LEZIONE 6 Funzione logico-sintattica: alcune frasi marcate e la virgola tra intonazione, sintassi, pragmatica Obiettivo della lezione: OSSERVARE E CAPIRE il perché di alcune virgole. A volte, quando parliamo, abbiamo la necessità di mettere in evidenza un elemento della frase che non corrisponde al soggetto e che normalmente non starebbe in prima posizione.Questo capita quando vogliamo introdurre un nuovo argomento affinché su quello si concentri la discussione. Anna e Laura sono due amiche di scuola. Laura ha un fidanzato che si chiama Roberto. Tra una settimana è il compleanno di Roberto e le ragazze gli stanno organizzando una festa a sorpresa. Ora le due ragazze sono in camera e stanno studiando. Stanno in silenzio. A un certo punto Anna, preoccupata, domanda: Anna: La torta, chi la porterà? Laura: La torta?! Di che stai parlando? Anna: Mi riferisco alla torta per il compleanno di Roberto. A volte può capitare che il tema della discussione venga messo in secondo piano perché sono altre le cose che riteniamo importanti (cioè da mettere in prima posizione). Oppure il tema è chiaro dal contesto e allora può essere menzionato solo alla fine, come informazione già nota.. Laura: Ah, sì. La porterà Giulia, la torta. Non preoccuparti! A volte di un argomento vogliamo dire qualcosa, poi ci ripensiamo e ne diciamo un’altra. Anna: Giulia, le ho parlato due giorni fa e mi ha detto che non ne sapeva niente.... Laura: Tranquilla, sa tutto! Dai, continuiamo a studiare! E di nuovo silenzio. In italiano, in questi casi succede che l’ordine degli elementi del nucleo della frase non sia quello canonico (S-V-O); oppure succede che l’ordine sia lo stesso, ma gli elementi risultano spostati (per esempio, S-V - altro elemento - O). Quando, per ragioni comunicative, l’ordine di base della frase viene cambiato, parliamo di costruzioni marcate o ordini marcati. Sintatticamente questo spostamento viene reso anche con l’uso di un pronome che anticipa o segue l’elemento spostato. Spesso è proprio la virgola a indicare lo spostamento o l’isolamento dell’elemento in questione. E sempre, in ogni caso, questo spostamento viene reso prosodicamente da un cambio del ritmo dell’enunciazione o da un cambio nell’intonazione della voce. 1 - La dislocazione a sinistra^^[1] (dislocazione = spostamento) La frase “normale” italiana ha la costruzione SVO. (Io) Leggo il giornale sul computer. Cosa succede nella seguente frase? Il giornale, non riesco a leggerlo sul computer. Di fatto, essa può essere così suddivisa: Il giornale, non riesco a leggerlo sul computer. [ordine: O + (S) + V] [frase normale: Non riesco a leggere il giornale sul computer.] La frase in blu segue l’ordine normale dei costituenti e riprende con il pronome anaforico “-lo” un elemento che è stato nominato prima, posto in posizione iniziale (tematizzato). Cosa è successo? Una parafrasi di questa frase ci può aiutare a capire: Voglio parlarvi del giornale, e dirvi che io non riesco a leggerlo sul computer. 1) L’oggetto è stato spostato a sinistra; 2) segue un “discontinuità intonativa” (una pausa a cui corrisponde anche un cambio di intonazione o il cambio di velocità nella pronuncia delle parole seguenti) che viene generalmente segnalata da una virgola; 3) l’oggetto, per essere ricucito alla frase, viene “ripreso” attraverso l’uso del pronome. Possono essere dislocati a sinistra anche altri costituenti. 1. Di previsioni, se ne sono fatte tante. 2. A Marco, gli ho regalato una penna. 3. A Bologna, ci torno sempre volentieri. 4. Che anche stavolta sia arrivato in ritardo(,) non lo accetto! Da notare che il costituente è dislocato insieme alla sua preposizione. Se il costituente dislocato non è l’oggetto, il pronome clitico può essere omesso e in questo caso anche la virgola non viene scritta: A Bologna torno sempre volentieri. [frase normale: Torno sempre volentieri a B.] Si può isolare a sinistra anche il soggetto. Questo può sembrare strano perché il soggetto si trova già normalmente a sinistra! In questo caso però non si parla di dislocazione a sinistra; si tratta piuttosto di un suo isolamento, di una sua messa in rilievo. I giornali in edizione digitale, quelli sono proprio illeggibili. NOTA BENE Lo stesso effetto della dislocazione può essere reso anche con l’utilizzo della forma passiva nella frase. Notate le differenze. Marco ha fatto la parte più difficile del lavoro. (frase non marcata) La parte più difficile del lavoro è stata fatta da Marco. (passivizzazione) La parte più difficile del lavoro l’ha fatta Marco. (dislocazione a sinistra) La funzione fondamentale della dislocazione a sinistra è quella di marcare (= dare enfasi a) un tema discontinuo o non immediatamente prevedibile. (Palermo, p. 163) 2 - La costruzione a tema sospeso^^[2] Marco, gli sono sempre piaciuti i film di fantascienza. Da notare che, rispetto alla dislocazione a sinistra, qui l’elemento dislocato NON ha la preposizione, cioè manca l’indicazione della sua funzione sintattica. Come nella frase a dislocazione a sinistra, anche qui c’è un cambio di intonazione. Questa costruzione è tipica del linguaggio parlato che è generalmente meno attento di quello scritto e che prevede, nel suo svolgersi, dei cambiamenti nelle intenzioni del parlante. Ecco un famoso esempio dai Promessi sposi di A.Manzoni: Noi altre monache, ci piace di sentir le storie per minuto . 2.1 - Altri modi di introdurre il tema in un modo “spezzato” rispetto alla frase che segue: Nei titoli dei telegiornali: Salute. È stata individuata la cura per la leucemia. Nelle discussioni: Mangiare, non mangia niente. 3 - La dislocazione a destra^^[3] La dislocazione a destra funziona nello stesso modo della dislocazione a sinistra; anche qui giocano un ruolo fondamentale l’intonazione e il rinvio pronominale. Ci torno sempre volentieri, a Bologna. (spostamento a destra del completivo di luogo) Gli ho regalato una penna, a Marco. (spostamento a destra dell’oggetto indiretto) È rimasta proprio indietro, la Chiesa. (spostamento a destra del soggetto, alla fine della frase.) Osserviamo come in queste frasi l’elemento ”dislocato” in realtà si trova nella posizione che occuperebbe nella frase normale Ci torno sempre volentieri, a Bologna. (frase marcata) Torno sempre volentieri a Bologna. (frase non marcata) “Gli elementi formali che contraddistinguono la dislocazione a destra di un complemento o una frase dalla corrispondente frase non marcata sono dunque la particolare configurazione prosodica [la pausa e un leggero cambio di velocità] e il rinvio pronominale cataforico”. (Palermo, p. 163) ESERCIZIO Indicate accanto alle seguenti frasi se si tratta di costruzioni con dislocazione a sinistra (SN), dislocazione a destra (DS) oppure di tema sospeso (T). Attenzione: non sempre sono segnalate da una virgola! 1. La bambina a scuola va a prenderla mia madre. 2. Il pesce lo detesta, il bambino. 3. Il pedone l’ha investito una motocicletta. 4. I fantasmi... è ovvio che non ci credo. 5. Detesta arrivare in ritardo, lui. 6. Lo porto io il dolce. 7. Antonio lo avvertirà Carlo. Proprio quest’ultima frase ci fa riflettere sull’importanza della punteggiatura. Risulta infatti più chiara se inseriamo la virgola. Antonio, lo avvertirà Carlo. (Risponde alla situazione: Io avvertirò Anna, tu avvertirai Roberto. E Antonio? Io non posso avvertirlo, e neanche tu.) Antonio lo avvertirà, Carlo. (Risponde alla domanda: Sei sicura che Antonio avvertirà Carlo? mi ha detto di essere molto impegnato...) Per riassumere Le frasi marcate si usano a causa di determinati motivi e in determinati contesti: hanno una evidente funzione pragmatica; questa viene resa dalla marcatezza sintattica (cambio dell’ordine dei costituenti rispetto all’ordine normale), dalla marcatezza fonologico-intonativa (pausa, cambio di velocità, picco intonativo) e può essere indicata dai segni interpuntivi. La marcatezza spesso riguarda il nucleo della frase (gli elementi S-V-O) e si ha quando gli elementi si trovano in un ordine diverso rispetto a quello normale. Questo significa che non è marcata una frase in cui un altro costituente, per esempio riferentesi al luogo o al tempo, si trovi all’inizio di frase. Ieri ho letto il giornale seduta sul divano. Seduta sul divano, ieri, ho letto il giornale. In questo caso, infatti, lo spostamento non influisce, se non in modo molto marginale, sul significato della frase. E in ogni caso, sia la prima che la seconda frase potrebbero essere usate indifferentemente nello stesso contesto o in più contesti. Le frasi con dislocazione a sinistra, le frasi con dislocazione a destra, le frasi a tema sospeso utilizzano tutte costruzioni marcate TEMATIZZANTI, che riguardano cioè il tema della frase. LE TRE FRASI CON ORDINE MARCATO VISTE OGGI Costruzione A cosa serve? È indicata la funzione sintattica? È presente la ripresa con il pronome? dislocazione a sinistra Segnala che un elemento diverso dal soggetto ha il ruolo di tema sì sì (obbligatoria con il complemento oggetto) tema sospeso come sopra, ma risulta separato dalla frase no sì dislocazione a destra Il tema viene messo in secondo piano. sì sì ESERCIZI 1.Riprendete la biografia di Dario Fo, rileggete i paragrafi tra le pagine 10 e 11, quelli letti durante una delle lezioni passate. In quale punto lo scrittore usa lo strumento dell’isolamento del tema per iniziare a parlare di un nuovo argomento (argomento che comunque è legato a quanto stava dicendo prima)? 2.Leggete le prime pagine tratte dal romanzo Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio. Individuate le frasi a costruzione marcata: sono presenti frasi con dislocazione a destra. ________________________________ ^^[1] Gli esempi di questo paragrafo sono presi da M. Palermo, Linguistica testuale dell’italiano, Il Mulino 201, p.160. ^^[2] Ibid. p. 161. ^^[3] Ibid. p. 163.