'ignoravo e non dovevo: al colpi d'oggi lo so, se di laggiu s'inflette un'ora e mi riporta Cumerlotti o Anghebeni - tra scoppi di spolette e i lament! e 3'accorrer dellc squadre. Addit, iisclii nel buio, cenni, tosse e sportelli abbassati. £ l'ora. Forse gli automi hanno ragione. Come appaiono dat corridoi, murati! - Presti anche tu alia fioca litania del tuo rapido quest'orrida e fedele cadenza di carioca? - 138 LE OCCASIONI PARTE II MOTTETTI * * * La speranza di pure rivederti m'abbandonava; e mi cliiesi se questo che mi chiude ogni senso di te, schermo d'imrnagini, ha i segni della morte o dal passato e in esso, ma distorto e fatto labile, un tuo barbaglio: (a Modem, tra i portici, un servo gallonato trascinava due sciacalli al guinzaglio). Il saliscendi bianco e nero dei bales trucci dal palo del telegrafo al mare non conforta i tuoi crucci su lo scalo ne ti riporta dove piu non sei. Gia proiuma il sambuco fitto su lo sterrato; il piovasco si dilegua. Se il chiarore e una trcgua, la tua cara minaccia la consuma. 140 LE OCCASION! PÁRTE II MOTTETTI Ecco il segno; s'innerva sul muro che s'indora: un frastaglio di palma bruciato dai barbagli dell'aurora. II passo che proviene dalla serra si lieve, non c felpato dalla neve, c ancora tua vita, sangue tuo nelle mie vene. 11 ramarro, se scocca sotto la grande fersa dalle stoppie - la vela, quando fíotta e s'inabissa al salto della rocca - il cannone di mezzodl piú fioco del tuo cuore e il cronometro se scatta senza rumore — e poi? Luce di lampo urváno puô mutarvi in alcunchc di ricco e strano. Altro era il tuo stampo. 142 LE OCCÄSIONI PARTE II MOTTETTI Pcrche tardi? Nel pino lo scoiattolo batte la coda a torcia sulla scorza. La mezzaluna scende col suo picco nel sole che Ia smorza. £ giorno fatto. A un soffio Ii pigro fumo trasalisce, si difende nel punto che ti chiudc. Nulla finisce, o ttitto, se tu folgere lasci la nube. L'anima che dispensa furlana e rigodone ad ogni nuova stagione della strada, s'alimenta della chiusa passione, la ritrova a ogni angolo piü intensa. La tua voce e quest'anima diffusa. Su fiii, su ali, al vento, a caso, col favore dellamusa o dun ordegno, ritorna lieta o triste. Parlo d'altro, ad altri che t'ignora e il suo disegno e lä che insiste do re la sol sol... LE OCCASIONI PARTE II MOTTETTI Ti libero la fronte dai ghiaccioli che raccogllesti traversando 1'alte nebulose; hai le penne lacerate dai cicloni, ti desti a soprassalti. Mezzodl: allunga nel riquadro il nespoio 1'ombra nera, s'ostina in cielo un sole freddoloso; e l'altre ombre che scantonano nel vicolo non sanno che sei qui. La gondola che scivola in un forte bagliore di catrame e di papaveri, la subdola canzone che s'alzava da masse di cor dame, 1'alte porte rinchiuse su di te e risa di maschere che fuggivano a frotte - una sera tra mille e la mia none e piu profonda! S'agita laggiu uno smorto groviglio che m'avviva a stratti e mi fa eguale a quell'assorto pescatore d'anguille dalia riva. 146 LE OCCASIONl PARTE II MOTTETTI Infuria sale o grandine? Fa strage di campanula, svelle la cedrina. Un rintocco subacqueo s'awicina, quale tu lo destavi, e s'allontana. La pianola degl'inferi da se accelera i registri, sale nelle sfere del gelo... - brilla come te quando fingevi col tuo trillo d'aria Lakme nell'Aria delle CampaneUe. Al primo chiaro, quando subitanco un ruinore di ferrovia mi park di chiusi uomini in corsa nel traforo del sasso illuminato a tagli da cieli ed acque misti; al primo buio, quando il bulino che tarla la scrivania raflorza il suo fervore e il pas so del guardiano s'accosta: al chiaro e al buio, soste ancora umane se tu a in treed arle col tuo refe insisti.