lovimentireligio-sine 1XIII secolo N , ,|,| XIII secolo, ľahbondante produzionc letleraria cli argon,,. tosotracalimcntncWlcnorcdcI Jibatt.to m,II., n,,,..... „„vamcnto profondo delia Chiesa e dalla naseta c dali impetuosa erescita dj movimenti evmdiáepaupmstia.Come:suggensconc, quesje ultime parole essi si rifanno direttamente allo spirito e alla lettera dei Vangeli e al modello di : umile, rappresentato da Cnsto e dagli Apostoli. Nello stesso 1 11 1..... '- varia articolazione delia v: ■ vita, povera e tempo lo sviluppo delia cultura, la sempre piú varia amcoiazione delia vita citJL tadina, la ripresa dei contatti e dei traffici. la nuova fioritura dclle Campagne favorivano. anche ncllc masse popolari rurali e nel ceto artigianale piú minuto delil citta, un interessamento piú diretto e una partecipazionc piú fervida e immediata alia vita religiosa. Gut nel corso del secolo XI si era sviluppato un movimento popolare di pro testa contro il elero simoniaco (ehe, cioé, comprava e vendeva cariche religiose) Nel secolo successivo si sviluppano numerose le eresie, ehe mettono sotto ac-cusa non solo la corruzione e ľeccessiva riechezza delle gerarchie ecelesiastiche ma anche la divisíone Íra il clero e i laici, esclusi dalla gestione delle cose sacre: nasec il movimento dei valdea" — detto cosi dal mercante Valdo ehe lo fonda nella seconda metá del secolo XII -, il quale sostiene ehe il diritto di predicate d^espettare a tutti i eredenti, donne comprese, e non solo agli uomini di chiesa. Talora lo stesso corpo dottrinale delia Chiesa viene attaccato alle radiči: e caso de, catan (da greceAlte «pur0»), che si organiz2ano in una strut. n ehe S "ľ qU 3 C SOStenS°no una d^aUstica e ma- " n el !roT: TrT ' T,''' che«°verna' ^ terreni e tutte le erea-Z "p 17 cher.ľ; I M altr°' Ü benc< rieonosciuto solo da poch, ono P"" ■chetuttodevonosacrificargli. c^r^s profeuco dotato», mettendolo ne Par i .. ^ < T,......: "onal,smo*allep su ancescan, delia corrente r™?^1-™3^ una larga influenza soprattu.to co tr úľ"'';,210"1 "o81Ungend°' Per tale via, a condizio- ificia n ľ, d°P° P°ch ime ° ^ Cdesti"° V, ehe per questo sará nza e con le stragi indiscriminate del 120^ a [xicsij Urica c drammji e la creazione del Tribunále delľlnquisizione (1233) ehe, eon ľaiuto delle auto-nta politiche, doveva scoprire e condannare (alla tortura e spesso al rogol gli eretici Successivamente la Chiesa ineoraggiô una reazione ideologiea attraver-so la dttfusione del frat, predicatori (soprattutto domenicanil e ľassunzione al proprio interno d, movimenti pauperistici (quale quello francescanol che acco-ghevano aleune de le istanze (la povenä, ľumiltä, la semplicitä) delia protesta eretica. Accanto alia figura tradizionale del monaco, dedito alia víta contempla-»P IV tiva, si diffuse cosi quella del frate, che spesso abitava in cittä, si mescolava alla víta attiva, faceva il predicatore, interveniva nelle controversie, partecipava in príma persona: figura, questa del frate, piú cordiale e vicina al popolo, ma anche piú soggetta alle implicazioni con la vita di ogni giorno che la novellistica del Trecento ampiamente rappresenterä e denuncerä. In conclusions il secolo XIII appare attraversato da una forte corrente di spiritualita religiosa e da radicali esigenze di rinnovamento a carattere popolare. Esse furono in parte represse e in pane assorbite dalla Chiesa, la quale le in-canalô e le comrollô sia attraverso gli ordini mendicantí (domenicani e france-scani), sia attraverso il recupero di movimenti inízialmente condannati e poi riam-messi nella ortodossia, come quello degli umiliati, diffusosi soprattutto in Lomil Giubiico del boo bardia. II Giubileo (ľ«anno santo» in cui si concedevano speciali indulgenze a chi visitava le quattro maggiori basiliche di Roma), voluto da papa Bonifacio VIII nel 1300, segnô, insieme, la sconfitta delia rivolta eretica e il trionfo della Chiesa. Che a celebrarlo sia stato proprio papa Bonifacio VIII, nemico di ogni istan-za dí rinnovamento, e successore di papa Celestino V dopo che questi era stato spirito alle dimissioni, ě il segno piú evidente della conclusione di una vicenda di rivolte e di speranze iniziata piú di due secoli prima. >p lv Gli ordini mendicanti: domenicani e francescani Lwdinctom^ican,, T )ordine domenicano fu fondato dallo spagnolo Domenico di Calaruega J_/ (1170 ca.-1221) e riconosciuto da papa Onorio III nel 1216. Domenico, che era stato tra gli albigesi e aveva cercato di convenirli tramite la predieazione, da questa esperienza diretta dell'eresia aveva tratto la convinzione che solo l'arma della persuasione e della battaglia teorico-religiosa poteva sconfiggere i movimenti di protesta. I domenicani erano perciö soprattutto frati predicatori, esperti nel contraddittorio con gli eretici e perciö profondi conoscitori e talora veri e propri maestri della dottrina e della teológia. Erano attivi infatti anche nelle universita, come professori di quesťultima disciplina. Tommaso d'Aquino, profes-sore all'universitä di Parigi, sarä, nella seconda metä del Duecemo, il maggior teorico dei domenicani. Date queste caratteristiche di difensor. dell ortodoss,a, essi si integrarono facilmente nelle strutture ecelesiastiche dominanti. L'»"W i™»™ Piü difficile fu invece ľintegrazione dei francescani. Essi svolsero la loro at-tivitä a diretto contatto con il popolo, nelle cittä e nelle Campagne, isp.randosi alia vita di Cnsto - e anzi cercando di im.tarla in ogni comportamento pratico - e a tdeali di povertä, di cantä e d. umiltä, che alľinizio provocarono »on po-chi sospetti e resistent nelle gerarch.e ecelesiastiche. Hancesco ~a che i membn della comumtä, all'.ntzio tutti laic, come prio lavoro senza possedere beni mater.ali. Era proib.to anche ,1 possesso di 1,- Larinuncia aibem ■u o& cxxpo »p II ító^Í? ' -fS* fanDO Parte deU'ideologia francescana che i a S3TT^ ^ * f°ne »tbielle«tualismo. Anche sotto la concretezza ddla ™* f AjT? SU°'SCgUaC1"^P*™ ottimisticodel-piu umili e quotidiani e ^^'one terrena, valorizzata nei suoi aspeni PopessinrismodeDeconi^T113 "* Sp'rit0 di letizia molto lontano ^ ™ «Khe rispetto ,i|a " .. P0™1** tCT"feize ereticali, ma sostanzialmente nuo- «"^ÍSBKíe relÍgÍOSa medi^le-"f?di 'lobbligodd^.J. "e trasf°nnazioni e lasciar cadere gli aspeni piu ma^. mentre m<ÍK y ' ^P'o. fu sostituito da quello di vivere di ele-* *«,uu dalla Chiesa W° venne abbandonatol peref J? la .rasfonnazioir^^ 1223 da Par* <« Onorio III- D Pa in un ordine religioso inquadr e di b^Zee£es,as,ica. Cio non imped", una ricca letter la Chi maso — """fciaiia stessa di < c ---- pinmuve isianzc uu — •., ^m^aggeri ..^/wncesco divenne terrene di una c°n"°*?L > «lano e poi. soptauuno, de\ $ Wo Bona*"" & ^ttff ř, s«i ^££Z"pZ£Z"' to'a ^"crum commercium sanctt Franasci cum domina Paupertate [Le mistiche nozze di san Francesco con madonna PovertaJ. In esso. non senza echi della tra-dizione cortese in lingua francese. si racconta della ricerca di madonna Povertá da pane di Francesco, dei lamenti di costei che. dopo la morte di Cristo, suo pri-mo marito, ě rimasta sola e abbandonata da tutti e infine del suo nuovo matri-monio con il santo. Per quanto l'anonimo autore sia un uomo colto, sceglie di scrivere in un latino vicino al parlato e al volgare (ě evidente insomma, anche qui, una tendenza antintellettualistica e antiaristocratica): e adotta una \-isione dei mondo ingenua, semplice. cordiale (cfr. MD 1, p. 198). Entrambi questi episodi colpirono tanto la fantasia dei contemporanei per-ché in essi appare chiara un'opposizione alia nascente societa borghese. fondata sui valori del commercio, del denaro e della ricchezza e ben rappresentata dalla - m.ii<. i-iiltura francescana sembra agire una con- "íEWrjddraonesmnc., "™«cuhu„frl„CCTcana »P II :mbra agire una con-isione del suo fonda- sui valori del commercio, ciei uc francescana se. figura del padre di Franceseo> ™ ne]|a vi..... traddizione storica: da un late,A mo ^ , ^ ^ £ ,,r,Umbna,1126setternbredel 1182 (o H8l).n F«nS Francesco conduce una giovinezza allegra e spensierata, fine alia crisi a, ' enu.a durante una prigioma di oltre un anno: era stato fatto png,oniero in segu„0 ,11, icenfittt di Assisi a opera di Perugia nello scontro di Ponte San Giovanni 11202). Alia crisi seguono presto la vocazione religiosa e la conversione (12061. chc si manifestano con gesti di forte valore simbolico: caritá verso i bisognosi e di-sprczzo dclle ricchezze. Limitazione fedele del Vangelo si identifica con la condanna dei valori cconomid della sodetá borghese comunale. Convocato dal padre davanti al vescovo e alia cone episcopate di Assisi perche rinunci formalmente all'credita 11207), Francesco si denuda pubblicamente e riconsegna al padre le vesti, con ri-fiuto radicalc dclla proprieta privata. Inizia cost la predicazione, associata al men dicarc c alia cura dei malati. L'cscmpio di Francesco ě presto imitato da numero-si scguari, c organizzato da lui stesso sccondo una Regola approvata prima da pa pa lnnoccnzo 111 (1210) e poi, in forma definitiva, da Onorio III (1223). Nono- P2' contestativi Man,Ľ |a .stituzíonaW.onrdeÚ'o d "f P*. la vita di Francesco é segnata Ha Ír ncef cano' «ncita dalla benedizione 11 *»W pacifico i„ TerraC Jot f S'mb°lici chi~nte .. '1219), dove incontra il Sultáno, e la stessa in SdíeS™ 2SU0 ""Lamento polemico neľčonfronti del * vJ^^SZ^f]^^ logica mercantile. II nchiamc svuota Ic ragioni ideali ch li l 0) nclle reali condizioni della poverta law«« il Santo Scpolcro ľľ° deUc camPag"e mUitari contro ľlslam per - in qualsiasi Iuorosi00™™°PU°™XCK~secondo la ritualitadelPreSCpe «mquistarc le rcgioni SU° viene mcno infatti la necessitä di ri- S,0nCam<;nt"i'cgano alia vita diGesu. Cronologiidilla vita, d.U. tsm ^"^^ Biirnrdone nasce ad Assisi il 26 ,. {Qg , __^^»wembte, figho del ricco mercante Pietro ^''ca-rren,." '^^"^matei paterni e restituisce ^^^^^^^ Africa u Ä °'äine francescano. ' n u"8nte, in Germania, in Francia. PumcJi i MpaOnor10|ii llu"onale "Wonl ora in poi Regola bollale e 210 ne Br«lama,„ ',rale wie scm " V°'9are s°"° le i3udeS st,lt"äpoco prime della morte - ľf Papa Q "e9ono ix La funzionc idcolo^ica del Cantico »P II 1 vila I: i lis,,, <-' del Vuntído aPMS,anarram'"did""-Ha|ws,al,ricacdramma, ,n n ,nľ li C° 2'°ne P™ e8'ata- vuole alludere proprio al privilégiá cli un punto dt vtsta supenore, autenticamente critico; mentre é da intendere anche dTronSľ 6 COme Pr0V0CaZÍOne S0cia,e ľ^ibizione della povertä propria e Poco prima della morte (awenuta il 3 ottobre 1226), Francesco compose una "lauda in volgare umbro: Landes creaturarnm [Lodi delle creature], che ha anche il nome (datole forse proprio dal samo) di Cantico difratesole. In tale lauda domina una concezione ottimistica e Serena della vita umana e della natura, apparentcmente in contrasto con il rigido rifiuto del mondo e delle sue conven-ziom sociali. L'idea evangelica della fratellanza umana ě rilanciata da Francesco come rapporto armonioso dell'uomo con la natura, con l'universo, con Dio. La condizione sociale ě vissuta come una condizione naturale: liberato dai vincoli gerarchici della societa, l'uomo ě per il santo subito in grado di vivere secondo una assoluta liberta, di carattere non solamente spirituále ma anche sociale e materiále. Ľ"estremismo" di Francesco si accompagna alľottimismo nei confronti delle potenzialitä spontaneamente sociali dell'uomo. Per questo egli conservô sempře fíducia nella riformabilitá della Chiesa, intesa come guida esclusivamente spirituále, e la criticö senza pero distaccarsene mai; e al tempo stesso operô una messa in diseussione radicale (ehe oggi potrebbe sembrare quasi anarchical del bisogno stesso di istituzioni socio-politiche, cioé di guide temporali. II Cantico difrate sole ě considerato il primo testo artistico della letteratura italiana. Esso ě tra i pochissimi scritti pervenuti del santo, e ľunico in volgare di sicura attribuzione. Francesco compose il Cantico «come uno strumento di propaganda religiosa con destinazione di massa» (Pasero) e scelse (eccezionalmente) il volgare per rivolgersi agli umili e agli ignoranti, che non capivano il latino, cfr. IL 1 a p. 216. La funzione ideologica della lauda ě doppia: opporsi al pessimismo apocalittico della tradizione millenarista, mostrando l'aspetto sereno del creato, della morte e del rapporto umano con Dio; contrastare l'eresia cätara, che distin-gueva e contrapponeva cielo e terra come dominati dalle entita inconciliabili di bene e male, valorizzando il rapporto armonioso tra la realtä naturale e contin-gente della terra e il Dio del cielo. Nel Cantico si riscontra dimque un linguaggio rasserenato e gioioso, prote-so a nominare gli element! piu semplici e comuni della esperienza materiále del mondo. L'intensita delle evocazioni trasmette il sentimento di una scoperta; e vcramente lo sguardo della religiosita cristiana andava nscoprendo la bellezza fisica e naturale della terra senza piü sentirsene esclusivamente turbato o mi-nacciato come da una tentazione d.abolica. Francesco esprime quest* família-rizzazione del mondo, non piü dominato solo dal senso del peccato ma anche ar-moniosameme offerto alia vita delľuomo. Best, tu.tav.a inalterato - e anz, ,,. • jj rcstitrc fedeJe all'ortodossia — il rapporto jbordina la terra a Dio: la stessa dignita e la stessa bel- lezza dclla condizione umana | gerarchico di fondo che ^—^^ riscoperte solo valorizzando lespe-,«ci sronosciuta o ignorata nel corso dei secoli prece-ifcarattere di un modello diretto: i, ito al Vangelo non il significato degli episodi ma h suo riferimcnto ,i Vangelo non é perciö *me.afori«, ma mimet.co non interpreta li imita letteralmente. Lo scandalo del i'iolcnta attualizzazione; ed essa é si proclamava Francesco, cioe m a dimensione insieme tragica gesti del santo (ne ha parlato Auerbach). ata nel Vangelo (e alter Christus Cristo") determina anche la "teatralitä" dei