1 Masarykova univerzita v Brne Filozofická fakulta Analisi della punteggiatura in „Passeggiate narrative“ di Umberto Eco, confronto tra italiano e ceco Tesina Sára Čupecová anno 2021/2022 2 INDICE INDICE 2 INTRODUZIONE 3 1 LA PUNTEGGIATURA IN GENERALE 4 1.1 LE FUNZIONI DELLA PUNTEGGIATURA NEL SISTEMA ITALIANO 4 2 L’ANALISI DELLA PUNTEGGIATURA IN CECO E IN ITALIANO NEL LIBRO “SEI PASSEGGIATE” DI UMBERTO ECO 5 2.1 LA DIVERSA LUNGHEZZA DELLE FRASI NELLA VERSIONE ITALIANA E NELLA VERSIONE CECA 5 2.2 LE DIFFERENZE NELL’USO DELLA VIRGOLA IN ITALIANO E IN CECO 6 2.3 IL MANCATO USO DEL PUNTO E VIRGOLA NELLA VERSIONE CECA 6 2.3 I DUE PUNTI 8 2.4 LE PARENTESI 8 2.5 I TRATTINI LUNGHI 8 CONCLUSIONI 10 BIBLIOGRAFIA 11 3 INTRODUZIONE Prima di iniziare a studiare la lingua italiana e prima di immergersi nella lingua italiana in un modo più complesso – non solo per scopi personali ma anche per scopi universitari – non è facile immaginare quanto sia importante la punteggiatura. Certamente, si possono notare alcune differenze nell’uso delle virgole tra lingua italiana e ceca. Anche senza conoscerne le regole, si può capire che in italiano sono usate in maniera differente. Ma le due lingue non differiscono soltanto nell’uso della virgola, ma anche del punto, della maiuscola o della minuscola e di molti dei segni interpuntivi. Grazie alla loro analisi trapela così la forza che si nasconde dietro questi piccoli segni (che spesso non notiamo neanche). Lo scopo di questa tesina è perciò quello di presentare le differenze nella punteggiatura tra lingua italiana e ceca, sia in generale, sia con degli esempi presi direttamente dal libro di Umberto Eco dal titolo Sei passeggiate. Dopo un’iniziale definizione della punteggiatura in generale, questo scritto continuerà con un esame delle sue funzioni in italiano, arrivando infine a parlare degli usi dei singoli segni interpuntivi e analizzando anche le diverse frasi nelle due versioni del libro di Eco. 4 1 LA PUNTEGGIATURA IN GENERALE La punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve innanzitutto a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato.1 1.1 LE FUNZIONI DELLA PUNTEGGIATURA NEL SISTEMA ITALIANO La punteggiatura svolge le due seguenti funzioni principali, le quali vengono elaborate dagli studiosi Angela Ferrari e Luciano Zampese nel libro «Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano»: a) la funzione testuale (o informativa), il cui compito è segnalare l’organizzazione del testo, delimitando unità testuali e gerarchizzandole in vari modi. («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 295) Possiamo osservare tale funzione nel seguente esempio (1): (1) Se non fosse Presidente della Camera, ammette, sfilerebbe anche lui. Contro la nuova base americana. (“L’espresso “, 22 febbraio 2007, in Lala, 2011, p.81) L’esempio sopra riportato è un caso di frammentazione sintattica creato grazie al punto prima della parola contro. Si può dunque dedurre che l’autore di questa frase volesse dare più risalto alla seconda parte del discorso e ha deciso di farlo dividendo le due frasi. b) La funzione sintattica, che ha due obiettivi principali. Il primo è la disambiguazione («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 295): ciò significa che, grazie alla punteggiatura, possiamo produrre frasi sintatticamente uguali, ma con diverso significato. Osserviamo la seguente coppia di esempi: (2) Gli studenti, che arrivarono all’appuntamento, capirono come bisogna procedere con gli studi. (3) Gli studenti che arrivarono all’appuntamento capirono come bisogna procedere con gli studi. Nella frase (2) la doppia virgola racchiude in sé un inciso, e quindi si parla di tutti gli studenti. Invece nella frase (3) l’assenza delle virgole fa capire che riguarda soltanto gli studenti arrivati. 1 «Punteggiatura» in: Treccani [online], URL: https://www.treccani.it/enciclopedia/punteggiatura_(Lagrammatica-italiana)/ (data di consultazione 7.4.2022) 5 Il secondo obiettivo è la facilitazione della lettura, necessaria soprattutto nel caso di enunciati lunghi («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 295). 2 L’ANALISI DELLA PUNTEGGIATURA IN CECO E IN ITALIANO NEL LIBRO “SEI PASSEGGIATE” DI UMBERTO ECO Leggendo la versione italiana e quella ceca di uno stesso libro e passaggio si può già di per sé osservare un uso ben diverso della punteggiatura nelle due lingue. A prima vista possiamo individuare alcuni tratti comuni: un’uguale divisione dei paragrafi, separati fra di loro dai punti a capo; un uso frequente delle virgole2; addirittura anche un uso simile delle parentesi. Ciò che è diverso e che è subito visibile è la lunghezza delle frasi, l’uso del punto e virgola, della lineetta e del trattino. Nel prossimo paragrafo tali differenze verranno esaminate nel dettaglio. 2.1 LA DIVERSA LUNGHEZZA DELLE FRASI NELLA VERSIONE ITALIANA E NELLA VERSIONE CECA La prima differenza che colpisce l’occhio e che può sbalordire è la diversa lunghezza delle frasi nelle due lingue. Nella versione italiana del testo è possibile osservare alcune frasi lunghe, comunque leggibili e non difficili da capire, proprio grazie all’uso intelligente della punteggiatura. In ceco, invece, spesso si tende a dividere le frasi con un punto. Vediamo questi esempi: (4) Tenhle příběh zná každý. Vypravěč v ich-formě popisuje, jak Hercule Poirot krok za krokem odhaluje pachatele. Na konci se ovšem dozvídáme od Poirota, že pachatelem je vypravěč, který svou vinu nepopírá. (5) Tutti conoscete la storia: un narratore parla in prima persona e racconta come Hercule Poirot giunge passo per passo a scoprire il colpevole, salvo che alla fine apprendiamo dalla voce di Poirot che il colpevole è colui che narra, né il narratore può più negare la sua colpa. Ciò che l’autore Umberto Eco ha deciso di mettere in una frase e dividerlo semplicemente con una ricorrenza dei due punti e due ricorrenze della virgola, il traduttore ceco ha deciso invece di dividere in tre frasi separate e omettere del tutto i due punti. In questo si vede la ricchezza della punteggiatura italiana e come spesso non si debba usare subito il punto, ma si può dividere la frase anche con altri segni interpuntivi. 2 anche se, in realtà, le virgole vengono usate in modo diverso 6 2.2 LE DIFFERENZE NELL’USO DELLA VIRGOLA IN ITALIANO E IN CECO Come secondo punto concentriamoci ora sulle virgole, ossia sulla loro funzione nei due sistemi di punteggiatura italiano e ceco, grazie anche ad alcuni esempi tratti dal libro. In generale nel sistema linguistico dell’italiano sono presenti due tipi di virgole: la virgola semplice (Chiara, vieni qua!) e la virgola doppia, quella che apre e chiude un’espressione linguistica (Chiara, la mia migliore amica, abita a Londra). La virgola semplice viene poi anche usata per segnalare la coordinazione dei sintagmi o delle frasi, oppure per enumerazioni semplici; mentre la virgola doppia gerarchizza le informazioni dell’enunciato. («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 298-299) Dal punto di vista della funzione, Ferrari (2016: 299-303) suddivide le seguenti funzioni: la funzione informativa (che spiega l’uso della virgola anche al di fuori dei casi di impiego antisintattico) e la funzione sintattica (usata quando si vuole rendere più chiara la struttura sintattica dell’enunciato). Nella lingua ceca, al contrario, l’uso delle virgole è più legato alle congiunzioni usate dentro una frase. Esistono alcune congiunzioni – tra le quali per esempio: «který», «že», «abychom» – che richiedono l’uso della virgola sempre; e poi altre congiunzioni – per esempio: «a», «i», «než» – con i quali l’uso della virgola varia a seconda del loro significato grammaticale e della loro funzione sintattica3. Osserviamo in particolare i seguenti esempi tratti dal libro di Umberto Eco: (6) K tomu, abychom se dozvěděli, jak příběh skončí, stačí obvykle přečíst jej jednou. (7) Per sapere come la storia va a finire basta, di solito, leggere una volta sola. A una prima lettura può sembrare che l’uso delle virgole in questa frase sia simile, ma non è così: se le andiamo ad analizzare scopriamo che nella frase (6) le virgole davanti alle parole «abychom», «jak» e «stačí» sono obbligatorie dal punto di vista grammaticale e dalle regole stabilite nella lingua ceca. Invece nella frase (7) dell’italiano possiamo osservare la virgola doppia, contenente un inciso, il quale, infatti, potrebbe essere eliminato dalla frase senza cambiarne il significato. Ciò ovviamente non potrebbe essere fatto nella frase (6), in quanto la frase diventerebbe di difficile lettura. Simili esempi si possono poi osservare attraverso tutto il brano nelle due versioni. 3 «Čárky» in: Ústav pro jazyk český, Akademie věd České republiky [online], URL: https://prirucka.ujc.cas.cz/?dotaz=%C4%8D%C3%A1rky (data di consultazione 7.4.2022) 7 2.3 IL MANCATO USO DEL PUNTO E VIRGOLA NELLA VERSIONE CECA In italiano il punto e virgola ha impieghi enumerativi e impieghi non enumerativi e la sua funzione è quella di separare una prima frase da una seconda, creando così due frasi autonome4. Negli impieghi enumerativi articola enumerazioni che hanno una funzione globale di specificazione o di esemplificazione rispetto a quanto lo precede. L’enumerazione poi è spesso preceduta dai due punti («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 305). Si guardi l’esempio (8) riportato sotto: (8) Raccomandazioni, le stesse di sempre: rispettare i limiti di velocità e le distanze di sicurezza; non invadere le corsie d’emergenza; tenere le cinture allacciate; adeguare la guida alle condizioni della strada; non bere troppo alcol prima di partire. (“Corriere della sera”, 17 aprile 2001, in Ferrari/Zampese, p.305) Quando il punto e virgola non segna enumerazioni, è usato invece per articolare in due parti gli enunciati. Tale funzione si può vedere bene nel seguente esempio (9), tratto da Sei passeggiate di Umberto Eco. (9) Nel primo modo ci si muove per tentare una o molte strade (per uscirne al più presto, o per riuscire a raggiungere la casa della Nonna, o di Pollicino, o di Hänsel e Gretel); nel secondo modo ci si muove per capire come sia fatto il bosco, e perché certi sentieri siano accessibili e altri no. È qui evidente la scelta dell’autore di usare il punto e virgola per separare i due enunciati presenti nella frase: in questo caso non basterebbe usare un’altra virgola, il punto e virgola è più “forte” e proprio grazie a questa sua caratteristica viene usato nell’esempio (9). In ceco, il punto e virgola divide le parti della frase più fortemente rispetto alla virgola, ma negli ultimi anni l’uso del primo si sta perdendo e addirittura c’è chi lo sconsiglia in favore del secondo. Gli esperti dello stile affermano che le frasi dovrebbero essere più corti possibili e perciò si dovrebbe usare soprattutto o il punto o la virgola semplice, perché le frasi lunghe indicherebbero la mancanza di abilità. Nei testi accademici, al contrario, il punto e virgola è ancora usato e l’uso di questo indica erudizione in chi scrive5. A riprova del fatto che il punto e virgola viene usato sempre meno, se riprendiamo il precedente esempio - esempio (9) - e guardiamo alla versione ceca, vediamo che il punto e virgola è qui ommesso: (10) Buď zkoušíme jednu či několik cest (třeba proto, abychom se z lesa dostali co nejrychleji, abychom došli k babičce, k bratru Palečkovi či k Jeníčkovi a Mařence), anebo jím kráčíme proto, abychom zjistili, jak les vypadá a proč jsou některé pěšinky schůdné a jiné ne. 4 le frasi, allo stesso tempo, sono legate tra di loro, in quanto il secondo enunciato spesso sviluppa quanto detto nel primo enunciato 5 «Vyvolat bouřlivou debatu…» in: blog Miloše Čermáka [online], URL: http://noveextra.blogspot.com/2008/02/vyvolat-boulivou-debatu.html (data di consultazione 10.4.2022) 8 2.3 I DUE PUNTI I due punti, sia in italiano che in ceco, hanno la funzione di spiegare, chiarire, dimostrare quello che è stato affermato in precedenza6. Quando poi coincidono con un confine di enunciato, i due punti hanno due funzioni fondamentali: introducono un discorso diretto oppure marcano uno snodo logico del testo. («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p. 303) Sebbene la loro funzione sia simile nelle due lingue, nella versione ceca del nostro testo i due punti non si trovano neanche una volta, mentre nella versione italiana sono presenti, sebbene con una sola ricorrenza - si veda nuovamente gli esempi (4) e (5). 2.4 LE PARENTESI Le parentesi sono presenti in entrambi i testi, spesso anche con la stessa funzione. Ferrari, infatti, dice («Grammatica: parole, frasi, testi dell‘italiano», 2016, Ferrari, Zampese, p.308) che le parentesi sono usate per collocare quanto detto in un piano secondario rispetto alla frase principale, svolgendo spesso anche una vera e propria funzione di enunciati7. Vediamo i seguenti esempi: (11) Každý takový text je určen především prvoplánovému modelovému čtenáři, který se chce zcela oprávněně dozvědět, jak příběh skončí (zda Achab velrybu uloví, či zda se Leopold Bloom setká se Štěpánem Dedalem poté, co na něj během 16. června 1904 několikrát narazil). (12) Esso si rivolge anzitutto a un lettore modello di primo livello, che desidera sapere (e giustamente) come la storia vada a finire (se Achab riuscirà a catturare la Balena, se Leopold Bloom incontrerà Stephen Dedalus dopo averlo incrociato casualmente alcune volte nel corso del 16 giugno 1904). Si vede subito che, mentre nella versione ceca è presente una parentesi, nella versione italiana ne sono presenti due. La prima parentesi in italiano, contenente un inciso, è del tutto assente in ceco e il commento dell’autore è stato spostato dentro la frase. L’altra parentesi poi è usata allo stesso modo in entrambe le lingue, ovvero per contenere un enunciato collocato in secondo piano. 6 «Due punti» in: Treccani [online], URL: https://www.treccani.it/enciclopedia/due-punti_%28La-grammatica-italiana%29/ (data di consultazione 10.4.2022) 7 in questa funzione le parentesi possono essere sostituite dalle lineette, si veda la parte 2.5 9 2.5 I TRATTINI LUNGHI Esattamente come le parentesi, anche i trattini lunghi doppi possono introdurre un inciso. Rispetto alle parentesi, il trattino lungo doppio però sembra suggerire una maggior integrazione delle parole da esso racchiuse nel corpo centrale del testo. Lo dimostra l’esempio (13), di seguito riportato: (13) […] a na konci příběhu vystupuje jako modelový autor svého vlastního deníku, nebo – chcete-li – modelový autor hovoří prostřednictvím svého deníku, či (ještě lépe) jeho prostřednictvím se těšíme narativnímu zpodobnění modelového autora. Qui sono contenuti due incisi: uno fra i trattini lunghi doppi e l’altro fra parentesi. Si può notare che l’inciso fra trattini lunghi è più evidente e sembrerebbe che chi scrive voglia dare più risalto a questo commento. Invece, l’inciso fra parentesi è collocato più in secondo piano. La versione italiana della stessa parte di frase (14) dal punto di vista degli incisi è completamente diversa: il primo inciso, infatti, è contenuto tra un trattino lungo ed è chiuso da una virgola (scelta stilistica dell’autore); mentre il secondo inciso non è proprio presente (l’ha aggiunto probabilmente il traduttore nella versione ceca). (14) [...] e quindi impersona anche l’autore modello – o, se preferite, è l’autore modello che parla per mezzo suo, o attraverso di lui cogliamo in modo quasi fisico la presenza dell’autore modello. Il trattino lungo singolo viene usato per introdurre il discorso diretto in entrambe le lingue. Si guardi l’esempio (15). (15) Mia mamma mi chiese: – Dove vai? Nel caso del discorso diretto il trattino lungo singolo potrebbe essere sostituito anche dalle virgolette. 10 CONCLUSIONI Fare questo lavoro di analisi tra due testi simili, ma allo stesso tempo così diversi è più interessante di quanto ci si potrebbe aspettare. Rappresenta, infatti, un’opportunità preziosa grazie alla quale immergersi profondamente nella punteggiatura, analizzando ogni singola virgola, punto o persino parentesi presenti nei due testi. Sicuramente per chi studia italiano questo lavoro può servire per sentirsi più sicuri nell’uso dei vari segni interpuntivi, per poterli usare al meglio anche nella vita quotidiana. Per concludere, di seguito alcuni dei punti più interessanti notati durante questa analisi: 1. la virgola italiana non corrisponde alla virgola ceca. Ogni virgola italiana ci vuole trasmettere qualcosa, ci vuole far soffermare e riflettere sul perché essa venga usata e sul suo significato nella frase. La virgola ceca non è così: ora, non per sminuirla, anch’essa è importante, ma non così tanto dal punto di vista del significato, ma spesso solo dal punto di vista grammaticale. 2. il punto e virgola e i due punti: due segni importanti, alle quali però spesso non viene dato il giusto credito che meriterebbero, soprattutto in ceco. 3. Il trattino lungo. Cosa dire di più di quanto non sia stato detto? Un segno usato spesso da chi scrive, ma che richiede un uso attento e ponderato. 11 BIBLIOGRAFIA «Punteggiatura» in: Treccani [online], URL: https://www.treccani.it/enciclopedia/punteggiatura_(La-grammatica-italiana)/ (data di consultazione 7.4.2022) «Čárky» in: Ústav pro jazyk český, Akademie věd České republiky [online], URL: https://prirucka.ujc.cas.cz/?dotaz=%C4%8D%C3%A1rky (data di consultazione 7.4.2022) «Vyvolat bouřlivou debatu…» in: blog Miloše Čermáka [online], URL: http://noveextra.blogspot.com/2008/02/vyvolat-boulivou-debatu.html (data di consultazione 10.4.2022) «Due punti» in: Treccani [online], URL: https://www.treccani.it/enciclopedia/due-punti_%28La-grammatica-italiana%29/ (data di consultazione 10.4.2022) FERRARI, Angela / ZAMPESE Luciano (2016), Grammatica: parole, frasi, testi dell’italiano, Roma