La medicina occidentale si è sensibilmente evoluta nella cura dell'influenza, soprattutto con l'introduzione dei vaccini, che ne prevengono l'insorgenza. Per quanto riguarda i farmaci, sono disponibili due diverse tipologie: gli antivirali e quelli sintomatici. I primi hanno lo scopo di attenuare il quadro clinico della malattia; nei casi di lieve influenza è consigliabile limitarsi a una terapia sintomatica per alleviare il mal di testa, la febbre e gli altri sintomi, che sono espressione di una risposta finalizzata alla guarigione e, pertanto, non devono allarmare. La temperatura corporea va controllata perché non superi valori che possono diventare pericolosi, in particolare nei bambini piccoli, per cui può essere causa di convulsioni, e negli anziani, a cui può causare deficit cognitivi. La tosse va sopportata il più possibile, in quanto è finalizzata all'espulsione delle secrezioni, e si ricorre ai farmaci anti tosse soltanto se questa compromette il sonno e l'alimentazione, specie nei bambini piccoli. La risoluzione spontanea dell'infezione virale avviene generalmente in cinquesette giorni. Se i sintomi perdurano oltre tale limite, il rischio è quello di aver contratto una sovrapposizione batterica che richiede l'uso di antibiotici.