ANDREA ZANZOTTO Al mondo Mondo, sii, e buono; esisti buonamente, fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto, ed ecco che io ribaltavo eludevo e ogni inclusione era fattiva 5 non meno che ogni esclusione; su bravo, esisti, non accartocciarti in te stesso in me stesso Io pensavo che il mondo cos`i concepito con questo super-cadere super-morire 10 il mondo cos`i fatturato fosse soltanto un io male sbozzolato fossi io indigesto male fantasticante male fantasticato mal pagato e non tu, bello, non tu >>santo<< e >>santificato<< 15 un po' piu in l`a, da lato, da lato Fa' di (ex-de-ob ecc.)-sistere e oltre tutte le preposizioni note e ignote, abbi qualche chance, fa' buonamente un po'; 20 il congegno abbia gioco. Su, bello, su. Su, münchhausen. 23 Colloquio >>Ora il sereno e ritornato le campane suonano per il vespero ed io le ascolto con grande dolcezza. Gli ucelli cantano festosi nel cielo perché? Tra poco e primavera i prati meteranno il suo manto verde, ed io come un fiore appasito guardo tutte queste meraviglie.<< Scritto su un muro in campagna Per il deluso^1 autunno, per gli scolorenti boschi vado apparendo^2, per la calma profusa^3, lungi dal lavoro e dal sudato male^4. 5 Teneramente sento la dalia e il crisantemo fruttificanti^5 ovunque sulle spalle del muschio^6, sul palpito sommerso d'acque^7 deboli e dolci. 10 Improbabile esistere^8 di ora in ora allinea me e le siepi all'ultimo tremore della diletta luna^9, vocali foglie^10 emana 15 l'intimo lume della valle^11. E tu^12 in un marzo perpetuo le campane dei Vesperi, la meraviglia delle gemme e dei selvosi^13 uccelli e del languore^14, nel ripido muro 20 nella strofe scalfita^15 ansimando m'accenni; nel muro aperto^16 da piogge e da vermi il fortunato marzo mi spieghi^17 tu con umili lontanissimi errori^18, a me nel vivo 25 d'ottobre altrimenti annientato^19 ad altri affanni attento. Sola sarai^20, calce sfinita e segno, sola sarai fin che duri il letargo o s'ecciti la vita. 30 Io come un fiore appassito guardo tutte queste meraviglie. E marzo^21 quasi verde quasi meriggio acceso di domenica marzo senza misteri 35 inebet`i^22 nel muro. 1. deluso: e un autunno senza colori rossi e accesi. 2. vado apparendo: compare, fra i boschi, l'io del protagonista. 3. per la calma: nella calma diffusa. 4. sudato male: la fatica, la sofferenza quotidiana. 5. fruttificanti: fiorenti. 6. sulle spalle del muschio: sul muschio che ricopre le zolle. 7. sul palpito...: fra i suoni palpitanti delle acque che scorrono. 8. improbabile esistere: una sensazione di sospensione, di precariet`a. 9. allinea... luna: unisce me e le siepi nel riverbero tremolante della luna. 10. vocali foglie: foglie che emettono suoni, voci. 11. emana... valle: la luce che investe le foglie sembra generarle, emanarle da se. 12. tu: lo sconosciuto autore dell'epigrafe. 13. selvosi: che stanno nelle selve. 14. languore: dolcezza. 15. scalfita: incisa. 16. aperto: sbrecciato. 17. mi spieghi: mi chiarisci, mi esibisci. 18. errori: nell'epigrafe. 19. altrimenti annientato: oppresso da altre cose. 20. sola sarai: l'epigrafe. 21. E marzo: questo marzo di cui parla l'epigrafe. 22. inebet`i: tacque, divenne illeggibile per il calare dell'ombra serale. Oltranza-oltraggio Salti saltabecchi friggendo puro-pura nel vuoto spinto outré ti fai piu in l`a intangibile - tutto sommato - tutto sommato 5 tutto sei piu in l`a ti vedo nel fondo della mia serachiusascura ti identifico tra i non i sic i sigh ti disidentifico 10 solo no solo s`i solo piena di punte immite frigida ti fai piu in l`a e sprofondi e strafai in te sempre piu in te fotti il campo 15 decedi verso nel tuo sprofondi brilli feroce inconsutile nonnulla l'esplodente l'eclatante e non si sente nulla non si sente 20 no sei saltata piu in l`a ricca saltabeccante l`a L'oltraggio 23