Storia della letteratura italiana I Lezione n. 7 (27 ottobre 2021) Cap. 4 Guido Cavalcanti famiglia nobiliare, guelfo bianco esilio 1300 MANUALE: pp. 52-54 (fino a metà p. 54. Il sonetto “Chi è questa che ven…” a p. 53 è parafrasato e si trova nel file “Calvacanti, testo”) pp. 58-59 (dalla seconda metà. I vv. della ballata sono parafrasati e si trovano nel file “Cavalcanti, altri testi”) Amicizia con Dante: Dante gli dedica la “Vita nuova” (prosimetrum, in prosa e poesia) è il primo amico di Dante VEDI, Dante, “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io” Cavalcanti anche in: - Inferno, X -Giovanni Boccaccio, “Decameron”, giornata VI, novella 9 epicureismo (VEDI il sito di “Treccani”) motivi poetici: - effetto della donna sugli uomini - impossibilità di esprimere a parole la lode della donna - fenomenologia di Amore LETTURA: “Chi è questa che ven, ch’ogn’om la mira” (“Cavalcanti, testo”) impossibilità di descrivere completamente il fenomeno di amore la poesia di Cavalcanti è una sorta di teatro della fenomenologia di amore, i cui personaggi sono il cuore, l’anima, gli occhi, gli spiritelli Amore è un vero e proprio personaggio uso della terminologia tecnica e scientifica la canzone “Donna me prega” (canzone filosofica) RICORDARE SOLO IL NOME ragioni della distanza tra Dante e Cavalcanti: Cavalcanti: l’amore è una passione irrazionale, irrefrenabile, totalizzanti Dante: Amore è accompagnato dal “fedele consiglio della ragione” Dal file: “Cavancanti, Altri testi” LETTURA: “Perch’io no spero di tornar giammai” (vedi anche MANUALE p. 58, seconda metà, e p. 59, e abc) LETTURA: “Noi sìan le triste penne isbigottite” LETTURA: “Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira”