Lezione n. 4-5 Lezione n. 4, 26 ottobre 2022: lezione di Paolo Rota lezione n. 5, 2 novembre 2022 Ascolto e lettura: dell’”Infinito” dal film “Il giovane favoloso” [LINK] “L’infinito” Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma, sedendo e mirando, interminati spazi di lá da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Cosí tra questa immensitá s’annega il pensier mio; e il naufragar m’è dolce in questo mare. parafrasi Sempre caro mi fu (per me fu) questo colle solitario e deserto («ermo») e (sempre cara per me fu) questa siepe che impedisce la vista di una gran parte dell’orizzonte. Ma, stando a guardare intensamente («sedendo e mirando»; “sedere” in questo caso significa “stare”) gli infiniti («interminati») spazi oltre la siepe («di là da quella»), e silenzi sovrumani, e profondissima quiete io immagino («nel pensier mi fingo»); dove (nel pensiero, nell’immaginazione) quasi si mette paura. E non appena sento («odo») frusciare («stormir») il vento tra queste piante, io vado comparando (vado paragonando) l’infinito silenzio a questa voce: e mi viene in mente («sovvien») l’eterno, e le stagioni trascorse, e la stagione (il tempo) presente e vivo, e il suo (della stagione presente) suono. Così tra questa immensità (infinità) annega il mio pensiero: e naufragare è per me dolce in questo mare. 1820- “conversione filosofica” Inizio della composizione delle “Operette morali” Cap. 4.3 pp. 506-507 Lo Zibaldone Una raccolta di pensieri pensiero filosofico a-sistematico capacità immaginativa della poesia: ha la capacità di svelare il rapporto tra le cose LEGGERE: LA teoria del piacere (CITAZIONE) ABBIAMO LEGATO la teoria del piacere all’”Infinito”, e abbiamo cercato le parole “vaghe” all’interno dell’”Inifinito” LEGGERE: Cap. 5 pp. 508-510 (fino a «quadernetto napoletano») parole pellegrine (inusuali, rare) e vaghe concetto di “vago”, di indefinito da ricordare: Leopardi scrive anche Ode ad Angelo Mai, che ritrova il “De Republica” di Cicerone Composizione di “Bruto minore” (considerato alter ego di Leopardi), “Ultimo canto di Saffo” e “Alla primavera” 1822: libro delle canzoni è corredato da alcune prose 1822-1823: Roma !824: Alla sua donna Leopardi smette di comporre poesia LEGGERE: Cap. 7 p. 516 (pdf a parte) e anche pp. 518-519 1824: “Operette morali” opera di filosofia, ma senza fare uso di una lingua filosofica p. 516: temi delle “Operette morali” pp. 518-519 infelicità e ineluttabilità del male 1826: Bologna e Milano Commenti al Canzoniere di Petrarca 1828-1829: Pisa e successivamente Recanati. Leopardi riprende a scrivere poesia: è la stagione dei “Canti pisano-recanatesi” Ne fa parte “A Silvia” Lettura integrale di “A Silvia” LEGGERE: Cap. 9, p 529 (solo primo paragrafo), p. 521 (tutto il paragrafo “A Silvia”) ASCOLTO e LETTURA (“A Silvia” è nel manuale, tra i testi di Leopardi): [LINK] “I canti pisano-recanatesi”: “Il sabato del villaggio”, “La sera al dì di festa”, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” 1830: Firenze 1831: innamoramento di Fanny Targioni Tozzetti e amicizia con Antonio Ranieri 1832: poesie chiamate “il ciclo di Aspasia” (tema dell’amore infelice”) 1833-1837: Napoli “La ginestra” “Il tramonto della luna” CLICCARE SOPRA: “A Silvia”, dal film “Il giovane favoloso” IMPORTANTE Edizioni dei canti: 1831, edizione Piatti 1835, edizione Starita 1845, edizione Le Monnier a cura di Ranieri