Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% (D 0ABC-esteso Sab 09:30 Q. O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 1. Lo«spirtoguerrier» Capítolo 1 ele«liberecarte» 2. Una fonnazlone policentrica e autonoma 3. Soldato, glornalista, erudlto 4. Le ultime leltere diJaíopo Orte 5. le Poesie dl Ugo Foscolo 6. DetSepolai f YEspetimento 1. Lacattedra eilpalcoscenlcc 8. Firenze 9. Lno sguardo daunaltro planeta: ľesllla Ugo Foscolo II viaggio sentimentale' e la strittura 1. Lo «spirto guerrier» e le «Iibere carte» Soldato e poeta: in Ugo Foscolo le due componenti. quella attiva, mili-tare e passionalc. dello «spirto guerrier» {Forse perché delia fatal quietc, v. 14) da una parte, e quella, per cosi dire. contemplativa, mitopoietica, delle «libere carte» (Che slai? giô il sccol ľorma ultima lascia. v. 14) dalľaltra. non sono mai disgiuntc. benché la prima, come si vedrá, rapprcsenti spes-so un ostacolo concreto per la conclusione di progetti letterari avviati, in-terrotti e poi ripresi in seguito in diversi tempi e in diversi luogľii. Gli impegni militari c gli scontri politici lo spingono infatti di fre-quente a cambiare cittä: un "viaggio sentimentale' che ha la sua origine esistenziale e linguistica nelľisola greca di Zante. il suo polo positivo nclla Firenze patria delia lingua italiana - la lingua scelta e amata, «spo-sa. piuttosto che madre» (Dionisotti) - e cittä dei sepolcri illustri di Santa Croce, il suo polo negativo nella rissosa Miláno napoleonica e il suo altrove nelľesilio in Svizzera prima, in Inghilterra poi. Dovunque, la pratica delia serittura grave e appassionata delle Poesie, dei Sepolcri e delle Viňme lettere diJacopo Ortis c accompagnata dal suo rovescio. e cioě dai testi aserivibili a Didimo Chierico. controfigura letteraria la cui irónia mette a nudo la vanitä delle personc c delle cose. Nelľanimo impulsivo e passionale di Foscolo - sebbene temperato e contenuto dal razionale contraltare didimeo - ě da individuarsi il motore primo dellíi sua attivitä intellcttuale: io lio sempre seritto perchc non ho potuto fare. c cercava cosi di mandar fuori dcl mio pclto un certo fuoco che ruggiva dentro di nie, c ehe eresce con gli anai; onde il cuore mando sempře i sensi miei alľingegno, e ľin-gcgno alla penna. Peroch'io confesso di avere moltissimo sentito e poco pensato. (Delia poesia lucreziaaa, esordio dei Frammenti su Lucrezio, Scritli letterari e politici, pp. 239-240) Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% (D 0ABC-esteso Sab 09:30 Q. O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 385 2. Una formazione policentrica e autonoma Nicolö Ugo Foscolo nasce a Zanle. isola greca allora sotlo la domina- Ľi zione veneziana, il 6 febbraio del 1778, figlio di un medico di Corcira, Andrea, e di Diamantina Spalhys. Riceve i primi rudimenti di latino e greco classici al seminario arcivescovile di Spalato, cittä in cui la ľamiglia si ě trasferita nel 1785 per seguire la carriera del padre. La morte improvvisa di qucsľultimo. nelľottobre dol 1788. determina una temporanea diaspora familiäre che si conclude solo all'inizio del 1793 con il ricongiungimen-to delia madre e dei quatlro figli - oltre a Ugo. Giovanni, Rubina e Co-stantino Angelo - a Venezia. A quest'altezza cronologica Foscolo, di ma-drelingua greca. non padrcneggia ancora ľitaliano, idioma che adotta e impara imponendosi una rigida "disciplina linguistica» (Dionisotti). Ě quindi nella cittä lagunarc che Ugo ha modo di riprendcre gli studi A - presso la scuola di San Cipriano a Murano prima, e alle 'pubbliche scuole' degli ex Gesuiti poi - ma soprattutto di introdursi. animato da curiositä intellettuale c mondana. nci salotti delle nobildonnc Giustina Renier Michiel e Isabella Teotochi Albrizzi, allorno ai quali gravilano personalita come il germanista Aurelio de' Giorgi Bertöla e Íl poeta Ip-polito Pindemontc, futuro dcdicatario dei Scpolcri. In questo ambiente matura il primo progetto poelico, la cosiddetta Raccolta Naranzi (1794), una silloge inanoscritta, ad oggi smarrita. di quarantuno liriche. offerta appunto al «sensibile amico» Costantino Naranzi, e pubblicala postuma nel 1831. La raccolta - tripartita in Inni ed elégie, Anacreontiche e canzonelle, Odi — ě di ar-gomento amoroso e atlinge a un reperto-rio di immagini e di lessico di pertinenza arcadica. Nel complcsso. la silloge ě indice non traseurabile delia precoce inclinazio-ne di Foscolo per la poesia lirica. Alia fine del 1795 il «giovanetto di se-deci anni» individua in Mclchiorre Cesa-rotti, il «Poeta delia nazione» - cosi in una lettera del 28 settembre -. un maestro di cui subire l'influenza: per seguire le lezioni del traduttore delYIIiade e delYOssian fre-quenta, nelľestate del 1796, I'ateneo pata-vino, entrando in contatto con gli allievi di Cesarotti, future figure di spicco della classe dirigente rivoluzionaria. come i bre-sciani Gactano Fornasini. Giovanni Labus e Luigi Scevola. Teslimonianza del fer-mento formativo e progettuale di allora ě un documento autografo per molti versi unico, il Piano di studi (1796), scomponibi-le di fatto in due sezioni. La prima (suddi-visa in «Morale», «Politica», «Metafisica», «Teologia», «Sloria». «Poesia», «Critica». Figura 1 Frangois-Xavier Fabre, Ritratto di Ugo Foscolo; Firenze, Biblioteca Nazionale. 400 I /721 Mt Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% (□» QABC-esteso Sab 09:30 Q. O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf La prima tragédia: il Taste Napoleone come liberatore II trattato diCampoformio 386 Le Tre Corone e la cultura delľOttocento «Arti e Scoltura») offre un canone di letture ehe va dalla Sacra Scriltura a Goethe, passando per la tradizione poetica greco-latina e ilaliana, ma senza per questo eseludere poeti contemporanei come ľamico Bertôla e Monti. Divertite e antidogmatiche sono le osservazioni a margine, segno di uno spirilo critico giä avvertito: «11. Che si deve scorrere la storia de' filosofanti di tulti i secoli per onorarli, e deriderli». o ancora: «Chi voles-se conoscere tutti gli altri popoli non esaminati da questi due senttori fi-losofi [Tacito e Raynal] poträ scorrere Tucidide, Scnofontc, Sallustio, Li-vio e Plularco. mentre fra' moderní basterebbe soltanto Midlelon nella sua Storia delle Brettagne giacehé il Sig.' di Voltaire e tanľaltri seriveva-no molto, ma meditavan pochissimo». La seconda sezione (suddivisa in «Prose origináli", «Prose tradotte», «Prose varie», «Versi», «Originali». «Poemi», oAppendice - Versi Stampati») presents una serie di progetti terminati, in corso, o solo in fase ďideazione. chiusi dalla nota di cautela «che queste opere tulte sono altre destinate alle fiamme. altre alia priva-ta lettura di pochi amici, ed il minor numero alia correzione ed alia stam-pa dopo il termine di dieci anni». Le turbolenze politiche di quegli anni si riverberano chiaramente nella príma prova tragica, il Tieste. concluso alia fine di ottobre del 1795 e rappresentato con grande successo al tcatro Sant'Angelo di Venezia il 4 gennaio 1797. La classics dicotomia Alreo-Tiesle ě qui leggibile come contrapposizione tra I'assolutismo deWancicn regime da un lato e un al-teggiamento riťormista c di apertura democratica dalľaltro. II confron-to con Vittorio Alfieri ě d'obbligo: se da una parte Foscolo ne riprende i moduli strutturali e tematici. ponendo il proprio teslo in continuitä con la dialogia dcgli Edipidi formala dal Polin ice e dallAntigorie, dall'altra questi stessi moduli sono qui piegati a dialogare in maniera molto piii stretta con le incalzanti contingenze politiche. Nell'aprile. l'«allievo dclla rivoluzione» (Del Vcnto) - traduzione di quel "pupil of the revolution" con cui Foscolo riassume la propria posi-zione politica parlando di sé in terza persona nel tardo Essay on the Presem Literature of Italy (1818) - prende la decisione di arruolarsi a Bologna come cacciatore a cavallo della Repubblica Cispadana, poi, rientra-to a Venezia. partecipa attivamente alle discussioni in seno alia Societa di Istruzionc Pubblica c presta la sua penna come verbalizzatore per la Municipalita provvisoria dclla cittä dogale, da poco liberata (12 maggio 1797). Correlativi poetici di quest'entusiasmo politico sono le odi-consonant con le analoghe espressioni di poesia patriottica e rivoluzionaria chc confluiranno da li a non molto nella raccolta a piu voci // Parnasso democrat ico (1801) - At novelli repubblicani e Bonaparte liberatore (1797). quest'ultima dedicata a Reggio Emilia, da poco liberata. La clas-sica struttura di nove strofe di cndecasillabi e seltenari si snoda qui a in-seguire la vittoria sui regimi antidemocratici da parte della Liberta, in-carnata da «un sol Liberator" (v. 233): le > 24% D Q ABC - esteso Sab 09:30 Q, O :=: Bologna e \elstruzioni politko-militari Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 387 Repubblica Cisalpina, ridimensiona violentemente la figura di Napoleone agli occhi di Foscolo. che, deluso dal «baratto» con íl quäle il generale ha svenduto la cilta, a metá novembre lascia Venezia alla volta di Milano. 3. Soldato, giornalista, erudito II trasferimento a Milano si traduce per Foscolo innanzitutto nella frequentazione del Circolo Costituzionaie e nelľavvio delia collabora-zione con il democratico "Monitore italÍano». ehe nei fatti dirige con altri mcmbri del circolo. come lo storico Pictro Custodi c ľeconomista Mel-chiorre Gioia. In particolare. Foscolo commenla in chiave giacobina i testi dei processi delle sessioni del Consiglio dei seniori delia Cisalpina -verbalizzati da lui stcsso - e eura la sezionc «Notizie universale, allenan-dosi al ragionamenlo e alla scrittura politica in una palestra d'eccezione. Dopo la chiusura del «Monitore» - apertamente critico verso il DÍ-rcttorio cisalpino, giudicato ecccssivamcnte prono nei confronti degli ordini francesi - ad opera della censura napoieonica, Foscolo prosegue la propria altivitä pubblicistica a Bologna a partire dal giugno del 1798, scrivendo sul modenesc «GÍornalc Rcpubblicano di Pubblica Istruzio-ne», sul «Genio democratico» e sul «Monitor Bolognese». Ě su queste due ultime testate che pubblica a puntate. tra il settembre e I'ottobre dello stesso anno, le Isiruzionipolitico-morali, un concentrate delle sue posizioni pulitiche a quelľaltezza cronologica. In questo scritto - che giä dal titolo rivela il proprio intento pedagogico - Foscolo propone una seric di modifiche alla Costituzione repubbheana al fine di ottenere maggiore autonómia nazioriale e liberta individuale. Gli anni tra il e íl 1801 sonoanni di intensa vita militare; ilcantie-re del romanzo epistolare Le ultime leltere diJacopo Orlis (vd. infra, §4) ě interrotto dalla presa di servizio come luogotenente della Guardia nazio-nale agli ordini del generále Tripoult. Foscolo partecipa quindi alia presa di Cento, forse alla battaglia della Trebbia e trascorrc quasi un anno, al seguito del generále Mcdonald, nella Genova assediala dagli austro-russi, dal luglio del 1799 fino alia capilolazione della citlä il 4 giugno 1800, Qui si dedica alia pubblicazione dell'ode A Luigia Pallavicini caduta da caval-lo (vd. infra, §5) e alla riedizione di Bonaparte literature, con una nuova dedica proprio a Napoleone, che. a far data dal 9 novembre 1799 (colpo di stato del 18 brumaio). accede personalmente e unicamente al potere. II poeta esorta il generále corso ad agirc per la salvczza dclľltalia in toni tutl'altro che adulatori. sottolineando la gravitä dell'errore commesso a Campoformio e adombrando aslutamente lo spettro di Cesare: Possa k) intuonare di nuovo il canto della vittoria quando tu tornerai a passare le Alpi. a vedere ed a vincere! Vero č che, piu che della ma lontananza. la nostra rovina ě colpa degli uomini guasti dalľantico servaggio e dalla nuova licenza. Ma poiché la nostra salute sta nelle maní di un conquistatore. ed ě vero pur troppo che il fondatore di una repubfrica deve essere un despota, noi c per i tuoi bc-nefici. e pel tuo genio che sovrasta tutti gli altri della eta nostra siamo in Una riedizione d i Bonaparte liberalere 4021 /721 Mt Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% (D 0ABC-esteso Sab 09:30 Q. O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 388 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento dôvere di invocarti. c tu in dôvere di soccorrcrci. non solo perché parte-cipi del sangue ilaliano. e la rivoluzione d'Italia e opera tua, ma per fare ehe Í secoli tacciano di quel Trattato che trafficö la mia patria, insospetťi le nazioni. e scemô dignita al tuo nome. [...] Uomo tu sei e mortale e nato in tempi ove la universale scelleralezza sommi ostacoli frappone alle magnanime imprese, e polentissimi inci-lamenti al mal fare. Quindi o il sentiment o delia tua superiorita, o la co-noscenza del comune avvilimento potrebbe trarti forse a cosa ehe tu stesso abborri. Né Cesare prima di passare il Rubicone ambiva alia dil-tatura del mondo. {Scritti letterari c politici, pp. 163-164) Dopo íilcuni spostamenti in Emilia-Romagna e in Toscana, nel mar-zo del 1801 ě nuovamente a Miláno. Nelľestate gli viene commissioriato dal governo cisalpino un těsto celebrativo di Napoleone, appena prima dei Comizi di Lione, nel corso dei quali viene ratificata la Costituzione delia Repubblica Cisalpina. 11 risultato b YOrazione a Bonaparte pel congresso di Lione (1802): riprendendo le idee gía esposle nclle Istru-zioni, Foscolo ribadisce - in dieci capitolelli retoricamente impeceabili - come solo una Costiluzione che lasci ainpi spazi di manovra alla «na-zionale indipendenza» possa risollevare le sorti politiche della Cisalpina e le condizioni di vita dei cittadini che la abitano. La nasdta áeW'oltet ego Fra il maggio del 1799 e la fine del 18U2 il poeta lavóra a un abbozzo in prosa, chiamato dagli editori - sulla scorta delľautore stesso - Sesto tomo dell'h o, pifi genericamente, Frammenti di un romanzo autobio-grafico: b l'atto di genesi deU'alter ego ironico di Foscolo, del rovescio delia scrittura appassionata c seria del romanzo ortisiano e. piü in gene-rale, della tradizione autobiografica setlecentesca, che trovera pieno compimento in Didimo Chierico (vd. infra, §8). Traduzione Tra il 1802 e il 1803 il poeta, dopo aver accantonalo l'idea di tradurre il e commeito De rertini nalítni di Lucrezio - lavoro di eui rimane iraccia nelle riflessio-della (biomo ni che con litolo ediloriale vengono indicate come Frammenti sit Lucrezio diBerenke -, si amenta nella traduzione e nel commento della Chioma di Berenice di Catullo (pubblicala a Milano, per il Genio Tipografico, nel novembrc 1803), ambizioso e singolare esperimento ehe trascende i limili dell'eser-cizio erudito - nel Commiato dichiara con i ronia di aver «tentato» lo stile delle «anime di eimici» dei pedanti, «se non che ad ora ad ora il mio ě men freddo» - per mettere capo a una proposta di poetica piü ampia. II testo si compone di quattro discorsi critici (Editori, interpreti e traditttori. Di Berenice, Di Conane, e della eosiellazione berenicea, Delhi ragionepoetica di CaUimaco), seguiti dallepislola Ad Hortalum, dal testo in latino annotato e dalla sua versione in endecasillabi. da quattordici Considerazioni di na-La storieizzazione tura filologica e da un Commiato. II quarto discorso si articola in un'im-Mareligio pegnativa argomentazione programmatica, che consegue direttamente dallo studio del testo lucreziano e trova i propri elementi costitutivi nella meditazione intorno alla Scienza nitova di Giambattista Vico: X Leggeri conoscitori delľuomo sono que' retori ehe disapprovando la fa-vola e le fantasie soprannaturali, vorrebbero istillare ne' popoli la filoso-fia de' costumi per mezzo di una poesia ragionalrice [...]. 4031 /721 • Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS W & H 24% (D QABC-esteso Sab 09:30 Q. © Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 389 Non č colpa dcllc favolc nc dccli anliclii sc la loro religione č per noi pic-na di capricci e ďincoerenze. bensi dell'estensione di quella religione quasi universale, delle vicende de' secoli, e della noslra ignoraiiza. Che l'umana menle abbia bisogno di cose soprannalurali. c quindi i popoli di religione, ě massima celebrala dall'esperienza e dagli annali di tuttc le generazioni. Anzi ě di tanla preponderanza questa umaiia necessitä che sebbene le religioni nascano dalla tempra de" popoli, e si stabiliscano per le etä e le circostanze dcgli stati, i popoli ed i tempi prendono in progressiv aspetto e qualilä dalle religioni. - Ora la poesia deve per istituto cantare mcmorabili storic. incliti fatti cd eroi. accenderc gli animi al va-lore. gli uomini alla civilta. le cillä aü'indipendenza. gl'ingegni al vero ed al bello. Ha perciö d'uopo di pereuotere le menti col meraviglioso. ed il cuore con le passioni. Torrä le passioni dalla societa: ma d'onde il meraviglioso sc non dal cielo? Dal cielo, poichc la natura e l'educazionc hanno fattoelemenlo dell'uomo le idee soprannalurali. {Sailiileiierarie politici, pp. 301-302) Rivelatasi inconsistente - se non controproducente - l'idea epicurea e quindi lucreziana di rifiuto della religio, quesťultima viene storieizza-la - sulla scorla appunto dcll'insegnamento vichiano - e, anzi, «il cielo» viene visto come leva con la quäle il discorso poelico puö «accendere gli animi al valore». percuolendo «le menti col meraviglioso. ed il cuore con lc passioni». Tutto questo lavorio ragionativo fungerä da base tcorica anche per i Sepolcri. 4. Le ultime lettere diJacopo Ortis La storia testuale di questo romanzo ricalca, per cosi dire, le orme Un libro,tante edizioni del suo autore, estendendosi per quasi vent'anni ed essendo marcata dai luoghi e dalle circostanze in cui via via Foscolo si trova implicate. Appartiene invece solo alla prcistoria la notizia, appuntata nel Laura Piuno distudi, di uno scritto che va sotto l'etichetta di Laura "Lettere. Questo libro non ě interamenle compiuto, ma I'autore ě costretto a dargli l'ultima mano quando anche ei nol volesse»: una nota che atte-sta - al di la di ogni possibile ricostruzione a posteriori non suffragata da dati documentari - almeno 1'intenzione di elaborare un romanzo in forma epistolare. La prima cdizione consta di quarantacinque lcttere, le quali copro-no un arco temporale che va dal 3 sellembre 1797 al 31 maggio 1798: Ja-copo Ortis, inlellettuale disilluso dagli esiti fallimentari del triennio ri-voluzionario. csponc per via di lcttera aH'amico Lorenzo i propri stati d'animo in merito alla politica. alla patria e al suo amore per Teresa, futura sposa di Odoardo, in toni spesso idillici e innervati da un sentimen-talismo di marca settecentesca. Nei primi mesi del 1799 Foscolo parte da Bologna al seguito della Guardia nazionale mobile, inlerrompendo cosi la supervisione della composizione tipografica del romanzo. L'edi-tore Marsigli decide cosi di immettcre in commercio il libro incaricando il letterato Angelo Sassoli di portarlo a compimenlo. sulla base di mate- 4041 /721 Mt Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% (D 0ABC-esteso Sab 09:30 Q. O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Un romanzo epislolare europeo 390 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento riali origináli: esce prima in un volume nelľestate del 1799 (ma con data 1798) con il titolo originále, e poi in due volumi con il titolo da feuilleton Vera storia di due amanti infelici ossia Ultime lettere di Jacopo Orlis. L'edizione bolognese e quella apocrifa - il cui secondo volume ě costitui-to sostanzialmentc dalla continuazione del Sassoli - sono prontamente sconfessate dalľautore, in ragione delle pesanli cesure operate sul corpo ideologicamente vivo del romanzo. Nel 1801 Foscolo puô finalmcnte rimettere mano aH'Ortis, pubbli-candone dapprima un'edizione parziale per i lipi milanesi di Mainardi. e quindi una completa per il Genio Tipografico di Milano nel 1802 (il romanzo conosce poi altre due edizioni - l'una stampata a Zurigo nel 1816. e ľaltra a Londra nel 1817 - di cui si iratlerä piu avanti: vd. infra, §9). Cambiano alcuni dei connotati essenziali della trama: il triangolo amoroso si conclude tragicamente con il suicidio del protagonista nel 9. dopo un viaggio atlraverso la penisola. a simbolizzare la ntera generazione di idealisti. Odoardo. nella precedente edizione tratteggialo come un uomo mite c buono. incarna qui le istanze della razionalitä piú arida, di contro alia pugnace passionalitá politica e amorosa di Jacopo. deslinata tuttavia a prendere atto con disincanto de-gli esiti amari delle pcripezie rivoluzionaric. Giä nel Piano di studi Iroviamo segnati i capisaldi del romanzo epi-stolare, Samuel Richardson, Jean-Jacques Rousseau e. naturalmente. Johann Wolfgang Goethe, indizio ccrto di un prccoce interessamento a un genere tanto fecondo nel panorama europeo. Instancabile epislolo-grafo Foscolo a dire il vero lo ě anche in proprio. e anzi proprio il carteg-gio con la nobile milanese Antonietta Fagnani Arcsc - con la quale in-treccia una relazione passionale tra il 1801 e il 1802 - mostra puntuali tangenze testuali con il romanzo. Per quanto attiene all'innalzaniento dclľimpalcatura strutturale. inizialmcnte lo scrittore - come sostiene nella letlera del 29 settembre 1808 al diplomatico e traduttore Jakob Salomon Bartholdy - aveva congegnato un Ortis die no scriveva ora a sua madre. ora a Teresa, ora al padre di lei. ed esprime-va le sue diverse passioni secondando i caratteri e gli interessi delle pcrsonc alle quali parlava. L'Ortis non aveva un amico. Vcdcndo Guglielmo [ per sun ays' i o du i Dolori del yiovtuw Werilier di Goethe], inventai Lorenzo, solo carattere immaginario nella mia operetta. [...] Werther ha una sola passione: lacopo moltc. Quanto dunquc non bi-sognava che all'unitä. giá sconnessa dalla varieta, fosse riniediato da una certa contemporaneity di sentimenti? Scrivendo sempre a Lorenzo. I'Ortis poleva sempre versarc tutto il suo cuore in un sol punto. e mostrarsi in una medesima pagina amanle. figlio. cittadiio. c filosofare sulla umana natura e sul cielo senza violare le convenienze dovute alia religione di sua madre, aU'innocentc gioventu di Teresa, cd ai prcgiudizi del Padre di lei. (Epistolario, II, pp. 486-487) L'Orfise il Werther Questo evidente tratto di originalita rispetto alia tradizione euro-pea - l'unicita del destinatario - č quindi giä presente nci gocthiani p Q Dolori del giovane Werther, ipotesto diretto delVOrtis al quale Foscolo 4051 /721 Mt • Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS W & H 24% (D QABC-esteso Sab 09:30 Q. © Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf si dichiara «obbligato». rivendicando alio stesso tempo di essersene valso «piii utilmonte forse, perché celai sempře piii la penna dell'Auto-re coll'assegnare a Lorenzo la parte di editore e di storico». Ecco che, dal punto di vista strutturale. emerge una significativa differenza ri-spetto al precedente del Werther. l'attribuzione a Lorenzo di caratteri-stiche proprie di Foscolo-Ortis ne fanno un personaggio piú comples-so e nuovo rispetlo al neutro omologo goethiano. Ancora - benché Fo-scolo nella gia citata letters al Bartholdy posponga strumentalmente la conoscenza del capolavoro tedesco alia nolizia del fatto di cronaca reale che ha visto come protagonista lo studente Jacopo Ortis. toltosi la vita a Padova - dai Dolori, sorta di «romanzo-guida» (Nicoletti), I'aulore mulua di fatto la disposizione iriangolare dei protagonisti, il rapporto. empatico e preromantico. con la nátura ostile e sublime, I'u-nicitá del clestinatario dclle missive - come si c giá notáto -, ma soprat-tutto riconosce in Werther una sicura proiezione di sé stesso. Proprio questa proiezione autobiografica determina lo scarto tematico piu rile-vantc rispetto al modello, ovvcrosia la dominantě politica che attravcr-sa 1'inlero corpus epistolare. E quindi sul significato politico dell'intera operazione che occorre Un romanzo politico ritornare con piu insistenza: muovendo dalla rimeditazionc delle istanze rivoluzionarie del triennio giacobino. il disineanlo orlisiano trova la propria mise en abime nell'incontro con Giuseppe Parini «sotto un bo-schctto di tigli». incontro in cui il poeta del Giorno, ricordando a Jacopo l'inevitabile spargimento di sangue « 8), e saldandosi pertanto le due patrie, effettiva e morale" (Gavazzeni). Si prenda come spartiacque della silloge 1 autoritratto Solcata ho fronte, occhi incavati intenti - sia per ragioni di effettiva centralis, sia per regocentrismo del tema - autoritratto in cui 1'autore restitu-isce un'immagine di se stesso consumata e segnata dalle passioni: Nota melrica: Soilello ci BABA CDE CED. [schema A BAB Testo: Foscolo, Paesie e carmi, p. 93. V Solcata ho fronte. occhi incavati intenti. Crin fulvo1. cniuntcr guancc. ardito aspctto. Labbro lumido-' acceso, e tersi denti. Capo chino. bel collo. e largo petto: 4 Giustc membra; vestir scmplicc elctto1; Ratti5 i passi. i pensier, gli atli, gli accenti1'; Sobrio. umano. leal, prodigo. schietto: Avverso al mondo. avversi a me gli eventi: S Talor di lingua, e spesso di man prodeT; Mesto* i piii giorni e solo, ognor pensoso. Pronto, iracondo. inquicto. tenace: 11 Di vizj ricco e di virtii. do lode Alia ragion. ma corro ove al cor piace: Morle sol mi dara fama c riposo. 14 Ai due lati della lirica troviamo prima un presente di travaglio emo-tivo e passionale (IV. Perche taccia; V. Cosi gl'interi giorni: VI. Merita-mente). poi un futuro dai contorni poco rassicuranti (VIII. E tu ne' carmi; IX. Ne put mai; X. Un di, s'io nori andro), parzialmente risarcito solo dalla possibility di ottenere la fama attraverso le «libere carte» (XII. Che stai?): si sostituisce cosi alia «struttura progressiva e lineare» di P, quella «regressiva e circolare» (Gavazzeni). e in definitiva coerente. spe-culare e concentrica. di D e N. Ma ci si soffcrmi un momento sulle odi di apertura, di ascendenza la-tamenle pariniana. in cui la bellezza e le doti delle amiche sono cantale ricorrendo a una fitta rete di riferimenti mitologici, preparando cosi il lettore, con il loro passo disteso. alia maratona serrata dei successivi sonetti. La prima ode. A Luigia Pallavkini caduta da cavallo, e composta da diciotto strofe di sei settenari rimati, mentre la seconda da sedici strofe di settenari chiuse da un endecasillabo: vicne in cntrambi i casi ri-presa la scatola formale della canzonetta settecentesca condotta a matu-razione da Frugoni. e riempita di immagini e stilemi neoclassici. Si con-sideri Yincipit della prima ode. calibrato da una profusione di iperbati, anastrofi e perifrasi onomastiche: 4081 /721 1 Crin fulvo. "ciipclli © Si »^0® i_l^x^®9©B f»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% ID Q ABC - esteso Sab 09:31 Q, g iE Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf no 394 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento Strofe di setlenari con Testn: Koscolo. Poesie c na abacdd. con il secondo e il quarto »sdrucccioli. hiihiiim hi'ttu: lliiľucli-li iilti ad alk". iare il dolmi- ddlVm;itoin;i cnn-segucntc alla caduta. Cilerea: Vcneiv. n.niva delľisola di Clteia. 1 snem tria. il monte Ida. sacro agli dei. 1 col crine tergea: con i capelli asciugava'. ' íipiin ifiríi fHf/f< j: Ado-iiĽ. il Mliv-iiim amaii-(c di Venerc, nalivo di ; íu;!Uuli l.,iti>i;,ľ Apolln. no 1 giá... lascia: siamo i cava Ho Íra il secolo Jici.ilK-.iuui ľ il duiail- I balsami beali1 Per le le Grazie apprestino. Per le i lini odorali Che a Citerea- porgeano Quando profano spino Le piinsc il pič divino. Quel di che insana empiea II sacro Ida'' di gemiti. E col crine tergea4 E bagnava di Lágri me II sanguinoso petlo Al ciprio giovinctto5. Or le piangon gli amori. Te fra le dive Liguri Regina e diva! e fiori Votivi alľara" portano D'onde :l granďarco suona Del figlio di Lalona. Come si é detto, il libro si chiude con ľamara constatazione della chiusura di un secolo, che si porta via con sé le speranze in un avvenire realmente democratico e libertario; al poeta resta solo la compensaloria possibilitä di illustrarsi con «fatiche dotte» e di trovare rifugio c fama nella liberlä dello studio e delľattivitä poetica: n schema .A [ÍHA Iesin [-os -. ľ■ , i , della compnsizione della lirica (ISDI-lSIi:). poeta ha alľincirca ■1J p;i/in n c. I\msi;i pľl" il Troppo... prodolle: n a i giá vissulo troppo'. diratti: 'ti ctiiamerá'. in sembUmíď. 'alľap-parenza'. 7altamenle oprar. 'cotti- pierc a/ioni grandi". 1 fama itnllno almrn ABBA CDCEDE. f. p. W. Che stai? giä il seeol l'orma ultima lascia': Dove del tempo son le leggi rotte Precipita, porta ado entro la nolle Quattrotuoi lustri:. e obblio freddo li fascia. Che se vita e Terror, l'ira. e I'ambascia , Troppo hai del viver luo Tore prodotte4: Or mcglio vivi. c con falichc dotte A chi diralti' antico esempj lascia. Figlio infelice. e disperato amante. E senza patria. a tutti aspro e a te stesso. Giovine d'anni e rugoso in sembiante''. Che stai? breve e la vita, e lunga e Parte; A chi altamentc oprar' non e concesso Fama teatino almen libcre carte". 4091 /721 © Si •^OSŔLdj^T^®9®B í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O :=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 395 6. Dei Sepolcri e\'Esperimento Ma e con i Sepolcri - čarme formato da 295 endecasillabi sciolti - ehe Foscolo porta a maturazione. in un prodotlo di evidenle originalita agli ocehi dei contemporanei, i frulti delle riťlessioni politiche e delle speri-mentazioni formali praticate nei decenni precedenú. íondendo il modu-lo delľepistola settecentesca con il metodo delle «transÍzioní» di ascen-denza greca, in particolare pindarica. Questo il quadro storico e biografico in cui il čarme si va ad inserire: II quadrc storico Ira il giugno del 1804 e il marzo del 1806 Íl poeta si fa di nuovo soldato, e biografico prendendo servizio come capitano di fanteria dello Stato maggiore della Divisione italiana in Piccardia e nelle Fiandre, periodo nel quale ha mo-do anche di dedicarsi alla traduzione delľlliaďe (vd. infra) e del Senti-meníal Journey di Laurcncc Stcrne (vd. infra. §8). Ricntrato a Miláno, fa tappa a Verona dalľamico di vecehia data Pindemonte. ehe a quelľaltez-za cronologica ha approntato il primo di quattro canti in ottave di un poéma di argomento sepolcrale ehe avrcbbe dovuto intitolarsi / cimiteri. Tra il 16 e il 17 giugno serive all'Albrizzi. e. in riferimento al comunelmi-co, non fa menzione dei Cimiteri e. anzi. invita la nobildonna a esortare La storiadel testo Pindemonte a proseguire nella traduzione dcW'Odissea. quasi a disto-glierlo dal progetlo. Parallelamenle, protesta il 13 luglio allo slesso Pindemonte di non aver tempo di dedicarsi alla poesia, troppo impegnato dal compito ministerialc delia traduzione del Commentario delia batta-glia di Marengo, falta eccezione per un ipoletico poéma didascalico a terna ippico. cui ribadisce di staré atlendendo in una successiva lettera del 26 luglio diretta sempre al poeta veronese. Eppure. ľidea di un poéma di terna sepolcrale doveva essere giä stata concepila. se il 6 seltembre 1806 Foscolo dä per completata un'epistola sui sepolcri. Verosiinilmente. que-sta prima stesura del čarme, rielaborata e rimaneggiata anchc alla luce della pubblicazione in Itália (3 otlobre) del decreto Deltu polizia medica ehe estende al territorio italiano ľobbligo igienico di seppellire i cadaveri fuori dalle mura cittadinc (editto di Saint-Cloud del 5 set-tembre), trova forma stabile prima del 18 dicembre 1806. data in cui Foscolo dá per imminente la stampa per i tipi bre-sciani di Niccolô Bettoni. II čarme viene poi dato in lettura tra la fine di febbraio e la metá di marzo delľanno successi-vo a Vincenzo Monti - poeta significativamenle celebrato come maestro delľendecasillabo sciolto nelle foscoliane Os-servazioni sul poéma del Bardo. stampale pochi mesi prima - ehe commenta: «Sotto ľocchio mi sono scappate fuori nella tua Epištola molte cosette. ehe stimo doversi migliorare. É un capo ďopera, il quale non deve lasciare alcun morso alla critica». Tralasciando ľannosa questione del plagio ai danni di Pindemonte - destítuita di ogni fondamento dallo stesso in apertura dclľomonimo pocmetto responsivo alľe-pistola foscoliana, dove afferma di aver composto i suoi Se- Figúra 2 pokri dopo la ricezione e la lettura di quelli delľamico - Frortespizio delľedizione quel ehe imporla qui porre in rilicvo e la stratégia, ai limiti Bettoni del čarme della legitlimitá. con cui Foscolo "bručia sul tempo' ľamico, Dei sepolcri (1807). 4101/721 © Si • * O Ldj ^ T ^ <8> d ® ■ í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O :=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 396 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento assicurandosi il primato nelľelaborazione di un terna attualc e inattuale a un tempo: quello delle sepolture e del culto dei morti. ítedenti tematici La coneezione foscoliana dei sepolcri come «documento storico della funzione civile» (Gavazzeni) poggia le sue basi su un insieme nulrito di documenti poetici, eruditi e pubblicistici sul terna: oltre ai precedenti lirici degli inglesi Parnell. Young. Grey e Hervey e dei francesi Le-gouvé e Delille. Foscolo puô contare sul repertorio di informazioni sulľargomento allcstito da Johann Nicolaj, il De sepulcris Hebraeorum, ma soprattutto sui Cimiterj del conte reazionario Giambaltisla Giovio (1S04). testo in cui ci si sollerma ideologicamenle sulľinopportunitä dclle sepolture indistinte. siano esse collocate in fosse comuni o alľin-terno di una chiesa. II tulto filtrato - come si ě visto discutendo del Commento alia Chioma di Berenice - dallo storicismo vichiano. che permcttc a Foscolo di introdurre coerentemente. in un orizzonte laico, il culto dei morti a favore dei vivi. proprio in ragione della sua funzione storica e civile di ammaestramento dei popoli. sin dall'epoca primitiva. Un'altra fondamentale fonte č invece da rintracciarsi all'interno del ro-manzo ortisiano, precisamente nella leltera XXV, in cui ě ravvisabile uno ^schema argomentativo che fonda poco meno della metä del car-me» (Gavazzeni): il rispecchiamcnto natura/spirito alľinsegna della tranquillitas animi, le lacrime pietose versate sui sepolcri e la corri-spondenza d'affetti dei vivi - nei cui ricordo i morti sopravvivono -, ľultimo sguardo del morenie alia ricerca della luce, il gemito della nátura nella lomba che <«vince il silenzio e ľoscuritä della morte». Funzione civile Funzione civile significa funzione politica. soprattutto quando ad es-e politica sere onorati con sepolture dienitose e individual! sono gli uomini magna-nimi, da additarsi come paradigmi etici per tutti. Equazione chiarita dallo stesso Foscolo rispondendo a stretto giro alia stroncatura del carme uscita il 22 giugno 1807 a firma dclľabate Aimé Guillon. che ne criticava innanzitutlo ľimpostazione ideologica patentemente materialista. Alia nota 17 della Lettera a Monsieur Giullfon] su la sua incompetenza a giu-dicare i poeti itatiani (26 giugno 1807) Foscolo dichiara recisamente: Ľautore considers i sepolcri politicamente; ed ha per iscopo di a ľemulazione politica degli italiani con gli cscmpi delle nazioni che ono-rano la memoria c i sepolcri degli uomini grandi [...]. (Scritti letterari e politici, p. 518) L'altra chiave di accesso all'opera che il pocta stesso fornisce in questa lettera ě invece di ordine retorico-stilistico: riprendendo un termine impiegato da Guillon stesso nella recensione, laddove lo accu-sava di cccesso di crudizione. Foscolo rivendica I'invcnzionc di un si-stema di «transizioni formate da tenuissime modificazioni di lingua e da particelle che acquistano senso e vita diversa secondo gli accidenti, il tempo, il luogo in cui son collocatc». invenzione chc č in rcalta una riattuali/.zazione di un andamento ragionativo gia greco. ravvisabile soprattutto nelle odi di Pindaro. II poeta, a dire il vero. ha giä aperto le sue Note esplicative in calce al carme con questa analoga dichiara-zione di poetica: 411 I /721 Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% O' Q ABC - esteso Sab 09:31 Q, iE Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 397 Ho desunto questo modo di poesia da' Gréci i quali dallc antiche tradi-zioni traevano senlenze morali e politiche. present a ndole non al sillogi-smo de' lettori, ma alia fantasia ed al cuore. (Dei Sepolcri, p. 21) Vediamo nel dettaglio la struttura argomentativa del čarme. Benché, in una prospettiva materialistica. conservare le spoglie di un defunto in una tomba o meno sia per ľindividuo del tutto indifferente (vv. 1-22), tuttavia il sepolcro é estremamente utile per nutrire gli affctti di chi ri-mane, nei quali il defunto continua a vivere (vv. 23-50); eppure ľedillo di Saint-Cloud nega questa funzione alle tombe, cosi come un'altra legge seriteriata deslinô Parini alia fossa comunc {vv. 51-90). É necessario quindi lenere a menle come ľistituzione dei riti funebri sia stalo passag-gio imprescindibile per la transizione dalla condizione di belve a quella di uomini civili. siano cssi i piü lugubri riti cattolici. o i piü ariosi riti pa-gani o anglosassoni. benché. laddove manchi il valore individuale. come nel Regno Italico. anche i sepolcri siano «inutile pompa» (vv. 91-150). Le tombe dei grandi possono accendcrc gli animi alle grandi imprese, come gli illustri sepolcri di Santa Croce - da cui giä traeva ispirazione Alfieri - accendono ľanimo del poeta (vv. 151-195). Ad esempio. i tumuli di Maratona ispirarono amor di patria anche ai greci. ma anche luoghi privi coneretamente di un monumenlo sepolcrale possono assol-vere alla stessa funzione, come il promontorio Reteo. che anticamente ospitava i resti mortali di Aiacc e su cui approdarono lc armi di Achillc, o ancora il ricordo degli eroi senza sepolcro: in questi casi alľassenza di tomba sopperisce il canto del poeta (vv. 196-234). Ecco quindi esposta la tesi decisiva: la poesia. con la sua valenza eternatrice. edifica il sepolcro migliore. É infatti proprio presso il mausoleo di Elettra e poi di llo che Cassandra predisse la distruzione di Troia e la successiva comparsa di Omero. il quale, interrogando le urne. pote poi restituire pocticamen-te le vicende dei vincitori e dei vinti (vv. 235-295). Dal punto di vista Hnguistico, le scelte lessicali operate da Foscolo appaiono intonate a un moelerato classicismo. Indicativo ciö che serive a Pindemonte alia fine di luglio del 1806. alľindomani della compulsazio-ne del primo volume della «Crusca veronese» eurata dal purista Cesari (vd. Epoca8, Capitolo2, §5.1): Che vi par egli di quel Vocabolario? [...] Ad ogni modo piacemi che (...] l'Autore (...] abbia piuttosto urtato nel pedante che ncl licenzioso: per-ch'io nel Dizionario ilaliano cerco piü canoni che parole [...]. (Epistolario, II, pp. 137-138) Ľanalisi attenta dei termini sclezionati da Foscolo mostra infatti come, accanto a parole assenli dal lemmario della Crusca, quali «ra-mingare», «suburbano». «inseminato» e molte altre, il poeta immetta nel suo dettato voči che sono si presenti nella Crusca solo con esempio in prosa, ma che nella maggior parte dei casi sono state certificate da un «canone» ristretto di poeti che ne hanno giä autorizzato ľuso. come Monti prima di tutti. e poi Parini, Alfieri. Cesarotti. Caro, Tasso. Nel complesso il lessico dei Sepolcri e quindi slegato dalla normalivitä im- no 4121 /721 © Si •^OSŔLdj^T^®9®B í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4> 24% D Q ABC - esteso Sab 09:31 Q, Q iE Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf l'Esperimento di traduzione dell'Hiade diOmero 398 Le Tre Corone 5 la cultura dell'Ottocento pošta dai vincoli delia Crusca. anche se «la maggioranza quantitativa» delle parole rientra di fatto nel «linguaggio poetico attestato dalla Crusca» (Lombardi). Nello stesso 1806 delia composizione dei Sepolcri, Foscolo coinvolge ľantico msestro Mclchiorre Ccsarotti e il 'princípe" dei poeti Vinccnzo Monli in un progello di traduzione a tre voči. YEsperimento di traduzione delľllicide di Omcro, ehe vede la luce nelľaprile dei 1807 sempre per i tipi di Bettoni: al foscoliano Intendimento de! traduttore fa seguito la sua traduzione in sciolti dei primo canto. affrontata dalla versione lette-rale di Cesarotti. e quindi quella di Monti dello stesso canto: il volume é chiuso da tre Considerazioni. una di Monti Snila difficoltá di hen tra-durre la protasi dell'Hiade, una di Cesarotti intorno al verso 70 dei primo canto e una di Foscolo Su la traduzione de! Cenno di Giove. Un dittico neodassico II libro. oltre ad csserc spia dclľinteressc mai spento di Foscolo per la lettera dei testo omerico e per la sua restituzione pití convincenle in lin-gua italiana -attivitä ehe porterä avanti per tutto il resto delia sua vita -, e da leggcrsi. negli intenti dei suo promotore, comc sottile preparazione dei «terreno alľaflermazione egemonica delia scuola neoclassica di Foscolo e Monti» (Bruni). e in questo senso forma un dittico di sieuro im-patto proprio con il verticc dei Neoclassicismo foscoliano. i Sepclcri ap-punto. usciti per lo stesso editore e nello stesso mese sotto la supervisio-ne attenta delľideatore di questa duplice operazione. 1 7. La cattedra e il palcoscenico Professore di Eloquenza Dopo aver dedicato gli ultimi mesi dei 1807 e i primi dei 1808 alla fa-latina e italiana a Pávia ticosa edizione delle opere di Raimondo Montecuccoli, trattatista milita-re dei Scicento. il 18 marzo Foscolo e nominato con decreto vicereale professore di Eloquenza latina e italiana presso l'Universilä di Pávia. Benché la cattedra venga soppressa per decreto giä nel novembre dello stesso 1808 - comc per altro molte altre cattedre -, Foscolo decide co-munque di prendere servizio effettivo. Quindi, dopo la prolusione Dť//'t>-rigine e delľufficio delia letteratura, pronunciata il 22 gennaio 1809. il neoprofessore tiene altre cinque lezioni (Principi delia letteratura. La lin-gna italiana considerata storicamente e letterariamente. La letteratura ri-volta unicamente al htero. La letteratura rivolta unicatnente alla glória. La letteratura rivolta alľcsercizio delle facoltá intellettuali) e recita ľora-zione di argomento giuridico suWOrigine e i liniiti delia giustizia. Pur da una cattedra - sebbene giä indicalivamenle soppressa - nomi-nata daWestablishrncnt napoleonico. Foscolo decide di rimanere fedele a sé stesso. Alla celebre prolusione - seritta tenendo ben presente ľalfie-riano Del Princípe e delle Lettere (vd. Epoca 8. Capitolo 1, §4). ma anche Hobbes, Locke. Vico. Condillac - é infatti affidata ľidea di uno štúdio e di una pratica delia letteratura come «coincidenza fra teória c prassi» (Mantovani). di una postura etica delľintellettuale impegnato totalmente opposta alľintrattenimento a tempo perduto <-del vaniloquio de' verseggiatori» ehe vivono nella capitale: 4131/721 © Si • * O Ldj ^ T ^ <§> 9 ® ■ W% • Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <§8 W & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 399 Quali passioni frattanto la noslra letteratura alimenta. quali opinioni go-verna nolle famiglie? Come influisce in que" cittadini col local i dalla fortu-na tra I'idiota ed il letterato. tra la ragione di Slalo che non puo guardare se non la pubblica ulilita. e la misera plebe chc ciecamenle obbedisce alle supreme necessita dclla vila. in que' citladini che soli devono e possono pro-sperare la patria. perche hanno e lelli e campi ed aulorita di oome e certez-za di credit a, e chc. quando posscdono virtu civili e domcsliche. hanno mezzi c vigore d'insinuarle tra il popolo e di parlcciparlc alio Slato? L'alta letteratura riserbasi a pochi, atti a sentire e ad intendere profondamente; ma que' moltissimi che per cducazione. per agi e per l'umano bisogno di occuparc il cuore e la memo sono adescati dal diletto c dall'ozio Ira' libri. denno ricorrere a' giornali, alle novelle. alle rime: cosi si vanno imbevendo dcll'ignoranle malignila dcgli uni. delle stravaganze degli altri. del vanilo-quio dc' verseggiatori: cosi inavvedutamente si nulrono di sciocchezzc c di vizi, ed imparano a dispremire le letters. (Dellorigine. pp. 145-146) In particolare. c alia storiografia contemporaries che si deve rivolgc-re il letlerato italiano per incidere sul proprio presente di servitu politi-ca. perche «nelle storie tutte si spiega la nobilta dello stile, tutti gli affet-li delle virtu, tutlo l'incanto della poesia, tutti i precctti dclla sapienza, tutli i progressi e i benemeriti dell'italiano sapere». All'indomani della pubblicazione della prolusione nel 1809 a Mila-no. per i tipi dclla Stampcria Reale. le accuse implicite all'inadegua-tezza del mondo cullurale milanese non tardano a innervosire chi si sente. politicamente ed eticamente. punto sul vivo. In poco tempo. Foscolo si inimica Monti e tutto Yentouragc del periodico classicista e fi-lonapoleonico «11 PoIigrafo». animato dal grecisla Luigi Lamberti e da Urbano Lampredi: quest'ultimo parodizza acremente dalle pagine del giornalc proprio le istanze della prolusione. Sulle colonne degli «An-nali di Scienze, Lettere ed Arli» - direlli dal medico giacobino Giovanni Rasori -, Foscolo risponde il 5 giugno 1810 con il frammento Raggnaglio d'un'adunanza dcH'Accademia dc' Pitagorici, uno scritto parodico in cui ancora una volta e tematizzata l'esigenza della liberta intellettuale deU'uomo di cultura. Ma e con YAjacc che la situazione precipita: in questo dramma "a chiave' - rappresentato al teatro alia Scala il 9 dicembre 1811 - si possono riconoscere nella figura di Agamennone lo stesso Napoleone, in Aia-ce il generale Moreau. in Ulisse il ministro Fouche e in Calcante Pio VII. Una critica tanto trasparente e forte al potcre costituito inasprisce ancora di piu gli animi - pronlamente Lampredi stronca la tragedia sul • e altri sludi foscoliani. Bulzoni. Roma. 2006: John Lin don. Studi sa! Foscolo 'inglese'. Giar-dini. Pisa. 1987: Maria Maddalhna Lombardi. La lingua dei 'Sepolcri' e il Vocabolario della Cru-sca, in 'Dei Sepolcri' di Ugo Foscolo, Atti del convegno di studi, Gargnano tlel < iarda (29 seUcmbre-l ottobre 2005). a cura di Gennaro Barbarisi e William Spaggiari. Cisalpino. Milano. 2006. pp. 495-516; Franco Longoni. Alctine note sulla storia e la preistoria delle 'Grazie'. in «Paragonc. Letteratura". III. 3-4. 1998. pp. 77-95: Idľm. La biblioteca di Ugo Foscolo. La grazia di Sharäzäd. in Ex libris (Biblioteche di scrittori), a cura di Idem. Giorgio Panizza, Claudio Vela, Unicopli. Milano. 2011. pp. 421 I /721 © SI • * O Ldj ^ T ^ <8> d ® ■ í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O !=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Ugo Foscolo 407 13-36: Dario Mantovani. Foscolo professore a Pávia e ľ'Orazione dell'Origine e delľUfficio delia Ĺelleraltira', in Almum Studium Papiense. Storia delľUniversito di Pávia. 2.1. Cisalpino. Miláno. 2015. pp. 535-542: Giuseppe Nicoletti.// 'metodo'delľ'Ortis'ealiristud ifoscoliani. La Nuova Italia. Fircnze. 1978: Idem. La memoria illuminala: autobiografia e letteraiura fra Rivoltizione e Risorgi-mento, Vallecchi, Firenze. 1989: Idem. Foscolo. Salerno Editrice, Ronia. 2006; Matteo Pallmbo, Saggi snila prosa di Ugo Foscolo. Liguori, Napoli. 1994: Mario Scorn. Foscoliana. Mučeni. Modena, 1997; Maria Antonietta Terzoli, // Libro di Jacopo. Scritlura sacra nelľ'Ortis'. Salerno Editrice, Roma. 1988: Eadem. Foscolo. Laterza. Roma-Bari. 2000: Maurizio Vitale. // Foscolo e la cptesíione linguistica diprimo Oliocemo. in Idem. La veneranda favella. Morano. Napoli. 1988. pp. 389-441. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% O' Q ABC - esteso Sab 09:31 C\ iE Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento I CLASSICI Dei Sepolcri LA STORIA DEL TESTO E LE EDIZIONI Non c'ě traccia, ad oggi, tra le catte del poeta conservate alia Biblioteca Labronica di Livorno, né in al-tro luogo, delľautografo dei Sepolcri. Si puô ad ogni modo ipotizzare ehe una primitiva forma del těsto fosse giä pronta prima del 18 dicembre 1806, dal momento che in quella data Foscolo dä I'annuncio dell'imminente stampa del carme. Ueditioprinceps ě infatti quella pubblicata nelľaprile del 1807 a Brescia per i tipi di Niccolô Bettoni, con in esergo una massima tratta dal Delegibusdi Cicerone fcDeorum - Manium - lura - Sancta - Sunto») e il corredo delle note d'autore; segue a stretto giro I'edizione Veronese uscita per Gambaretti.che associa il carme all'omonimo componimento di Ippolito Pindemonte. II testo dell'Edizione Nazionale ě stato allestito da Gianfranco Folena su la base sostanzialmente della princeps. Adesso si dispone dell'edizione critica curata da Alberto Cadioli e Giovanni Biancardi, i quali, dopo aver collazionato le copie superstiti dslla princeps (45 esemplari), ne ripropongono il testo con minimi ag-giustamenti. Ľapparato a pie di pagina riporta le varianti reperite nei testimoni a stampa piii rilevanti ai fini della constitute textus. Si tratta, nello speciňco, di una miscellanea della Biblioteca Queriniana di Brescia contenente i Sepolcri, al cui interno i due editori hanno scoperto I'esistenza di un secondo fo-glio che riporta il testo in uno stadio lontano da quello definitivo (si pud cosl constatare come le linee correttorie siano improntate a o:tenere una maggiore uniformita grafica, a sanare dubbi relativi alia punteggiatura e alľoscillazione tra maiuscole e minuscole); dell'edizione del 1808, sempre per Bettoni, dei 'tre Sepolcri' (Foscolo, Pindemonte e Torti, cui si aggiunge uno *squarcio inedito sopra un monumente del Parini di Vincenzo Montis), le cui varianti sono da ricondurre alia volontä del poeta; infine dell'edizione del carme (insieme alle due odi, sette sonetti e a testi di altri autori) uscita a Milaio nel 1813 per Silvestri, edizione orchestrata presumibilmente da Foscolo stesso. Metro; endecasillabi sciolti. A IPPOLITO PINDEMONTE Alľombra de' cipressi e dentro I'urne Confortate di pianto ě forse il sonno Delia morte men duro? Ove piú il Sole Per me alia terra non fecondi questa Bella d'erbe famiglia e d'animali. E quando vaghe di lusinghe innanzi A me non danzeran lore future. 1-3. Alľombra... duro?: interrogate volta al des t malar io d ľ I c:irmi\ che lemati/.za sin da subito il discorso sulľulililä effelliva degii spazi cimiteriali c dcllc tomhe [urne. per estensione), 5. Bella... animali: oggetto di Sole, indica, a partire da Petrarca (Rv/310, vv, 1-2: «Zephiro VV. 1-15 ] bel tempo a dolce famiglia»). I i fiori et ľerbe. e della flora e della 6-7. E... future: le ore danzanti sono qu: personi-ficate a rappresenlazione della vita futura, forie-possibililii. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M S? 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O !=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Né da te. dolce amico. udrô piíi Íl verso E la mesta armonia ehe lo governa. Né piü nel cor mi parlerä lo spirto Delle vergirii Muse e delľamore. Unico spirto a mia vita raminga, Qual fia ristoro a' di perduti un sasso Che distingua le mie dalle infinite Ossa che in terra c in mar semina morte? Vero ě ben, Pindemonle! Anche la Speme. Ultima Dea. fugge i sepolcri:e involve Tulte cose ľobblio nella sua notte: E una forza operosa le affatica Di moto in moto; e ľuomo e le sue tombe E ľcstremc sembianze c le reliquie Delia terra e del ciel traveste il tempo. Ma perché pria del tempo a sé il mortale Invidierä ľillusí'on ehe spento Pur lo sofferma al limitar di Dite? Non vive ei forse anche sotlerra. quando Gli sarä muta ľarmonia del giorno. Se puč> destarla con soavi cure Nella mente de' suoi? Celeste ě questa Corrispondenza ďamorosi sensi. Celeste dote ě negli umani; e spesso Per lei si vive con ľamico estinlo E ľestinto con noi. se pia la terra Che lo raccolse infante e lo nutriva. 9. la mesta... governa: r i prosa allusiva di 1111 verso proprio di Pindemonlc. eitalo da Foscolo stesso ncllc sue note al čarme: «il verso / Con la mesla armonia chc lo pover na«(ľ.pistok. e Poesie cam-pestri ďlppolito Pindemonle). 10-12. Né... raminga: i|uando non sarä piú ani-malo dalľeslro poelico e dalla pnssione amoro-sa. ehe insieme eosiituiscono un Unico spirto per la sua esistenza vagabonda. 13-15. Qual... morte: "di ehe conforlo puó essere alia vita ormai conclusa una lapidc ehe segnali una singola individualita rispetlo agli i voli resti moriali disseminati dalla morle in 16- 17. Anche,., sepolcri: 'persino la Sper; dea ehe fino alia fine accompagna e piú genericamente ľessere umano. sla lont ana dalle tombe'. La Speranza é Ultima Den torse anche perché e «ľunica a eonservarsi racehiusa enlro il vaso di Pandora» (Longoni). 17- 22. e involve... tempo: viene qui dispiegata. a partire dalľassimilazione del pensiero lucrezia-no. una visione schiel i ante nie materialistic a dello ■e del tempo, ehe. eon la sua «for/a operosa... stravolge le forme di luttc le cose c le condanna iiiesorabilmente all'oblio. compresi i sepolcri. deputati proprio a perpetuare il neordo deU'uomo. 23-25. Ma... Dite?: 'per quale motivo l'uomo dc-vrebbe. prima del tempo, pnvarsi dcll'illusione. garantita dal sepolero. di rimanerc. benché de-lunto. al di qua dei coiihni del regno dei mor.i [Dite. cioě Plutone]?'. L'avvcrsativa Ma introduce un rovcsciamenlo di prospetliva rispctto al ragionamcnto precedente, rovcsciamenlo atto a rilevare I'ulilita atfetiiva dei sepolcri per chi con- 26-29. Non... suoi?: ü culto del sepolcro (le soa\i eure) pcrmettc a chi lo coltiva di far vivere dentro d i sé il proprio earo. 31. Celeste... umani: qucsta «Corrispondenza d'amorosi seiisi» č un traltoche avvicina lumano a I divino. 32. Per lei: 'gra/ie a questa eorrispondenza'. 33-38. se... vulgo: "sc la terra, che giä accol-se l'uomo al suo nascerc, lo riaccolga ncl sua grembo malerno dopo avcrne preservatc lc spoglie dai danni provocati dalla natura e dall'uomo'. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M S? 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O !=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 410 Le Tře Corone e la cultura dell'Ottocento Nel suo grembo matcrno ultimo asilo Porgendo. sacre le reliquie renda DaH'insultar de' nembi e dal profano Piede del vulgo.e serbi un sasso il nome. E di fiori odorata arbore amica Le ceneri di molli ombre consoli. Sol chi non lascia eredíta ďaffetti Poca gioja ha delTurna; e se pur mira Dopo Pesequie. errar vede il suo spirto Fra '1 compianto de' templi Acherontei, O ricovrarsi sotto le grandi ale Del perdono d'Iddio: ma la sua polve Lascia alle ortiche di deserta gleba Ovc né donna innamorata prcghi. Né passeggier solingo oda il sospiro Che dal tumulo a noi manda Nátura. Pur nuova legge impone oggi i sepolcri Fuor de' guardi pietosi e il nome a' morti Contende. E senza tomba giace il tuo Saccrdote. o Talia, che a te cantando Nel suo pověro létlo educo un lauro Con lungo amore. e ťappendea corone; E tu gli ornavi del tuo riso i canti Che il lombardo pungean Sardanapalo Cui solo ě dolce il muggíto de' buoi Che dagli antri abdiiani e dal Ticino Lo fan d ozi beato e di vivande. O bella Musa. ove sei tu? Non sento Spirar ('ambrosia, indizio del tuo Nume. 38. nome: rctlo da «sasso» Clapidc'). 39. arbore: "pianla'. concordata al femminile con «odorata»e «amica ■ in qu.uiio lalinismo(daiir/)OT. sost. funím.|. Ě soucitu dd sucoessivo «consoli». 41-50. Sol... Nátura: 'chi. non avcndo collivato aftctti che ne perpeluino il ricordo. provassc a immaginarsi la sua vila dopo la mořte, vedrcb-bc il pn iprii i Npinlo augirarsi tra i lament i di un oltrctomba pagano [l'Acheronle ě il fiume at-Iraverso il quale C uroňte truídlctlavu le ailime nelTAde] o trovar riposo nel perdono divino; ma lascia i suoi resti mor ta li all'incuria di un terreno abbandonalo, senza le preghiere di una donna innamorata e senza che un passanie so-lilario possa percepire il sospiro che la Nátura manda dal sepolcro'. Per quesťllllima immagi-ne. si veda VOrtis, letlera del 25 maggio: .ero trasíeriti extra moenia e che le tombe fossero lulle ideniiche. c privava (Contende) cosi il defunui del diritto a una pielosa 53-54. E... Talia: il ■■ Sacerdote- di Talia - musa della poesia comica. satirica c pastorale, cui il poeta si rivolge diretlamenle - ě Giuseppe Pari- ni, morto il 15 agoslo 1799, inumato in ana fossa comune nel cimitero di Porta Comasina. 55. tello; 'abila/ione'. per sineddoche: -.'dacii tm lauro: "collivo una pianla di alloro". 58. il lombardo... Sardanapalo: Sardanapalu. re degli Assiri celebre per la dissolutezza dei suoi eostumi, indica qui lo sfaccendalo «Giovin Signore" del Glorno di Parini. 60. dagli antri... Ticino: 'dalle stalle in riva all'Adda e al Ticino. fiumi che marcano i con- fini Orientale e occideiitale della fertile pianura lombarda'. 63.ambrosia... Nume: il profumodell ambrosia ů segno della presenza divina. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:31 Q, O :=: Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Fra queste piante ov'io siedo e sospiro II mio tetto materno. E tu venivi E sorridevi a lui sotto quel tiglio Ch'or con dimesse rrondi va fremendo Perché non copre, o Dea. ľurna ciel vecchio Cui giá di calma era cortese e d'ombre. Forse tu fra plebei tumuli guardi Vagolando, ovc dorma il sacro capo Del tuo Parini? A lui non ombre pose Tra le sue mura la cittä. lasciva D'evirati cantori allettatrice. Non pietra. non parola: e forse ľossa Col mozzo capo gľinsanguina il ladro Chc lasciô sul patibolo i dclitti. Senti raspar fra le macerie e i bronchi La derelitta cagna ramingando Su le fosse e famelica ululando: E uscir del teschio. ove fuggia la Luna, Ľúpupa. e svolazzar su per le croci Sparsc per la funerea csmpagna. E ľimmonda accusar col lutluoso singulto i rai di che son pie le stelle Alle obblíate scpolture. Indarno Sul tuo poeta, o Dea. preghi rugiade Dalla squallida notte. Ahi! sugli estinti Non sorge fiore ove non sia ďumane Lodi onorato e ďamoroso pianto. Dal di che nozze e tribunáli ed are Dier alle umanc belve esscr pietose Di sé stesse e ďallrui, toglieano i vivi Alľetere maligno ed alle fere I miserandi avanzi chc Nátura Con veci eterne a sensi altri deslina. 65-66. E... tiglio: e ľalbero sollo il quale avvic-nc anche ľincontro tra Jacopo c il vecchio poeta ncWOrlis, cfr. la lettera del 4 dieembre: «ler scra dunque io passcggiava con quel vecchio vcncrando ncl sobborgo oricntale della cittä sotto un boschctto di ligli». 69. Cui... ombre: "al quale dispensavi serenitä con la lua ombra'. 71. Vagolando: "vagando di qua e di lä'. 73-74. cittä... alk'tkiiricľ: perifr;isi per Miláno, cittíi di teátri e salotti mondani in cui si esibivano anche cantanti liriei castrati. 78. bronchi: 'sterpľ, dantismo. 79. derelitta... ramingando: "la cagna randagia vagandu di qua e di lä'. 84-86. /:"... scpoíturc: 'e il repe Nome volatile (si n ferisec alľupupa del v. 82. animale peceaminosu c sporeogiä nella trndi/ume bihlica] rimproverare con il suogridoevocatore di morte i raggi dispensa-ti pietosamente dalle stelle sui sepolcri dimenticati'. 88. squallida: 'desolata". 91-96. Dal... destina: 'a partirc dal momento in cui ľistiluzione del matrimojiio. dellc leggi. c dei riti funebri permise alľuomo di transitare dalla condizionc di beha a quella di essere civilizzatu mediante il sentimento della pictä. i viventi sot-trassero alľaria ammorbata e alle beštie i rcs:i moriali degni di compassione, resti che la nátura nel suo incessante proeedere Irasforma material- Ú Adobe Digital Editions File Modifica Librerla Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% O' Q ABC - esteso Sab 09:31 Q, iE Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 412 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocerrto Testimonianza a' fasli eran le tombe, Ed are a' figli; e uscian quindi i responsi De' domestici Lari, e fu temuto Su la polve degli avi il giuramento: Religion che con diversi riti Le virtu patrie e la pieta congiunta Tradussero per lungo ordine ďanni. Non sempře i sassi sepolcrali a' tcmpli Fean pavimento; né agl'incensi avvoUo De' cadaveri il lezzo i supplicanti Contaminó; né le cittá fur meste D'effigi'ati schelelri: le madri Balzan ne" sonni esterrefatte. e tendono Nude le braccia su l'amato capo Del lor caro lattante onde nol desii II gemer lungo di persona morta Chiedentc la venal precc agli ercdi Dal santuario. Ma cipressi e cedri Di puri effluvj i zefiri impregnando Pcrennc verde protendean su 1'urne Per memoria perenne, e preziosi Vaši accogliean le lagrime votive. Rapian gli amici una favilla al Sole A illuminar la sotierranea nolle Perché gli occhi dell'uom cercan morendo II Sole: e tutti 1'ultimo sospiro Mandano i petli alia fuggente luce. Le fonlane versando acque lustrali Amaranti educavano e viole Su la funebre zolla; e chi sedea A libar latte e a racconlar sue pene Ai cari estinli, una fragranza intorno 97. fasli: gesta e meriti degni di essere ricordati. 99. domestici Lari: nella religioae romána, spi-riti degli avi defunti, protcltori delia casa e delia famiglia. rappresenlati d:i statueUe conservate e venerale nelle domus. 102. pieiä conginniti: seiuimcnio pieloso dei con- 103. Tradussero: 'portarono avanti'. 104-108. Non... scheletri; sono qui elencate una serie di consuciudini e di immagini lugu-bri legate al rilo cattolico: il äeppellimento dei cadaveri sotlo il pavimenlo delle chiese, ľodo-re delia carne in putrefazione ehe si mescola a quello dclľincenso, la rafľigura/ione muraria di schelelri umani. 109. estemfatte: 'in predá al terrore'. 113. vena!prece: gli ereci pagano affinché ven- ga recitata la preghiera in suffragio delľanima del defunto per abbreviamc il soggiorno purga-kiriale. 114. Ma: alia terrific ante itnagerie funebre di marca caltolica vienc contrapposta quella gio-iosa. solare e viialu ehe čaral lerizzava i rituáli pagani. 115. effluif. -profilmi". 116. proiendean: 'stendevano sopra'. 118. votive: 'offerte in voto'. 121-123. Perché... Uice: asXVEneide (VI, vv. 690-692), Didone in procinto di morire rivolge gli occhi al ciclo per cercare la luce a spira una volia trovatala. 124. íiíijttc lustrtíli: aci|lla destinala alki lllstra-zione. cioé ľaspersione delia viltima sacrificale. 125. Amaranti: piante simhulo di immortalitá. 127. libar. 'versare'. 12%. fragran za: rilasciata dagli ungueati. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:32 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Sentia qual ďaura de' beati Elisí. Pietosa insania che fa cari gli orli De' suburbani avelli alle brilanne Vergini dove le conduce amore Delia pcrdula madrc, ovc dementi Pregaro i Genj dei ritorno al prode Che tronca fe' la tri'onfata nave Del maggior pino. c si scavô la bara. Ma ove dorme il furor ďinclite geste E sien ministri al vivere civile L'opulcnza c il tremorc. inutil pompa E inaugurate immaginidell'Orco Sorgon cippi e marmorei monumenti. Giä il dotto c il ricco ed il patrizio vulgo, Decoro e mente al bello Italo regno, Nelle adulate reggie ha sepoltura Giä vivo,e i stcmmi unica laudc. A noi Morte apparecchi riposato albergo Ove una volta la fortuna cessi Dalle vcndctte. e ľamis'.ä raccolga Non di lesori eredilä. ma caldi Sensi e di liberál čarme ľesempio. A egregie cose il forte animo accendono Ľurne de' forti, o Pindemonle: e bella E šanta fanno al peregrin la terra Che le ricetta. Io quando il monumento 129. Sentia... Elisi: "i Campi Elisi erano la dimora degli spiriti ľIcLIí dove, solo pur limilarci alla lestimonianza omerica (Odissea, IV 567-68), ľOceano iiivia un coslante -pirar di Zoíiro che rianima gli uomini» (Longoni). 13(1. PU'tttxti itistíiiiiľ. ľollia animala da senlimen-lo di pieta veršu i defunti. 130- 131. g/ť... avelli: i giardini dei sepolcri alle porle della ciltä: ci si riferisce qui alle consuetu-dini eimileriali anglosassoni. 131- 132. britanne Vergini: aovelle spose inglesi. 134. Genf: divinitä preposle al ritorno di chi é partim. 134-136. prode... baru: ľammiraglio Ora/.io Nelson, che troncô ľalbero macsiro de! vascello francese Orient, sconfilto in hatlaglia. per rica-varne la propria bara. 137-141. Ma... monumenti: 'ma dove manchi la spinta a com pi e re illusiri imprese |come nel "hello Ilalo regno» (v. 143)]. e la riechezza e la paura di-spensate dal poterc reeolino il vivere civile, i cippi e i monumenti funebri che vengoao innalzali sono imiiilpumpa e funesta imrnagine degli Inferi \Orco e uno dei nomi di Plulone]'. 142. dollo... vulgo: si ira.Ua dei Ire collegi eletto-rali coslituili dai ruppreseiUyiili delle classi diri-Ľenli delia socielä ľlapok'oniLLi. 145. Giä vivo: 'ancora vivo': stemmt... laude: i blasoni nobiliari sono ľunico molivo di lode'. 148. amisiä: •amicizia'. 149-150. Xoit... esempio: "la sinceritá dei senii-menli e il modello di un canto non asservito al pc-lere sarannu il vera lascilo dei poela, contrappe-slo a quello dei «tesori» e dell'^opulenw» (v. 139)'. 151-152. A... Pindemonie: la valen/.a paradigms-lica delle tombe appena argomenlata é suggel-lata da questa assemone perentoria: i sepolcri degli animi forti spingono gli animi forti alľc- 154. ricetla: 'aceoglic'. Comincia qui la rassegna delle tombe dei magnanimi tumulati nella basili-ca di Santa Croce a Firenze, 154-15S. Io... sangue; Niccolô Machiavelli. che. secondo ľinterprcia/ionc dalanc da Rousseau, nel Principe avrebbe islruito i sovrani mettendo allo slesso tempo in guardia il popolo dalle storture dei potere stesso. confevinnando čosi in realtá uno slrumento di nľerimenio per i repubblicani. 4281 /721 © SI •^OSŔLdj^T^®9®B í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Librerla Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% O' Q ABC - esteso Sab 09:32 Q, © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 414 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento vidi ove posa il corpo di quel grande Che temprando lo scettro a' regnatori Gli allôr ne sfronda, ed alle genti svela Di che lagrime grandi e di che sangue: E ľarca di colui che nuovo Olimpo Alzd in Roma a' Celesti; e di chi vide Sotto ľetereo padiglion rotarsi Piu mondi, c il Sole irradi'arli immoto. Onde all'Anglo che tanla ala vi stese Sgombrô primo le vie del firmamenlo; Tc beata. gridai, per le felici Aure pregne di vita. e pe' lavacri Che da' suoi gioghi a te verša Apennino! Lieta dalľačr tuo veste la Luna Di luce limpidissima i tuoi colli Per vendemmia festanti. e le convalli Popolatc di case e ďoliveti Mille di fiori al ciel mandano incensi: E tu prima. Firenze. udivi il čarme Che allegro ľira al Ghibellin fuggiasco. E tu i cari parenti e ľidioma Desti a quel dolce di Calliope labbro Che Amore in Grecia nudo c nudo in Roma D'un velo candidissimo adornando, Rendea nel grembo a Venere Celeste: Ma piú beata ché in un tempio accoltc Serbi ľllale glorie, uniche forse Da che le mal vietate Alpi e ľalterna Onnipotenza delle umane sorti Armi e sostanze ľinvadeano ed are E patria e. tranne la memoria, tutto. 159- 160. E... ďlcsti: Michel angelo Buonarroti, responsable doll.i coniiiíura/ioilc della cupola di San Pieiro. 160- 162. e... immoto: Galileo Galilei, sistemato-re delta leoria eliocenlrica a firma coperaicana. 163. Anglo... sieve: Isaac Newton diede il suo contribute anchc alia riccrca stiU'eliocentrismo. 165. Te beata: ha qui inizío una fervida apostrofe elogiativa rivolla alia cilia di Firenze. 165-166. felici... vita: "aria fertile pienadi vita'. 166. lavacri: 'eorsi d'acqua". 170. Per vendemmia festanti: 'fecondi d'uva'. 172. incensi: 'effluvio di profumi'. 174. Ghibellin fuggiasco: Dante Alighieri, in realla guelfo bianco ma qui definilo ghibellino in virtu delle sue inclinazioni filoimperiali. 176. quel... di Calliope labbro: Francesco Petrarca, nato ad Arcz/o da go ni lor i liorenlini. Calliope, musa deil'epica. ě qui chiamata in causa in ragione del suo etimo. 'dalla bella voce'. 177-179. Che... Celeste: "che rimise nel grembo della madre, Veuere Celeste [opposta plalonica-menle a quella terresirej, Amore, nudo ai tempi dei greet ľ dei romani, rieoperlo di un velo', quel-lo della poesia. ettndidissimo. puro e trasparente al lempo slesso. 180. lempio: in nil solo lllogo sacro, la basilica di Santa Croee. 182. Da che Ir ma! viettitť Alpi: dal leir.po m c li i furono valieate da Annibale. le Alpi non seppero far argine all'invasione slraniera. 185. tranne... tutto: da rilevare qui il passo alfie-riano solteso (L'America literáta. II 17-20). ehe prepara implicitamente la successiva evocazio-ne del iragediografo: «Stansi in tenebre e lutto. afflilti e stanchi / Tra il servaggio e la morle / Di liberta que' figli generosi. / Cui. tranne il cor. tulto togliea la sorte" (Marlinelli). Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M S? 4 24% D QABC-esteso Sab 09:32 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Che ove speme di glórií agli animosi Intelletli rifulga ed alľltalia. Quindi trarrem gli auspicj. E a questi marmi Venne spesso Viltorio ad ispirarsi. Irato a' patrii Numi. crrava mulo Ove Arno e piú deserto. i campi e il cielo Desľoso mirando; e poi che nullo Vivente aspetlo gli molcea la cura. Qui posava ľaustero; e avea sul volto II pallor delia morte e la speranza. Con questi grandi abita eterno: c ľossa Fremono amor di patria. Ah sí! da quella Religíosa pace un Nume paria: E nutria contro a' Persi in Maratona Ove Aténe sacrô tombe a' suoi prodi. La virtú greca e ľira. II navigante Che veleggiô quel mar sotto ľEubea. Vedea per ľampia oseuritä scintille Balenar d'elmi e di cozzanti brandi. Fumar le pire igneo vapor. corrusche D'armi ferree vedea larve guerriere Cercar la pugna: e alľorror de' notturni Silenzi si spandea lungo ne' campi Di falangi un tumulto e un suon di lube E un incalzar di cavalli accorrenti Scalpilanti su gli elmi a' moribondi. E pianto. ed inni. e delle Parche il canto. 186-188. Che... auspicj: "pereui. qualora si manifest] intensamenie una speran/a di gloria per gli uomini dolati di intelletto e di animo c per ľlla-lia, qui verremo a trarre gli auspiei dei riscatto". «Trarrc gli auspiei ■■ índiea proprio. nella religione romana, ľatlo rituále delľinlerpretazionc dei segni delia nátura, eome il volo degli uccelli o i 188-189. E... ispirarsi: Vitiorio Alfieri, qui raf-figurato paradigmaticamente e preromantica-mente -sulla base dei nlralto ehe Alfieri slesso lonlisee di sé. e dul illodcllo pelnirthesco di Rvf 35. Solo ľi pensoso i piú deserti campi - eome figura dei poeta che trae ispirazione dai monument! dul passato per poter incidere politica-mente nel presenle. 192. /íniľ.m; 'desideroso di vedere", 'entusiasta'. 192-193. e... cura: "e dal momeato che nessun aspetlo di persona vivente gli calmava la preoc-CUpazione [per le sorti delia patria]'. 196. eterno: aggeltivo con valore predicativo, vale "eternamente". 197. Fremono: 'esprimono frementemenie'. 197-198. da... paria: «dalla solcnnc sacralitä [...] promana un eroieo spirito viiale- (Longoni). ľ)1), murín: il sosigetio č il -Niimc- del verso precedente. 199-201. E... ira: la sacralitä del culto dei cs-duli nella batlaglia di Maratona conlro Dario I (490 a.C.) alimentava ľira valorosa dei greei. Segue quindi la visione - sulla scoria di Pausania - delia celebre vitloria delle poleis greche (Alene e Platca) sui persiani. 201-202. //... Eubea: il punto di osservazione c quello di qtialcuno che navighi nei pressi delľi-sola di Eubea, anlistante rispeiio al luogo in eui sbarcarono i persiani. 204. brandi: 'spade'. 205. igneo vapor: 'vapore caldo t co": corrusche: 'scimillanti', riferi guerriere» (v. 206). 207.pugna: "batlaglia". 209. falangi: "contingenti di armati'. 212. e... canto: si veda la nota dello stesso Fo- scolo: «Le Parche cantando vaticinavano le sor'.i degli uomini nascenli e de' morenli". * larve 4301 /721 © Si • * O Ldj ^ T ^ <8> d ® ■ í»'f Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:32 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 416 Le Tre Corone e la cultura dell'Ottocento Felice te che il regno ampio de' venti. Ippolito, a' tuoi verdi anni correvi! E se il piloto ti drizzö Tanten na Oltre l'isole Egee, d'antichi fatti Certo udisti suonar dell'Ellcsponlo I liti, e la marea mugghiar portando Alle prode Retee l'armi dAchille Sovra l'ossa d'Ajace: a' generosi Giusta di glorie dispensiera e morte: Ne senno astuto ne favor di regi All'Itaco Ic spoglie ardue serbava. Che alia poppa raminga le ritolse L'onda incitata dagl'inferni Dei. E me che i tempi cd il dcsio d'onore Fan per diversa gente ir fuggitivo, Me ad evocar gli eroi chiamin le Muse Del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de' sepolcri, e quando II tempo con sue fredde ale vi spazza Fin le rovinc. le Pimplec fan lieti Di lor canto i deserti. e Pannonia Vince di mille secoli il silenzio. Ed oggi nella Tröade inseminata Eterno splende a' peregrini un loco Eterno per la Ninfa a cui fu sposo Giove. ed a Giovc die' Därdano figlio Onde fur Troja e Assäraco e i cinquanta Talami e il regno della Giulia gente. 213.//... venti: 'il mare. 215. £... antenna: 'e se il pilola indirizM la lua nave": {'antenna e la perlka cui e attaccata la vela, quindi qui e sineddoche nella sincddi lelie. 217-218. deWEUesponto I M: le spiagge dell'Elle-sponto. ora slrello dei DarJunclli. cerniera Ira due continenti nulla cui spondaasialica si iruvavaTroia, 219-220. Atle... A/ace: si. lo: »Lo scudo d'Achillc d'Etlore fu con iniujua al Lacrciade |UI: •la di I ■ -del san fragofau iba ďAjai oReleu|.. Ancheili [cbesil ■Shi o ad llaca.maallai prumnnti dalla presenza outrire l.nnor tit patria, qualura nsuomno di suggestion i milichc c- ucrali. 222. lavor di revi: Meneku) e Agu me n none. cliĽ furono dalla parle di Ulisse nelľardita conle-sa per Ic armi d'Achillc (Ic «spoglie ardue» del 224. poppa raniinga: la n menle in viaggio. rdi I! is 225.infemi Dei: gli dei protetlori dei mcrti, favo-rcvoli alľnsseuna/ione delle :irmi :rI Ajucc. 226-229. E... antmairict: Poscolo, sempře in fuga, si Candida ad essere chiamato dalle Muse a cantare gli eroi sen/a sepolcri). 230-234. Siedon... siknzio: all'azione del tempo, ehe corrode i svgni material! delľesistenŕa dei grandi sulla terra fino a non lasciarc piii nulla di tangibilc. -i cuntrapponc quclla vivificante della poesia; eh esempi suceessivi servono a chiarirc queslo decisive passaggio conccltualc. 231. ate: 'ali\ 232. Ptmptée. le Muse, cosi definite dalla Pimplca. anlica cilia della regione della Pieria in Macedonia. 235. inseminata: 'deserlica'. . Rente. Elellra. una ddle ninfe ine con Giove I . .1. alia luce ; di Troia e padre di Eritlo-nio. a sua volta padre di Troo: da qucst'ullinio di-sccsero Assaraco. antenato di Anchise c quindi di Enea. capostipitc della (•iidia gente. e Ho. da cui Laomedonte padre di Priamo e i cinquanta Iclti nuziali degli altretlanti suoi figli. 237-240. Ninfa . Oceanine. dall'u Dardano. fondat 431 I /721 © SI •^OSŔLdj^T^®9®B í»'f Mt Ú Adobe Digital Editions File Modifica Librerla Lettura Finestra Aiuto <šS M S? 4 24% D QABC-esteso Sab 09:32 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf Pero che quando Elettra udi la Parca Che lei dalle vilali aure del giorno Chiamava a' cori dell'Eliso. a Giove Mandô il voto supremo: E se, diceva. A te fur care le mie chiome e il viso E le dolci vigílie, e non mi assente Premio miglior la volontä de' fati. La morta amica almen guarda dal cielo Onde d'Elettra tua resti la fama. Cosí orando moriva. E ne gemea LOlimpio: e ľimmorial capo acccnnando Piovea dai crini ambrosia su la Ninľa E fe' sacro quel corpo e la sua tomba. Ivi posô Eritlonio, e dorme il giusto Cenere d'Ilo: ivi ľlliache donne Sciogliean le chiome. indarno ahi! deprecando Da' lor marili ľimminente fato; Ivi Cassandra, allor che il Nume in petlo Le fea parlar di Troja il di mortale, Vcnne: e alľombrc cantô čarme amoroso, E guidava i nepoti. e ľamoroso Apprendeva lamento a'giovinetti. E dicea sospirando: Oh se mai d'Argo, Ove al Tidide e di Laerie al figlio Pascerete i cavalli, a voi permetla Ritorno il cielo. invan la patria vostra Cercherete! Le mura opra di Febo Sotto le lor reliquie fumeranno. Ma i Pcnati di Troja avranno stanza In queste tombe; ché de' Numi é dono Servar nelle miserie altero nome. i mi concede ľim- i: Eletlra richiede la prole-irtali. cioé del suo mauso- 241. Parca: Atropo era la Parca prepošt; glio del filo della vita. 243. tur/ dcll'Eliso: danze dei Campi Elis 246. vigílie; 'veglie'. 246-247. non... miglio; mortalita'. 248-249. morta... far, zione dei suoi resti r leo. a fulura memoria dei posteri, 250. orando; "pregando', 251. ľimmorial... accennando: 'faceodo cenno con la tcsia", 252. crini: 'capelli'. oggetlo di ■iPiovea» usato transitivamente ncl senso di 'far caderc dalľalto'. 254. Eríttonlo: vedi la nota ai vv. 237-240. 255. Ho: vedi la nota ai vv. 237-240. 255-257. M... falo; le donne troiane s presso il niausnlcii per alluntanare con pre rituáli - che cnmprendevano lo scuidieiM di coiicialure il devino ineliukihile dei loro ľ 258-260. Ivi... Venne: sempre presso il sepolcro di Eletlra/llo. Cassandra - figlia di Priamo e sa-cerdotessa di Apollo, il quale, innamoralosi di lei e da lei riľiutato, la condannô a predire il vern sen za essere mai creduta - vaticinô la distruzio-ne di Troia, e la sua celebrazione imperilura ad opera di Omero, profezia animata da amor 263-266. Oh... cielo; 'se mai [una volta fatli pri-gionieri] il cielo vi consenlirä íl ritorno dalla Grecia dove porlerele al pascolo i cavalli di Dio-mede e di Ulisse'. 267. mura... Febo: tisWIiiade (XXI. vv. 446 e ss.) viene esplicitalo che furono Apollo e Poseidone ad aiulare Laomedonle nella costruzione dellc 268. reliquie:' 269. Penalidi Troja; div ä tutelari delia cittá 4321 /721 © SI • * O ljj ^ T ^ <8> d ® ■ LW E Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto <šS M & 4 24% D QABC-esteso Sab 09:32 C\ © ~ Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f 1af-4eb1 -8bef-dd06ff850bef.pdf 418 Le Tre Corone e la cultura delľOttocento E voi palme e cipressi ehe le nuore Piantan di Priamo, e erescerete ahi presto Di vedovili lagrime inriaffiati, Proteggete i miei padri: e chi la seure Asterrä pio dalle devote frondi Men si dorrä di consanguinei lutli E santamente toceherä ľaltare. Proteggete i miei padri. Un di vedrete Mendico un cieco errar sotto le vostre Antichissime ombre. e brancolando Pcnetrar ncgli avclli.e abbracciar ľurne. E interrogarle. Gemeranno gli anlri Secreti, e tutta narrerä la tomba Ilio raso due volte e due risorto Splendidamente su le mute vie Per far piú bello ľultimo trofeo Ai fatati Pelidi. II sacro vate. Placando quelle afflitte alme col canto, I Prenci Argivi eternerä per quante Abbraccia terre il gran padre Oceäno. E tu onore di pianti, Eltore, avrai Ove fia santo e lagrimato il sangue Per la patria versato. e finché il Sole Risplenderä su le sciagure umane. 272. pulme e cipressi: indíc; ISpĽll 273-278. c... I'idiiire: allude ai vincitori coliirc alia lamiglia di AjiLimennnne. c nolo, e slala e sara funcslala da consanguinei lutli: I'orrido banchetlo allestilo dal padre Alreo alio zio Tiosie, il sacrifice di ll'igenia, l'omicidio di Agamennone e di Cassandra stessa, sua schiava. ad opera di Clilennestra. la vendetta di Oreste sulla madre e il suicidio di Elellra. 280. Mendico mi cieco: Omero. TXl.avetti: 'tombe'. 285, Ilio,,, risorto: Troia, distrutta una prima vol-ta da Eracle. e la seconds appareniemenle dalle Amazzoni sulla scoria del canto III delYIliade; in realta la guerra conlro le Amazzoni non ebbe ntente a che fare con la ciitä e il passo iliadico ů stato qui travisalo da Foseolo sulla scoria di un errore presente nellc fonii aniiquarie cui polreb- be awe re at t into (Longoni). 288./iif«fi Pelidi: i discendenli di Peleo. Achille e il figlio Pirro, agirono in ossequio a an falo in- conlrovorlibile. 290. Prenci Argivi: i greci. 290-291. per... Oceäno: per luno il globo (dimen-sione spaziale). 292-295. E... umane: la poesia renderä onore a Elture. principe dei vinli. laddove si alimenli I'a-mor di patria e fino a quando ci sarä vita sulla terra (dimensione cosmico-temporale). 293. fia: "sarä'.