Per raccontare una storia… 1.Partiamo dall’acrostico. Per esempio la parola MAESTRA o MAMMA: Mangerei Molto Anche Affettuosa Elefanti Mescola Se Minestre Trovassi Aromatiche Ristorante Adatto 2.Impariamo a distinguere i verbi utili indicare quello che dicono i personaggi in una conversazione: i sinonimi dei verbi DIRE e PARLARE. Quali sinonimi conoscete? Sinonimi con variazione di significato Sinonimi con variazione nell’altezza della voce Raccontare narrare chiacchierare spiegare Urlare, gridare sussurrare Immaginate questa situazione: siamo in sala professori a scuola durante il ricevimento dei genitori che aspettano il loro turno in corridoio. Il professore dice: «C’è qualcuno che vuole parlare con me?» Cosa succederebbe se dicesse: C’è qualcuno che vuole chiacchierare con me? C’è qualcuno che vuole conversare/ragionare con me? C’è qualcuno che vuole discutere con me? Troppo informale Fuori contesto Ok formalit Fuori contesto Troppo forte: crea subito contrasto; tono polemico 3.IN COPPIA: Completate scegliendo l’opzione più adeguata. Usate poi i restanti verbi per comporre voi delle frasi o degli esempi. domandare/esclamare Quanti anni hai? - ______________ il dottore alla piccola paziente. domandare/esclamare Non ne posso più! - _____________ Antonio. – Sono stanco e voglio andare a casa. confidare/consigliare Osvaldo ___________________ Marianna di rivolgersi all’agenzia turistica del comune per avere informazioni più precise sugli ostelli della zona. assicurare/proporre Il giovane tifoso ________________ di non aver provocato lui la rissa che si era scatenata allo stadio. disapprovare/affermare La preside _________________ il comportamento di Luca nei confronti dei suoi compagni di classe. ordinare/predire La preside ________________ di calzare solo scarpe da tennis non usate all’esterno per entrare nella palestra della scuola. precisare/esclamare «Ma come, Lorenzo,» ______________ Stefano «non avevi ancora capito che si trattava di uno scherzo?» precisare/negare «Un brutto scherzo… un brutto scherzo…» ______________ Lorenzo. concludere/assicurare L’allenatore ____________ la discussione ricordando a tutti il dovere di essere rispettosi verso i compagni di squadra. predire/assicurare Tiziana ________________ che avrebbe completato il lavoro nell’arco di tre giorni al massimo. Maria confida un segreto alla sua migliore amica Maria si confida con la sua migliore amica Predice che la fine del mondo arriverà/arrivi presto. 4.IN COPPIA: Completate il seguente testo inserendo i verbi dati nel tempo e nel modo adeguati. accusare – chiedere – citare - insistere – parlare -precisare - rispondere Julia Latynina parla delle condizioni in cui si trova il suo paese senza giri di parole. Accusa apertamente il presidente Putin e i suoi amici di avere avviato la Russia sulla strada della dittatura, affronta il problema della corruzione citando i conti esteri di numerosi esponenti della nomenklatura. Per il suo paese Julia ha trovato questa definizione: non più una democrazia, non ancora una dittatura. È proprio così? le chiedo/chiediamo . «La Russia è qualcosa di diverso dagli altri sistemi che conosciamo. » Risponde Julia. Ma – insisito/insistiamo - si va sempre di più verso uno stato autoritario? «In realtà - precisa Julia – il regime del presidente Putin è molto debole; non è lui che controlla i fili del potere, è la burocrazia che controlla Putin. » 5.IN COPPIA: Completate la storia con le parole mancanti. IL RE CHE DOVEVA MORIRE Una volta un re doveva morire. Era un re assai potente, ma era malato a morte e si disperava: - Possibile che un re tanto potente debba morire? Che fanno i miei maghi? Perché non mi salvano? Ma i maghi erano scappati per paura di perdere la testa. Ne era rimasto uno solo, un vecchio mago a cui/al quale nessuno dava retta, perché era piuttosto bislacco e forse un po’ matto. Da molti anni il re non lo consultava, ma stavolta lo mandò a chiamare. -Puoi salvarti, - disse il mago, – ma ad un patto: che tu ceda per un giorno il tuo trono all’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri. Lui, poi, morirà al tuo posto. Subito venne fatto un bando in tutto il reame: “Coloro che/Quelli che somigliano al re si presentino a Corte entro ventiquattr’ore, pena la vita”. Se ne presentarono molti: alcuni avevano la barba uguale a quella del re, ma avevano il naso un tantino o più lungo o più corto, e il mago li scartava; altri somigliavano al re come un’arancia somiglia a un’altra nella cassetta del fruttivendolo, ma il mago li scartava perché gli mancava un dente, o perché avevano un neo sulla schiena. -Ma tu li scarti tutti, - protestava il re con il suo mago. – Lasciami provare con uno di loro, per cominciare. -Non ti servirà a niente – ribatteva il mago. Una sera il re e il suo mago passeggiavano sui bastioni della città, e a un tratto il mago esclamò/urlò - Ecco, ecco l’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri! E così (dire) dicendo indicava un mendicante storpio, gobbo, mezzo cieco, sporco e pieno di croste. -Ma com’è possibile, - protestò il re, - tra noi due c’è un abisso. -Un re che deve morire, - insisteva il mago, - somiglia soltanto al più povero, al più disgraziato della città. Presto, cambia i tuoi vestiti con i suoi per un giorno, mettilo sul trono e sarai salvo. Ma il re non volle assolutamente ammettere di assomigliare al mendicante. Tornò al palazzo tutto imbronciato e la/quella sera stessa morì, con la corona in testa e lo scettro in pugno. (da Favole al telefono di Gianni Rodari)