1162 Gli amori dtfficili za pigra, le braccia che ff I £ttlirf, ^ nivano per cingere il collo di lui. S abbracciavan0 a turo aveva indosso il giaccone impermeabile; a semj selo vicino lei capiva il tempo che faceva: se pioVev *' faceva nebbia o c'era neve, a secondo di com'era Um° do e freddo. Ma gli diceva lo stesso: - Che tempo fa> - e lui attaccava il suo solito brontolamento mezzo ir0 nico, passando in rassegna gli inconvenienti che gli erano occorsi, cominciando dalla fine: il percorso in bi. ci, il tempo trovato uscendo di fabbrica, diverse- da quello di quando c'era entrato la sera prima, e le grane sul lavoro, le voci che correvano nel reparto, e coslvia A quell'ora, la casa era sempre poco scaldata, ma Elide s'era tutta spogliata, un po' rabbrividendo, e si lavava, nello stanzino da bagno. Dietro veniva lui, piü con calma, si spogliava e si lavava anche lui, lentamen-te, si toglieva di dosso la polvere e Punto deU'officina. Cos! stando tutti e due intorno alio stesso lavabo, mezzo nudi, un po' intirizziti, ogni tanto dandosi delle spinte, togliendosi di mano il sapone, il dentifricio, e continuando a dire le cose che avevano da dirsi, veniva il momento della confidenza, e alle volte, magari aiu-tandosi a vicenda a strofinarsi la schiena, s'insinuava una carezza, e si trovavano abbracciati. Ma tutt'a un tratto Elide: - Dio! Che ora b gia! -e correva a infilarsi il reggicalze, la gonna, tutto in fret-ta, in piedi, e con la spazzola giä andava su e giü per 1 capeUi, e sporgeva il viso alio specchio del comö, con le mollette strette tra le labbra. Arturo le venivajdietro aveva acceso una sigaretta, e la guardava stando* Piedi, fumando, e ogni volta pareva un po' impact*' t IT Star,e 11 senza P°*r ^re nulla. Elide era p*£ ta, infüava il cappotto nel corridoio, si davano fi > scale P°rta e & la si sentiva correre glU Elfe rCStaVa Sol°- Se§^va il rumore dei tacf ö Ulde »u per i gradini> egquando non lä sentit P >nUeTil P del fche saliva sua mogHe t ^peraie sull < tutti i giomi alia finestra, Il letto era dalla parte si se stato rifat! te, per bene, v'era rimasto anche l'altra tutto dalla pi che consent fondava il vij s'addormenta1 Quando El P°' girava pei qualcosa a ci ore prima di anche mettei Vava tutto ,Va ^essun ij nirle i tre fuc lncontrc Jori s'ac te§he in daAlIa fine ^lVa stanc ^rturo , sPort H 10 Pet DO r^K° ^ PO rabbnvidendo.esi Dietro veniva hi, pft iva anche lui, lentamen- re e Punto dell'officina. alio stesso lavabo, mezeni tanto dandosi delle saponc, il dentifricio, e avevano da dirsi, veniva „ alle volte, magan aiu-' íschiena, **** racciati. ja gonna, « * pei SP^^n le *enl V fret- ireva * ^ si ^ S 1 u. non .0* V* na cootinuava a seguirla col Pensiero , >ce per il cortile il port > que trottereUare fermata del tram II tram 10 sentffi^' fi»° alia dere, fermarsi, e lo sbattere della oeHa« mVece: stri" che saliva. «Ecco, l'ha preso>> 0 gni perso" sua moglie aggrappata in mezzo allVfln^'jf Vedeva operaie sull'« undid », che la portava in f KK -0perai e tutti i giorni. Spegneva la cicca, chiudeva alia finestra, faceva buio, entrava in letto II letto era come l'aveva lasciato Elide alzandosi ma dalla parte sua, di Arturo, era quasi intatto, come fos se stato nfatto allora. Lui si coricava dalla propria parte, per bene, ma dopo allungava una gamba in la, do-v'era rimasto il calore di sua moglie, poi ci allungava anche l'altra gamba, e cosi a poco a poco si spostava tutto dalla parte di Elide, in quella nicchia di tepore che conservava ancora la forma del corpo di lei, e af-fondava il viso nel suo guanciale, nel suo profumo, e s'addormentava. Quando Elide tornava, alia sera, Arturo gia da un po' girava per le stanze: aveva acceso la stufa, messo qualcosa a cuocere. Certi lavori li faceva lui, in quelle ore prima di cena, come rifare il letto, spazzare un po', anche mettere a bagno la roba da lavare. Elide poi tro-vava tutto malf atto, ma lui a dir la verita non ci mette-nessun impegno in piu: quello che lui faceva era so-lo una specie di rituale per aspettare H fasl u" * incontro pur restando tra le pareti di casa me * Wi s'accendevano le luci e lei passava per le bo^ te^e in mezzo a quell' animazione luor[ £ spes& quartieri dove ci sono tante aonnc sera- , u tutto diverso . fine sentiva il passo per la scaia, Eli-? q«elb della mattina, adesso f^Vcarica della le saliva stanca dalla giornata di lavo ,va dl . a- Arturo usciva sul pianerotrox^, j buttava su ^ano la sporta, entravano parlando- u 1164 Gli amori dijficili una sedia in cucina senza togliersi d cappotto, int che lui levava la roba dalla sporta. Poi: - Su, dianJ un addrizzo, - lei diceva, e s alzava, si toglieva il c 1 potto, si metteva in vestě da casa. Cominciavano a preparare da mangiare: cena per tutťe due, p0i Ja me renda che si portava lui in fabbrica per Pintervallo del-l'una di notte, la colazione che doveva portarsi in fabbrica lei l'indomani, e quella da lasciare pronta per quando lui 1'indomani si sarebbe svegliato. Lei un po' sfaccendava un po' si sedeva sulla seggio-la di paglia e diceva a lui cosa doveva fare. Lui invece era 1'ora in cui era riposato, si dava attorno, anzi vole-va far tutto lui, ma sempře un po' distratto, con la těsta giá ad altro. In quei momenti li, alle volte arrivava-no sul punto di urtarsi, di dirsi qualche parola brutta, perché lei lo avrebbe voluto piú attento a quello che faceva, che ci mettesse piú impegno, oppure che fosse piú attaccato a lei, le stesse piú vicino, le desse piú consolazione. Invece lui, dopo il primo entusiasmo perché lei era tomata, stava giá con la těsta fuori di casa, fissato nel pensiero di far presto perché doveva an-dare. Apparecchiata tavola, messa tutta la roba pronta a portata di mano per non doversi piú alzare, allora c'era ú momento dello struggimento che li pigliava tutti e due ďavere cosi poco tempo per staré insieme, e qu*sl non nuscivano a portarsi il cucchiaio alla bocca, dalla voglia che avevano di star 11 a tenersi per mano. A£T TIera ancora Passato tutto il caffě e gia 1* S!abh°r " CÍdetta a vedere ^ ogni cosa era ta Qi*£ pist laaVano- A»nro sembrava che solo aUora le scale ***** h Canna bici e scendeva tft** fondo, le ; Piatti, riguardava la casa da cíflj* ^ caPo- O a?' Che aveva fa«o il marito, scuote^ Ura «W correva le stradě buie, tra i ^ ^a gia d°P° 'ú S?e m piede verSO 'Ú 1 Je di lui, ma og, CL lei era piu cald aormito li, e ne Provž V'1'" 0 'ascia. \ SVe8l'atoe Pt0n,» dl. "dáva Lui invece in Po distratto -Stti Il.alle volte, rsi qualche parola bnitta, conlate-arrivava- • - - - P'" attento a qUeJ0 (ít npcgno, oppure ciie fesf piú vicino, Je dtsx pili o iJ primo entusiaímopff con Ja testa ŕuori cwicau «, °' calore dl lui, ma ogr! Äľ, ffliva le, era piu caldo, ^ ^a ehe doveTo' dormito h, e ne provava una grande teterel""0 "Vev