Introduzionr alia prima ediiione (joojj due parole Da tre anni lavoro soltanto ad olio, con una tecnica che převede I'mo di support! rigidi e di preparazioni particolari, ma che mi permette di ottenere buoni effetti di luce in tempi molto rapidi. Ncllc ultimr storic, toprattutto in "Via degli Oleandri" e "Muttcrerdc", alia pittura a olio ho prcso a sovrapporre degh' strati di carta trasparente. che uso soprattutto per ridisegnare i volti o i movimenti delle figure umane. Questa scelta da al disegno un aspetto molto duro, perché accosta piesaggi e ambicntazioni curate (almeno sccondo il mio giudizio) a figure umane che sembrano rilagtiate, fuori posto. Spesso i per-sonaggi hanno diverse facce, con diverse espressioni. sovrapposte una sull'altra. La trasparenza della carta fa si che anche i disegm sottostanti restino percepibiU e spesso conferiscono alle espres sioni un certo movimcnto, una indefinibilitá che mi piace tanlo. U stone: la storia di faccia U piii vecchia. La prima che ho disegnato utiiiaando la teen, sopra descritla. F una storia ispirau a una vicenda reale. a ^ sonaggio esistito. Alcuni aspetti. come e dovuto. »no stati ficati in awentura, o in poesia. Quando iniziai a disegnare non avevo nessuna stona sent appena croUate le torri di New York e, per quanto sia po« sentivo che alcune cose nel mondo, stavano cambiando in Eranii svegliO' Preši a disegnare come terapia per l'inquietudine che mi sentivo VIA DEGLI OLEANDRI addosso. ma alia fine della prima tavola sentivo delle voci in testa Quando ero bambino. Una nottc in estate- Un uomo rntró nclla 4- mi fJHTrmftf^K rttvr'fhagfían^ mí «pí>a mnlrn RA K/Ol e LA G^tt-ttA &L VISO b STAUbo PlSíCU^cco lm) S&t/6U'APFAft6? 561 l*oc«6AMMAWA LA £-&VTS ? S6< OAJ Klt-l*Rrvo ? Ti VLÁČ* vet*M il SAWW^ctie Sfe**fc? Dinm ca* cosa-.Ió ^< Sel AMvrro A s«/ola? la tm flAk-ltlA T« ^ PSUTPARAM* U, *AfJ(6RlKki Uu*Ht>0 AVtAVI AU-'A5l£o' CC £,'Av€A/| ÍO RABBo c*í£ TtČ^V peat'^'7 & la roHMmuK Poi ? Au* Ht&e, Bei vor, e ^ M»MU? A,o* FA« IC CATTIVo co* ME . ío Ti *OAQ>0 MC&Cí o^Hl 6 Lo veoo CH! Sel . ne LA VEDl LAfAcelA? £ SrOŘTA «R. LWA MALATtíA .Mo 1« OÍSA Cttfc Sl SíOiTAVO ĎA Setí. 06 LE Ho íicVkřJbo efco &M&eTřo. Tfc LO IMMA0-/WI ftvAATO Ml HA^MO &uAfcfc>ATt> MAL€ ^€ V1A&A2ÍIW6 ? $>tCoWt>o re OiWWTtE Fl&AWZATiA/C Ho AVl/ro ? £. 3E L€ AV»SÍ1 Al/l/TE, SeíoMw ct&a, com sem *w.feu,i e i Koroe/wi RwaAn soU< s^oe ? LrirteLo to. Opa pgmm Oj HoMífJto: io ho ueujTotvo awui . Sowo útia1- itato sec» lAlA spc^ ď' Mosrfco pefc. via t€L Mio HAce. SecoAvňoTe, mi ta >Ac*a l/no cohe te ? AA/<^we se c'hai la TlStOi-A. SecoMbo re, Mí FAl FAUEA ? ,T -^^^^^^^M^MMa^T^ OH AKJIMAL& CHe LO WCOKjOSce At VoU> E Lo HAA/CXA A " c IÍk^TcoRA^0 • 'u « us/ lHÍOSTO(i€. 6C=0, o^l C^A COSK SlHÍL* 6" So^^f^ ^fcT£>PK> ^R .WLA, PAI W teL R£S?ltoA/€ CH6 ÍO tl AUJJUŮO OWA tcSTATA <~»b O b 0 FAC^A SftSe LA colí>o íx resrA Oebico pote í^Lra€ (yřre^ztou l, rl/esse A iMSir/kR. tiex sup 8uou cc/oee ^7 24 ■í P^So tyv