Camillo Sbarbaro Taci,anima stanca di godere Taci,anima stanca di godere e di soffrire (all'uno e all'altro vai rassegnata) Nessuna voce tua odo se ascolto: non di rimpianto per la miserabile 5 giovinezza, non d'ira o di speranza, e neppure di tedio. Giaci come il corpo, ammutolita, tutta piena d'una rassegnazione disperata. 10 Non ci stupiremmo, non e vero, mia anima, se il cuore si fermasse, sospeso se ci fosse il fiato............. Invece camminiamo, 15 camminiamo io e te come sonnambuli. E gli alberi son alberi, le case sono case, le donne che passano son donne, e tutto e quello che e, soltanto quel che e. 20 La vicenda di gioia e di dolore non ci tocca. Perduto ha la voce la sirena del mondo, e il mondo e un grande deserto. Nel deserto 25 io guardo con asciutti occhi me stesso. Clemente Rebora Sciorinati giorni dispersi Sciorinati giorni dispersi, cenci all'aria insaziabile: prementi ore senza uscita, fanghiglia d'acqua sorgiva: torpor d'attimi lascivi 5 fra lo spirito e il senso; forsennato voler che a libert`a si lancia e ricade, inseguita locusta tra sterpi; e superbo disprezzo 10 e fatica e rimorso e vano intendere: e rigir`io sul luogo come cane, per invilire poi, fuggendo il lezzo, la verit`a lontano in pigro scorno; e ritorno, uguale ritorno 15 dell'indifferente vita, mentr'echeggia la via consueti fragori e nelle corti s'amplian faccende in conosciute voci, e bello intorno il mondo, par dileggio 20 all'inarrivabile gloria al piacer che non so, e immemore di me epico armeggio verso conquiste ch'io non gridero. - Oh per l'umano divenir possente 25 certezza ineluttabile del vero, ordisci, ordisci de' tuoi fili il panno che saldamente nel tessuto e storia e nel disegno eternamente e Dio: ma cos`i, cieco e ignavo, 30 tra morte e morte vil ritmo fuggente, anch'io t'avro fatto; anch'io.