PERCORSI DI GRAMMATICALIZZAZIONE NELLA FORMAZIONE DI PAROLA IN ITALIANO M. Silvia Micheli Università degli studi di Milano – Bicocca Seminario permanente di Linguistica italiana (3 aprile 2023, Università Masaryk - Brno) LA GRAMMATICALIZZAZIONE § «Grammaticalization is a type of change whereby lexical items (such as nouns or verbs) gradually turn into grammatical items (such as auxiliaries or pronouns), after which they may continue to evolve into yet more abstract function words or even inflectional affixes» (Norde 2019) v Fenomeno graduale che include micro-cambiamenti osservabili in diacronia su più livelli (morfologia, fonetica, semantica) content item > grammatical word > clitic > inflectional affix v Alcuni esempi: • verbi di moto > verbi ausiliari (es. fr. aller, ol. gaan) • dimostrativi > articoli (es. dal latino ILLUM > it. il / lo) • costruzioni negative (es. fr. ne …. pas, it. mica) Lehmann 1995 [1982] Hopper & Traugott 2003 LA (DE)GRAMMATICALIZZAZIONE § Fenomeno che porta un elemento più grammaticale ad assumere un significato più lessicale v Inizialmente ritenuto impossibile, è stato poi riconosciuto e confermato da alcuni casi attestati nelle lingue del mondo («no cogent examples of degrammaticalization have been found», Lehmann 1995) v Alcuni esempi: • suffisso -ente di participio presente in italiano (da suffisso flessivo verbale a suffisso derivazionale; cfr. Luraghi 1998) • mot in svedese (da congiunzione ‘contro, verso’ a elemento lessicale nominale ‘incontro’) LA GRAMMATICALIZZAZIONE NELLA FDP § Un modello che ha dedicato molta attenzione ai fenomeni di grammaticalizzazione nella FDP è la Morfologia delle Costruzioni (Construction Morphology, CxM – Booij 2010) • teoria del mutamento su base costruzionista > Costruzionalizzazione (Traugott & Trousdale 2013: 22) STUDI PRECEDENTI § La nozione di Costruzionalizzazione (e di constructional change) è stata applicata da Martin Hilpert (2013, 2015) allo studio diacronico del suffisso -ment in inglese e dei composti Nome-Participio (es. corpus-based, home-made) • dati quantitativi estratti da corpora diacronici STUDI PRECEDENTI § Studi sulla grammaticalizzazione di costituenti di composti che gradualmente acquisiscono in parte o del tutto le proprietà di affisso (Booij 2005; Hüning & Booij 2014), nel quadro della CxM § Percorso: elemento lessicale (costituente di composto) affissoide «a compound constituent with an affix-like behavior which corresponds to an indipendent word with respect to its form, but not with respect to its meaning» (Hüning & Booij 2014: 590-591) affisso CRITERI DEFINITORI § Sulla base della letteratura sulla grammaticalizzazione, sono stati individuati quattro criteri per l’individuazione di casi di nuovi affissi/affissoidi (Hopper 1991; Hopper and Traugott 1993; Lehmann 1995; van Goethem 2008) 1. decategorializzazione 2. specializzazione semantica o risemantizzazione 3. paradigmaticizzazione 4. produttività STUDI PRECEDENTI § Un caso di affissoide studiato da Booij è quello di hoofd in olandese, che può essere usato come: 1. forma libera, con il significato di ‘testa’ 2. costituente di composto, con il significato di ‘testa’ (es. hoofd-pijn ‘mal di testa’) 3. costituente di composto, con il significato di ‘principale’ (es. hoofd-persoon ‘protagonista’, hoofd-ingang ‘ingresso principale’) schema hoofd-X ‘X principale’ mutamento semantico: testa > principale v Cfr. con Haupt in tedesco che rappresenta uno stadio ulteriore perché ha perso il suo significato originario (espresso da Kopf) e può essere usato solo come ‘principale’ (es. Hauptbahn) STUDI PRECEDENTI § In ambito romanzo, Kristel van Goethem (2008, 2010) ha studiato alcuni casi di affissoidi in francese (in prospettiva contrastiva con l’olandese) • ancient / oud ‘vecchio’ • nouveau / nieuw ‘nuovo’ v In olandese i due elementi sono più avanti nel processo di grammaticalizzazione van Goethem 2008 CASI DI GRAMMATICALIZZAZIONE IN ITALIANO 1. mal(e)- [Micheli 2020] da avverbio a prefisso 2. mal(o/a)- [Micheli 2020] da aggettivo a prefissoide 3. simil [Masini & Micheli 2020] da aggettivo a prefissoide 4. -iota [Bagaglini & Micheli 2022] da elemento di parola macedonia a suffissoide ANALISI DIACRONICHE sulla base del corpus CODIT ANALISI DI MICRODIACRONIA basata su corpora più recenti (itWaC e itTenten16 su SketchEngine) DUE COSTRUZIONI PEGGIORATIVE 1. mal(e)-x: malsano, malfunzionante, maldicente, malvolentieri, malnutrito, malgradito 2. mal(o/a)-x: malafede, malasorte, maltempo, malgoverno, malasanità Secondo gli studi di riferimento sulla morfologia valutativa [Grandi 2017, 2002; Grandi & Montermini 2003]: • non esistono specifiche marche morfologiche per l’espressione dei valori GOOD-BAD • l’italiano non utilizza la prefissazione per esprimere il polo BAD della valutazione LA STORIA DI MALE- INIZIA IN LATINO • malefacio [male+V] ‘nuocere’ (lett. ‘che agisce in vista del male di qualcuno’) • malevolens [male+P.PRES] ‘malintenzionato, maligno’ (lett. ‘che vuole il male di qualcuno’) • malefidus [male+AGG] ‘infido’ (lett. ‘non degno di fiducia’) • malefaber [male+N] ‘subdolo, ingannevole’ (lett. ‘artefice del male’) (a) «male sana non plene sana, amore vitiata; 'male' enim plerumque 'non', plerumque 'minus' significat, sicut 've', ut 'vecors' et 'vesanus'»* male sana significa ‘non completamente sana’, ‘turbata dall’amore’; infatti, male a volte significa ‘non’ a volte ‘poco’, così come ve in vecors ‘folle’ e vesanus ‘insano’. (b) «male pinguis non pinguis, id est sterilis: nam 'male' apud Vergilium saepe pro 'non' significat, ut “male sana sororem”» * male pinguis vuol dire ‘non fertile’, ossia sterile: infatti, male in Virgilio spesso significa ‘non’, come in male sana sororem. *Maurus Servius Honoratus, Vergilii Aeneidos Libros (Servii Grammatici Qui Feruntur in Vergilii Carmina Commentarii. Vols. 1–2, ed. G. Thilo, 1878–1884). E PROSEGUE IN ITALIANO ANTICO (1) «Onde i buoni cittadini popolani erano malcontenti, e biasimavano l‘ufficio de’ Priori […]» (Dino Compagni, Cronica, 1310-12, cap. 5) (2) «A cui Guglielmo, udendo il suo male conveniente parlare, rispose: […]» (Boccaccio, Decameron, I, 8) (3) «[…] tanta pietade avea a’ poveri frate Ginepro, che quando vedea alcuno che fusse mal vestito o ignudo, [...] di subito togliea la sua tonica e davala a quel povero» (Anonimo, Vita di Frate Ginepro) (4) «[…] Figliuol mio, mal conosci questa Virtù; ma conoscera’ la meglio per innanzi, da che se’ diventato suo fedele» (Bono Giamboni, Il libro de’ Vizi e della Virtù) (5) «Ma sanza altre scritture tutto dì proviamo in noi, ch’egli volentieri perdona, e malvolentieri punisce» (Cavalca, Specchio de’ peccati) [mal(e)+A] malcontento, malsano [mal(e)+PART.PRES] malconveniente, malsuonante [mal(e)+PART.PASS] malvestito [mal(e)+V] malconoscere, malfare [mal(e)+AVV] malvolentieri ANALISI DIACRONICA: ASPETTI FORMALI ▷ Presenza della vocale finale -e > riduzione fonetica 836 916 916 826 734 352 262 111 81 72 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 1 2 3 4 5 TOKEN mal- male- 906 955 796 583 408 635 430 346 632 798 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 1 2 3 4 5 TOKEN giustapposti univerbati ▷ Ortografia > coesione 1.[XIII sec. - 1375] 2.[1376-1532] 3.[1533-1691] 4.[1692-1840] 5.[1841-1947] ANALISI DIACRONICA: PRODUTTIVITÀ 15 ▷ Produttività potenziale (P, cfr. Baayen 2005) dell’intero dataset di parole con mal(e)- 0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14 1 2 3 4 5 PRODUTTIVITÀPOTENZIALE P = hapax / token del dataset 1.[XIII sec. - 1375] 2.[1376-1532] 3.[1533-1691] 4.[1692-1840] 5.[1841-1947] ANALISI DIACRONICA: ASPETTI SEMANTICI ▷ Competizione con veri prefissi, es. in-, s-, de• sfumatura eufemistica (a) «[…] come addiviene di molti religiosi, e di molte religiose, che sono malcontenti di loro stato» (Cavalca, Specchio de’ peccati, 1333) (b) «Rimasi spiacevolmente colpita dallo squallore, dal sudiciume, dal misero aspetto di quelle vittime di malcauti amori» (Caracciolo, Misteri del chiostro napoletano, 1864) (c) «io dispiaccio altrui perché piacciono i miei mal fortunati componimenti» (Tasso, Lettere, 1579) (d) «[…] poveri bambini, lasciati soli per ore ed ore nell'angolo d'una stanza o d'un cortile, mal nutriti, e a volte anche scherniti […]» (De Amicis, Cuore, 1886) scontenti incauti sfortunati denutriti ANALISI DIACRONICA: ASPETTI SEMANTICI § mal(e)- può esprimere: • una valutazione peggiorativa (es. malsuonante, malinterpretare) • negazione (es. malvolentieri, malsano), talvolta con una sfumatura eufemistica (es. maladatto) • il valore di ‘al di sotto di una determinata soglia’ (es. malpagato, malnutrito; cfr. sotto-) 17 COS’È ACCADUTO A MAL(E)-? 1. specializzazione semantica o risemanticizzazione > significato astratto di negazione, con possibile sfumatura eufemistica (es. malsano, malconveniente, malgradito, malvolentieri, etc.) o peggiorativo (es. malriuscito, malfrequentato, malfunzionante, etc.) a seconda della semantica della base 2. decategorializzazione > graduale perdita della vocale finale -e, aumento dei casi univerbati 3. paradigmaticizzazione > competizione con prefissi negativi, es. in-, s-, de- (malcauto - incauto, malnutrito - denutrito) 4. produttività > produttività potenziale stabile nel corso dei secoli mal(e)- ha gradualmente acquisito lo status di prefisso cfr. [Iacobini 2004: 105] per le proprietà dei prefissi dell’italiano 18 LA STORIA DI MAL(O/A)- INIZIA IN ITALIANO ANTICO (a) «S’alquno metteràe le foglie de rramerino i’ la botte, sì guarda e conserva il vino da ogne acierbitate e da ognie malsapore» (Anonimo, Virtù del ramerino, 1310) (b) «Che neuna meretrice o vero femina di malafama stia presso la casa de li signori Nove» (Costituto del comune di Siena volgarizzato, 1309) 19 • valore peggiorativo simile a quello del suffisso -accio ▷ malus non occorre come costituente di composto in latino classico ANALISI DIACRONICA: ASPETTI FORMALI 927 857 817 352 396 68 173 160 420 835 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 1 2 3 4 5 giustapposizione univerbazione 730 628 606 226 537 265 402 371 546 694 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 1 2 3 4 5 malo- mal▷ Presenza della vocale finale -o/a▷ Ortografia 1.[XIII sec. - 1375] 2.[1376-1532] 3.[1533-1691] 4.[1692-1840] 5.[1841-1947] 1 2 3 4 5 tot occ. di malo come forma libera 16 12 8 5 2 43 ANALISI DIACRONICA: PRODUTTIVITÀ 0,15 0,1 0,07 0,06 0,05 0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14 0,16 1 2 3 4 5 ▷ Produttività potenziale (P, cfr. Baayen 2005) dell’intero mal(o/a)-dataset 1.[XIII sec. - 1375] 2.[1376-1532] 3.[1533-1691] 4.[1692-1840] 5.[1841-1947] MAL(O/A)- IN ITALIANO CONTEMPORANEO § A partire dagli anni Duemila, iniziano a diffondersi forme costituite dalla stringa mala- e da una base lessicale semanticamente ristretta a nomi che indicano realtà sociali e/o istituzioni > diffuse soprattutto nel linguaggio politico-giornalistico > indicano pratiche/gestioni scorrette o negligenti, illegali o abusive malasanità possibile leader word [prima attestazione nel 1991] (a) «Si parla tanto di malasanità, di interventi chirurgici errati, di diagnosi sbagliate o formulate con ritardo, di erronea interpretazione di analisi e accertamenti, di superficialità degli operatori sanitari». (b) «Il Csm è tornato ieri l’altro a far sentire la sua voce contro il disegno di legge Cirielli sulla riduzione dei tempi di prescrizione di determinati reati prefigurando scenari apocalittici di malagiustizia, con mafiosi, assassini, criminali fuori di galera». *esempi estratti dal corpus itWac significato specifico ‘illegale|negligente’ e non generalmente peggiorativo MAL(O/A)- IN ITALIANO CONTEMPORANEO 1. [mala[x]N]: mala- presenta proprietà semantiche (ad es. il significato più ristretto di ‘illecito, negligente’) e formali (ad es. perdita del valore flessivo della vocale finale) proprie di un prefissoide > semantica illecito|negligente 2. [mal(o/a)[x]N] (es. malgoverno, malasorte, mala-abitudine, malascrittura, etc.) > semantica peggiorativa o opaca 3. [mal [x]NOME D’AZIONE]: sostantivi creati a partire da verbi o participi passati con il prefisso mal- (etimologicamente legato all’avverbio male) con cui crea una serie morfologica verbo / participio passato / sostantivo (es. malnutrire / malnutrito / malnutrizione) > semantica peggiorativa § In italiano contemporaneo, la costruzione [mal(o/a)-x] fa parte di un network: network di costruzioni peggiorative [mal(e)-x] e [mal(o/a)-x] MALA- IN ITALIANO CONTEMPORANEO (a) «Fortunatamente in molti non hanno impiegato troppo tempo per “aprire gli occhi” e capire che Fabio Conte era un malasindaco». (b) «La Lazio, è un caso a parte, ma sintesi del malacalcio che ha distrutto l’Italia». (c) «Esiste una politica estera italiana, da 150 anni a questa parte, fatta di sotterfugi, cambi di bandiera, tradimenti, ruberie, furbate e malagestioni che hanno lasciato il segno» *esempi estratti dal corpus itWac • mala- può combinarsi anche con basi maschili e spesso rimane invariato al plurale > perdita del valore flessivo della vocale finale > decategorializzazione > produttività dello schema [mala-x] > mala- come prefissoide emergente Type Token Hapax P [[mal(o/a)]-xN] 324 80.630 141 0,002 [mal-xNOME D’AZIONE] 67 24.636 22 0,001 [mala-xN] 88 1.707 42 0,02 IL CASO DI SIMIL- (MASINI & MICHELI 2020) § Simil- (< simile) è un elemento morfologico impiegato in italiano sia nella terminologia specialistica sia nella lingua comune (cfr. francese simili-, Gerhard-Kreit et al. 2023) § Nelle terminologie specialistiche, simil- compare in parole che indicano sostanze o malattie che presentano alcune proprietà (ma non tutte) di una determinata sostanza / malattia (Serianni 2005) • sindrome simil-influenzale • stato simil-tifoso • quadro simil-reumatico v simil- è usato, al pari degli elementi neoclassici, per arricchire le tassonomie e classificare i fenomeni o i materiali simil-A ‘MALATTIA / SOSTANZA SIMILE MA NON COINCIDENTE CON X’ IL CASO DI SIMIL§ Le parole che presentano simil- nella lingua comune di più antica attestazione sembrano essere: o similoro • attestato dal 1745, calco dal francese similor o similpelle • attestato dal 1973 secondo il GRADIT • trovate attestazioni in testi del 1923 (Archivio La Stampa) simil-N (materiale) IMITAZIONE DI X IL CASO DI SIMIL- SIMIL- COME PREFISSOIDE VALUTATIVO § Oggi l’uso di simil- non è limitato ai casi di materiali/prodotti imitati ma sembra più ampio (1) […] una torta simil-tiramisù, deliziosa e fresca (2) Oggi giornata fantastica, temperature simil-estive. (3) […] ci frequentiamo sempre più abitualmente e ci comportiamo come una simil-coppia. (2) un giaccone simil-pompiere (3) l’aveva capito da come gli similsorrideva (4) […] personaggi simil-Humphrey Bogart in “Casablanca” * esempi dal corpus itWaC § Decategorializzazione: perdita della vocale finale § Estensione semantica imitazione > APPROSSIMAZIONE (Numero speciale di JWF curato da Masini, Norde & van Goethem 2023) § Paradigmaticizzazione: competizione con altri prefissi/prefissoidi (es. pseudo-, quasi, para-) § Produttività SIMIL- COME PREFISSOIDE VALUTATIVO IL CASO DI -IOTA (BAGAGLINI & MICHELI 2022) § In italiano -iota (anche nella variante -ota) è un suffisso che occorre in aggettivi etnici (molti dei quali prestiti dotti dalle lingue classiche) § Latin -ōta(m) (es. Phthiōta) dal greco antico -Ṓtēs • cipriota • cairota • siceliota • italiota Secondo il Dizionario Nuovo De Mauro è attestato dal 1806 per indicare gli abitanti delle colonie greche fondate nell’Italia meridionale dal V secolo a.C. ITALIOTA § Il Nuovo De Mauro attesta anche un secondo significato per italiota: «spreg., italiano, con riferimento a presunte caratteristiche di ottusità, scarsa cultura, ecc.» § In senso dispregiativo, italiota è attestato già in Su Alessandro Manzoni di Giosuè Carducci (1891) E un bel ragionamento. Ma, « Ahi sventura, sventura, sventura! », ma né pure il Calloandro è una rapa o un ravanello o un tubero qualunque italiota, nato e venuto su da questa « polve d' eroi ». Ahi, ahi, Giovanni Ambrosio Marini genovese, scrivendolo, ormeggiava troppo da presso gli andamenti gì' intrecci e la prosa ITALIOTA § La storia di -iota cambia quando il termine italiota viene reinterpretato come parola macedonia (blend) tra ital(iano) e (id)iota Qui in redazione stiamo seguendo corsi accelerati di Italiota. Una decisione urgente e importante, presa nell'interesse dei lettori: ci siamo resi conto che non è possibile seguire la produzione editoriale nostrana senza conoscere l’Italiota. [...] (La Stampa, 1976, n. 49, p. 21). Tomba è il perdente, anche se non è con lui che dobbiamo prendercela, ma con noi, con il nostro bieco fornicare con gli eccessi, tipico dello sport italiota (La Stampa, 28/03/1993) Mina, l'importante è sparire tra le «parole parole» dell’italiota. [...] Pare che i due abbiano impiegato l’intera giornata, perché gli veniva da ridere: era scritta in italiota, per l’italiano idiota. [...] (La Stampa, 1996, n. 22, p. 23). v italiota = lingua italiana per/degli italiani idioti Le parole macedonia sono create attraverso l’unione estemporanea, non regolare, di parti di parole (es. ing. brunch < breakfast + lunch) ITALIOTA NEL LINGUAGGIO POLITICO § A dare diffusione del termine italiota come blend tra italiano e idiota è soprattutto Beppe Grillo nel suo blog (anni duemila) Lo scempio più grave e dannoso per il Paese Italia lo sta facendo Berlusconi ed il suo popolo italiota che lo vota interessato a non pagare le tasse, a commettere soprusi ed illegalità, a curare interessi personali […] (beppegrillo.it). Gli stessi autori che in questi anni hanno fuorviato l'attenzione da fatti gravissimi che i nostri malfamati politici Italioti stavano compiendo ai nostri danni (beppegrillo.it). Bisognava far ingrassare quel demente di Salvini con tutti i gonzi verdi per capire che questa è l'unica via per conquistare il merdoso popolo italiota ! Fuori dal’ io concordo (beppegrillo.it). v la parola italiota rimanda alla (presunta) chiusura mentale dell’italiano medio v italiota = il tipico italiano -IOTA COME ELEMENTO DI NUOVI BLEND § La diffusione di italiota (interpretato come blend) ha determinato la diffusione di altre nuove parole: 1. polidiota ‘politico idiota’, cretidiota ‘cretino idiota’ 2. giornaliota ‘tipico giornalista italiano’, grilliota ‘tipico sostenitore di Grillo’ § Esempi d’uso del secondo tipo: In generale tutta la retorica sinistriota dei buoni sentimenti è coordinata con il progetto fascista di distruzione dei nostri diritti Il grilliota medio è convinto che il diritto di voto tocchi solo a lui e a quelli come lui Passo per caso sul tg1 e chi ti ritrovo? Rasparri, intervistato dal solito scecco ‘asino’ di giornaliota La sostenibilità del sistema pensionistico era in Italia garantita in pratica dal sistema delle imprese su cui l’ottusità sindacaliota e la complicità giudiziaria avevano scaricato l’intero costo del sistema Analisi basata sul corpus itTenten16 -IOTA COME SUFFISSOIDE § -iota è attestato con un ampio range di basi: • nomi/aggettivi, anche non di ambito politico (es. vacanziota ‘il tipico italiano a cui piace fare le vacanze’, giornaliota ‘tipico giornalista italiano’, milanesiota ‘tipico milanese’, meridionaliota ‘tipico abitante del Sud Italia’, precariota ‘tipico precario italiano’) • nomi morfologicamente complessi (es. fantacalciota ‘tipico giocatore del fantacalcio’) • nomi propri (es. delriota < Graziano Del Rio, renziota < Matteo Renzi) § Cambiamento semantico: idiota > ‘tipico italiano’ / ‘tipico X in contesto italiano’ v regolarizzazione di un elemento di un blend (splinter) > affissoide ( > affisso) Cfr. Studi di Elisa Mattiello (2018, 2020) sulla regolarizzazione dei blend in inglese UN CASO DI MANCATA GRAMMATICALIZZAZIONE § Composti con capo- in italiano • Cfr. grammaticalizzazione di hoofd in olandese, haupt in tedesco, huvud in svedese ‘principale’ § In italiano antico, l’elemento capo- ricorre in diversi tipi di composti ­ capofamiglia ‘persona dotata di autorità’ ­ capomese, caposcala, capoverso ‘prima parte di X’ ­ capolevare ‘capovolgersi’ ‘testa’ ­ capochino ‘triste’ ­ capinera ‘tipo di uccello’ ­ capopiede ‘sottosopra’ L’unico pattern che sopravvive fino ai giorni nostri e cresce in produttività è quello che crea nomi agentivi composti esocentrici RIFLESSIONI GENERALI § In italiano i casi di grammaticalizzazione di costituenti di composto sono generalmente più rari rispetto a quanto osservato nelle lingue germaniche § La grammaticalizzazione sembra preferire il costituente di sinistra e quindi arricchire il comporto della prefissazione • Perché? Forse perché a destra c’è la flessione e questo impedisce/ostacola la decategorializzazione • Confin meno netti tra prefissi e unità lessicali (rispetto a suffissi e unità lessicali) § I nuovi significati che emergono dalla grammaticalizzazione tendono a essere valutativi • Dinamicità di questo settore della FDP che deve rinnovare le sue strategie BIBLIOGRAFIA Bagaglini, V. & Micheli, M. S. (2022). The emerging Italian affix -iota between blending and derivation. A corpus-based analysis. Italian Journal of Linguistics 34(1), 31-58. Booij, Geert, Compounding and derivation: Evidence for construction morphology, in: Dressler, Wolfgang, et al. (edd.), Morphology and its demarcations, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins Publishing, 2005, 109–132. Booij, Geert, Construction morphology, Oxford, Oxford University Press, 2010. 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