[da www.repubblica.it del 17.7.2019] È morto Andrea Camilleri, papà di Montalbano, scrittore e maestro nato per raccontare storie E' morto Andrea Camilleri. Lo scrittore aveva 93 anni e si è spento stamattina alle 8,20 all'ospedale Santo Spirito di Roma dove era ricoverato dal 17 giugno in seguito a un arresto cardiaco. Per volontà dello scrittore e della sua famiglia non ci sarà camera ardente. Nessun funerale pubblico, ma da giovedì 18 luglio dalle ore 15 chi vorrà potrà dare l'ultimo saluto al cimitero Acattolico a Testaccio a Roma dove lo scrittore sarà sepolto. https://www.facebook.com/tg2rai/videos/381543292472314/?v=381543292472314 trailer: https://www.youtube.com/watch?v=acASb8J8Sl8 vita, opere, motivi del successo, quando è arrivato al successo, persone importanti nella sua vita, modelli che ha seguito, romanzo più famoso/importante, personaggio più famoso/importante 1) Leggete la parte di testo che vi è stata affidata – 5 minuti 2) Selezionate le informazioni principali e preparatevi a riportarle alla classe a voce alta. Cercate informazioni, se occorre, su eventuali nomi di persone e luoghi che sono citati nel testo. Non usate le stesse parole del testo di partenza ma “semplificate”! 15 minuti 3) A turno, ognuna riporta alla classe le informazioni che ha selezionato. Le altre prendono appunti 1 minuto a testa: tot 10 minuti 4) Mettete in ordine i vostri appunti (meglio se per tema). 10 minuti 5) Vi viene data la possibilità di consultare solo una delle vostre colleghe per verificare o controllare i vostri appunti. 5 minuti 6) Utilizzate gli appunti per scrivere un articolo ( un “coccodrillo”) sulla morte di Andrea Camilleri. Max 230 parole. 20 minuti + 5 per copiare in bella Tempo totale: 1 ora e 10 minuti 7) Quali parole chiave su Camilleri?? Scrivetene almeno una su un foglio e spiegate il motivo. 1 Era il '94 quando Sellerio portava in libreria La Forma dell'Acqua, primo romanzo della serie incentrata sulle indagini del commissario siciliano. Romanzo dopo romanzo, ne sono usciti trenta, Montalbano - di cui Camilleri parlerà sempre come se fosse vero e vivente, quasi un suo alter ego - ebbe così tanto successo da spingere nel territorio del giallo anche chi, prima di lui, non aveva alcuna dimestichezza con il genere. Ospite fisso del vertice delle classifiche librarie, deve il suo nome allo scrittore spagnolo Manuel Vazquez Montalban, che di Camilleri fu grande amico, e la sua longevità a Elvira Sellerio: avrebbe dovuto terminare la sua carriera con il secondo romanzo, Il cane di terracotta, ma l'editrice richiamò lo scrittore per chiedergli quando sarebbe arrivato il terzo libro. Lui rispose mai, lei oppose il resoconto delle vendite. Fortunatamente per i lettori, l'ebbe vinta Sellerio e Camilleri continuò a scrivere. Conservò intatta la sua passione per le indagini mnemoniche, ma cambiò le carte in tavola, introducendo nuovi personaggi e iniziando a sporcare le storie con la realtà: il G8 di Genova, l'immigrazione, la corruzione sugli appalti pubblici... Ben poche miserie umane e italiane sono rimaste estranee alle indagini di Montalbano così come, un romanzo dopo l'altro fino a Il cuoco dell'Alcyon, uscito il 30 maggio e già in testa alle classifiche, si fece strada la paura della vecchiaia. Il commissario, appena cinquantenne, iniziò a interrogarsi sul mondo che lo circondava: era ancora in grado di comprenderlo? E fino a quando? Dubbi che Camilleri ha condiviso con il suo personaggio, in una dialettica tra vita letteraria e reale che ha pochi uguali nella storia del giallo. Camilleri si interrogava sull'Italia e rispondeva senza sottrarsi ai temi politici più scottanti. Recentemente aveva criticato Matteo Salvini per il suo comizio con il rosario, sollevando uno scandalo tra quanti vorrebbero che uno scrittore si limitasse ai suoi romanzi, ma confermando quello che i suoi lettori sanno da sempre: il maestro scriveva e diceva solo ciò che pensava. A testimoniarlo nella sua lunga bibliografia, anche un bellissimo libro-confessione affidato a Saverio Lodato - La linea della Palma - in cui si abbandonava ai ricordi di una vita, dalla Sicilia durante il regime fascista alla Liberazione, dall'impegno come militante del Pci all'opposizione morale a Silvio Berlusconi, dalla mafia - che ammetteva di tenere ai margini dei gialli per non eleggerla ad arte - ai problemi della giustizia. 2 Parlava anche dei suoi difficili esordi come uomo di spettacolo: prima aiuto-regista di Orazio Costa dopo un turbolento apprendistato all'Accademia d' arte drammatica a Roma, e in seguito regista in proprio, oltre che per trent'anni funzionario Rai addetto alla prosa radiofonica e produttore in televisione di pièces teatrali. Quando parlava della sua vecchiaia, pur sottolineando le difficoltà di un corpo che non rispondeva più alla velocità della mente, non si lasciava mai andare a rimpianti o paure. Appariva sereno, la voce arrocchita dalle migliaia di sigarette fumate, i ricordi dell'infanzia nitidi davanti agli occhi. La chiamava presbiopia della memoria, diceva che con la vecchiaia l'infanzia precipitava addosso. Ricordava la grande casa dei nonni a Porto Empedocle, la solitudine di un bambino che cresceva coltivando un talento da affabulatore, il gusto per il dettaglio, l'attenzione al particolare. Caratteristiche che da adulto porterà nella sua professione - sceneggiatore, regista e drammaturgo, ben prima che giallista. La sua carriera da scrittore iniziò infatti in sordina, con la pubblicazione de ll corso delle cose nel 1978 e continuò in tutti questi anni alternando ai romanzi storici, tra cui il formidabile Birraio di Preston, i gialli di Montalbano. Continuerà anche domani: c'è un altro Montalbano in attesa di essere pubblicato. Andrea Camilleri lo scrisse anni fa e lo consegnò a Sellerio perché lo conservasse in cassaforte con l'obbligo di pubblicarlo solo dopo la sua morte. L'uscita di scena del commissario, il suo addio definitivo alla vita letteraria, non avverrà con un colpo di pistola e neppure davanti all'altare, con buona pace di chi aspetta da un quarto di secolo che convoli a nozze con Livia. 3-4 VIDEO (X2) Il momento più bello... rimpianti?... https://www.youtube.com/watch?v=5hDOtmAuIh0 5 Il successo tardivo, arrivato quando era già sulla settantina, in un’età in cui la maggior parte delle persone si ritira dalla propria professione, ha reso Andrea Camilleri, scomparso oggi a 93 anni, il padre della letteratura italiana contemporanea, non solo gialla. E i numeri del suo successo restano impressionanti. Autore di oltre 100 titoli pubblicati, Camilleri ha venduto in Italia con i titoli editi da Sellerio 25 milioni di copie e con i titoli Mondadori circa 6 milioni di copie. Il suo commissario Salvo Montalbano è apparso per la prima volta nel 1994 ne La forma dell'acqua. Il cuoco dell'Alcyon, 27esimo romanzo della serie, è uscito in questi giorni ed è in testa alle classifiche. Se si considerano anche Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano, Un mese con Montalbano e Gli arancini di Montalbano i titoli dedicati al Commissario sono in tutto trenta. Tra gli inediti nel cassetto, il romanzo Riccardino che dovrebbe concludere il ciclo dedicato al commissario, che uscirà postumo. Con l'arrivo in televisione delle avventure del commissario Montalbano, Camilleri è stato protagonista di un altro record. La serie tv si calcola si stata vista complessivamente da circa 1,2 miliardi di telespettatori. Sono stati realizzati 34 tv movie (tratti da 24 romanzi e 20 racconti di Andrea Camilleri) in onda in prima serata su Rai2 (dal 1999 al 2001) e su Rai1 (dal 2002 a oggi). Gli ascolti nel 2018 sono arrivati a toccare punte superiori ai 12,9 milioni di telespettatori, con La giostra degli scambi, il tv movie seguito in media da 11,8 milioni con il 45.6% di share. Complessivamente, tra prime tv e repliche, Montalbano conta 196 passaggi (34 prime tv + 167 repliche). Tra le repliche, il primato spetta a Una faccenda delicata, che alla prima ribattuta (13 marzo 2017) ha totalizzato 9,7 milioni e il 39,7%. 6 Ma nel suo diventare uno fenomeno bestseller Camilleri ha portato il bagaglio di una carriera e di una vita ricche e piene di curiosità, di cultura, di televisione e teatro, di impegno politico. Regista, sceneggiatore, autore teatrale e televisivo delle più conosciute produzioni poliziesche della tv italiana, dal tenente Sheridan a Maigret, Camilleri nasce il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Qui frequenta il liceo classico, ottenendo la maturità nel 1943 senza sostenere l’esame per via dello sbarco in Sicilia degli alleati. Di quei mesi di guerra e confusione ricorderà "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura". Nell’immediato dopoguerra si trasferisce con la famiglia ad Enna, dove conosce Franco Cannarozzo, scrittore di romanzi di fantascienza con lo pseudonimo di Franco Enna. Nel documentario della Rai Il luogo della memoria, ripercorrendo quel periodo, Camilleri ricordava l’amico e rintracciava, proprio in quelle “due stanzette” della ventosa Enna, la nascita della sua vocazione alla scrittura. Poi si sposta a Roma, dove vivrà per tutta la vita, e nel 1949 entra per studiare regia all'Accademia di Arte drammatica Silvio D'amico. In quegli anni ha conosciuto e sposato la moglie Rosetta, “la spina dorsale della mia esistenza” come la definiva, dalla quale avrà tre figlie e conclude gli studi in accademia nel 1952. Intanto scrive i suoi primi racconti e poesie per alcuni quotidiani, tra cui L'Italia socialista e L'Ora di Palermo. È il primo a portare il “l’assurdo” di Samuel Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958 al teatro dei Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. Mette in scena anche un altro protagonista del teatro novecentesco, Eugène Ionesco (Il nuovo inquilino nel 1959 e Le sedie nel 1976) e poi Strindberg e T. S. Eliot. A teatro porta la poesia del russo Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l'anima. 7 Entra in Rai nel 1957 come delegato alla produzione e sceneggiatore. Tra i suoi progetti alcuni sceneggiati che restano classici della nostra televisione, dal Tenente Sheridan a Il commissario Maigret, a cui lavorò, come raccontava, con Dino Fabbri: "Cominciò a parlarmene...faceva piovere sul bagnato. Io avevo cominciato a leggere Simenon da bambino, mi trovò entusiasta. Senza ancora parlarne a nessuno elaborammo una sorta di progetto. È chiaro che per il protagonista subito ci venne l’idea di Gino Cervi…”. Alla scrittura narrativa arriva solo nel 1978 con Il corso delle cose, pubblicato da Lalli, un editore "a pagamento" (sarà riedito da Sellerio vent'anni dopo) con l'impegno di citarlo nei titoli dello sceneggiato tv tratto dal libro, La mano sugli occhi. Nel 1980 esce per Garzanti Un filo di fumo, in cui compare per la prima volta la cittadina immaginaria di Vigàta che poi sarà lo scenario della sua produzione successiva. In quel periodo si approfondisce l'amicizia con Elvira Sellerio, al quale resterà profondamente legato fino alla morte dell'editrice palermitana, e lega il suo nome ai mitici "libretti blu". Per Sellerio escono prima le sue opere di carattere storico, da La strage dimenticata a La stagione della caccia, fino al Il birraio di Preston, poi i romanzi del commissario Montalbano. Per i suoi novant'anni, Sellerio lo festeggia con un piccolo volume che condensa le anime dello scrittore e le passioni della sua vita. Ne I sogni di Camilleri sono raccolti i brani che narrano i sogni dei suoi personaggi e le cartoline con le copertine dei suoi romanzi. Che venivano dal suo teatro, dal suo legame con la Sicilia, dal suo sguardo acuto sul presente e sulla politica. Del resto, della sua fine diceva: "Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio 'cunto', passare tra il pubblico con la coppola in mano”. Come un antico cantastorie. 8 - https://www.youtube.com/watch?v=g2gcrj6tWs4 L’ultimo Montalbano 2:51-4:17 La cecità 5:59-7:43